sabato 10 maggio 1975

17-Incontro di giovedì 10 maggio 1945

Incontro di giovedì 10 maggio 1945
Mme Dub.: Non posso venire di sabato, come da Lei permesso, per motivi di lavoro. Ho trovato un impulso per lavorare di giorno, ma mi confondo con l'esercizio del ricordarmi di me, ho la stessa difficoltà che all'inizio. Cado addormentata quando faccio l'esercizio del rilassamento.
(Gurdjieff dice a Mme. de Salzmann di andare avanti con la lettura)

Mlle Tal: L'insegnamento ha causato in me la nascita di una specie di testimone che mi osserva spietatamente e che mi ostacola grandemente. Devo lottare contro questo testimone. Non posso più fare l'auto-ricordo. Non mi posso più rilassare. Sono in uno stato di rivolta assoluta.

Gurdjieff: Along with this witness, perhaps something else has closed up in you? (traduzione incerta: E con questo testimone, forse qualcosa in te appare più grande)

Mlle Tal: Sì, c'è una lotta tra due cose. Il testimone mi fa vedere come sono a tal punto da disgustarmi. Ma io non ho nessuna forza.

Gurdjieff: Il desiderio di cambiare a qualsiasi prezzo è cristallizzato in te?

Mlle Tal: Sì, ma non abbastanza fortemente. Prima, avrei potuto. Ora non posso.

Gurdjieff: Devi lavorare duro. Ancora più duramente. Così da vedere quale non-entità tu sei. Tu senti che esiste una possibilità di cambiare. tu forse ne hai il gusto. Cambiare è possibile solo grazie a un duro lavoro interiore. Se tu non hai desiderio di esso, stai sprecando tempo. Non devi andare oltre.

Mlle Tal: Ma quello è proprio ciò che voglio fare.

Gurdjieff: Allora lavora. Lotta, lotta.

Mlle Tal: Il mio lavoro è teorico, al momento.

Gurdjieff: Allora, lotta. Hai capito che sei due persone. Il risultato della tua lotta sarà una sostanza che cristallizza in te diversi fattori per una reale funzione di associazione. (In russo)

Mme de Salzmann: Associazioni conscie.

Gurdjieff: Tu hai fattori meccanici. Tu sei una macchina. Ora puoi cristallizzare fattori per associazioni conscie. (In russo)

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Mme de Salzmann: La coscienza è una proprietà di un uomo senza virgolette.

Mlle Dol: Lei mi ha consigliato, per fare meglio l'esercizio del ricordo, di allargare le braccia e vigilare contro il rilassamento, principalmente nella nuca (nape of the neck). Nella mia nuca ci sono molte "crepe". (Gurdjieff è stupito dalla parola "crepe" e dice a Mlle Dol. che sta usando espressioni in "slang"). E ogni volta scendo in un livello di associazioni, più profondo di prima. Ora io arrivo sempre allo stesso livello che non riesco a rompere.

Gurdjieff: Perché romperlo?

Mlle Dol: Voglio andare più in profondità.

Gurdjieff: Questo non è il nostro scopo. Le associazioni non possono cambiare. Possono fermarsi solo alla nostra morte. Quando la tua attenzione è consciamente occupata con qualcosa, essa non le vede. Questo è un buon esempio. Le tue associazioni scorrono più liberamente. Ma in questo caso, la tua coscienza è assolutamente a un punto morto. Non nota nulla. Durante il giorno, è la stessa cosa. La tua attenzione è occupata con un lavoro di cui hai bisogno per il tuo scopo. Se tu fai il lavoro consciamente, se non masturbi, allora le associazioni non ti disturberanno. Esse esistono per sé stesse. Puoi sempre formularlo così: l'ostacolo portato dalle associazioni è proporzionale al grado di concentrazione conscia. (In russo)

Mme de Salzmann: Esse ti intralciano tanto più quanto sei poco concentrata.

Mlle Dol: Tuttavia sogno sempre.

Gurdjieff: Lo fai troppo.

Mlle Dol: Sì, sono stremata.

Gurdjieff: Ho detto all'inizio; fai un programma. Lavora non più di undici, diciotto minuti. Qualche volta, accidentalmente, mangi qualcosa che ti permette di lavorare per un'ora. Non farlo, potresti rompere qualcosa. Non usare le possibilità quando si presentano.

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Per esempio, delle possibilità di prendere un caffè con me. Questo caffè ti agita. Non puoi lavorare un'ora. Non dovresti farlo. Non dovresti usare questa forza. Il tuo progresso è solo undici minuti.

Hor: Signor Gurdjieff, nello svolgere il mio compito ci sono dei momenti in cui non riesco, e poi soffro del fallimento.

Gurdjieff: E' una cosa normale. Ma dovresti avere speranza, a poco a poco, fai crescere la sostanza che ho io. Servirà a far cristallizzare in te i fattori per essere un uomo reale. Lotta. Lotta senza accettare niente. fallo come se fosse un servizio per qualcuno.

Hor: Sì, ma anche quando lotto così, io lo faccio per uno scopo predeterminato; io eseguo un compito. E sono sicuro che se facessi uno sforzo in più non morirei.

Gurdjieff: Non è così, puoi rilassarti. Devi lottare consciamente solo in proporzione all'energia che possiedi. Tu hai delle batterie. Se sono vuote, non poui fare niente.

Hor: Quindi non si deve lottare?

Gurdjieff: Undici minuti, non di più. La prossima settimana, dodici minuti. Abbiamo bisogno del risultato, questa sostanza. In seguito saremo capaci di usarla. Ora tu sei vuoto. Quando ce l'avrai, ti darò un'iniezione ed essa sarà cristallizzata. Devi avere un vero desiderio, un desiderio di tutti i centri. Non solo con la mente. E' necessario desiderare il lavoro reale con tutto il tuo essere. Tu sei giovane. Devi abituarti ad esso poco per volta. Chi va piano, va sano (viene detto in italiano, n.d.t.). Queste domande non sono molto desiderabili. Mi riempiono la testa. La mia testa è già piena di preoccupazioni. La vita è difficile in questo periodo, e se la mia attenzione se ne va a queste difficoltà, non posso rispondere a queste domande.