venerdì 24 dicembre 1976

20-ALCUNE DOMANDE E RISPOSTE DAL GRUPPO FRANCESE

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ALCUNE DOMANDE E RISPOSTE DAL GRUPPO FRANCESE

Domanda: Non ho mai fatto un compito per intero. Ci penso, lo faccio, ma solo per un secondo. Non riesco a mantenere un pensiero o un sentimento. ("un compito", evidentemente significa uno degli esercizi del signor Gurdjieff.)

Gurdjieff: Tu dimentichi, non hai memoria, dimentichi. Devi ripetere, ripetere, ripetere. Tu vuoi dire che non hai potere di concentrazione. E' lo stesso per tutti. Questo è lo scopo del lavoro. Se un uomo potesse concentrarsi soltanto per un quarto o per un'ora, sarebbe grande come la vostra Notre Dame, come Cristo. Gli chiederei di essere il mio maestro. Se tutti potessero farlo, sarebbero tutti santi. In tre secoli ci sono stati forse tre santi e mezzo. Devi provare a raggiungere forse un secondo al mese ripetendo, ripetendo, ripetendo.

Domanda: Quando vedo un'emozione negativa, vedo molto chiaramente che non è l'oggetto che conta. Esso non esiste, è la copertura. Appena lo vedo, esso scompare, ma l'emozione negativa rimane e va ad occuparsi di un altro oggetto, non importa quale, poi di qualcos'altro ancora. Ho notato che la stessa emozione negativa ritorna più volte tramite associazione e queste sembrano corrispondere a una tendenza. Vedendole, posso pensarle come se fossero degli "io"?

Gurdjieff: Non ci sono tutte queste complicazioni. (Per esempio) sei affamato. Ci sono diversi tipi di fame;  la fame del mattino, di mezzogiorno, della sera. Non sono tutte uguali. L'Inglese mangia molto al mattino, il Francese alla sera. Tu hai l'opportunità di avere questo materiale. E' già pronto per te. Altrimenti avresti dovuto farlo. (Mme de Salzmannn) Dalle emozioni negative si comprende qualcosa che non si potrebbe comprendere senza averle. Invidia, paura, rabbia, eccetera. Si deve separare questo da sé stessi cosicché non rimanga nell'essenza e possa essere usata quando necessaria rimanendo distaccati.

Domanda: Io vedo quanto sono vuoto, pieno di piccoli desideri mondani, contraddizioni, come un mulino dove tutti vanno e vengono. Non ho volontà e non ho rimedi per questo. mi manca la forza.

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Gurdjieff: Il compito è stato dato per quello. Se non fai il compito, che ti faccia partire, apra una vena (venatura?), sarà più facile. Posso darti una pillola che ti tenga sveglio per sempre. Una pillola costa poco per dormire bene da soli. Una notte costa molto di più. Se uno dorme bene per una notte, uno può avere poi un buono stato di veglia.

Domanda: Quando vedo la mia nullità, sono completamente scoraggiato. Poi, il vedere che ho visto questo, mi ridà speranza e grande soddisfazione di me stesso. Me lo dovrei permettere?

Gurdjieff: No. Osserva, impara a vedere sempre di più. Ricerca il tuo passato. Nella tua intera vita. Soffri per tutti i tuoi fallimenti. Dì a te stesso che hai già venticinque anni, che è troppo tardi per fare qualcosa; che il tempo è contato. Ogni volta che si è un anno più vecchi, è già tardi. Guarda sempre di più i tuoi sbagli e ripara.

Domanda: io vedo me stesso nei miei sogni con tale chiarezza, con tale forza e disgusto, che questo mi sveglia.

Gurdjieff: Io ho impiegato quindici anni per imparare a non sognare. Non si dovrebbe sognare, si deve fare. Ci sono due stati: Sonno e stato di veglia. Quando uno dorme, deve dormire. Fai una doccia fredda, datti una strofinata vigorosa, stai per dieci minuti con le braccia allargate e tu dormirai. Se si dorme bene, si vede bene. Se si sogna, ogni cosa è fatta a metà. Le associazioni non si fermano mai fino alla fine. Questa è la vita. Ma si può smettere di prestare attenzione alle associazioni. I sogni o associazioni che continuano sono quelle che sono le più abituali e (di conseguenza) che ricorrono. C'è anche (il libro) la Chiave dei Sogni e i Modelli per Lettere d'Amore. Puoi scegliere.

Domanda: Solo la mia testa partecipa (agli esercizi). Posso evitarlo?

Gurdjieff: La testa è solo il regista. E' il poliziotto col suo manganello che indica la strada. Uno deve percepire e provare (One must sense and feel, forse è la distinzione tra l'atto del pensiero e l'atto del sentimento). Lavora sul sentimento, sul percepire-sentire te stesso.

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"Io-sono", "me-sono". Non solo la tua testa - l'intero uomo. Ripeti, ripeti, ripeti. Esercitati, esercitati, esercitati, migliaia e migliaia di volte. Solo questo porterà dei risultati.

Domanda: Come si deve capire "riparare il passato"? E' con il rimorso?

Gurdjieff: Sei troppo complicato. E' molto semplice. Il presente è il risultato del passato. Se hai acquistato una cattiva abitudine in passato, devi fermarla. Vedo che ho l'abitudine di girarmi i pollici nella stessa direzione. La fermo. Questo è riparare. Non fare ancora lo stesso errore e prepararsi per il futuro, preparare il futuro. Pratica, pratica come se volessi suonare il piano. Devi sviluppare la forza delle tue dita. Ripeti, ripeti.

Domanda: Vedo come trascorro ore intere al giorno con sentimenti molto piccoli e insignificanti, molto disgustoso. Potrei cominciare un compito per rimediare a questo, o non c'è nient'altro da fare?

Gurdjieff: E' la stessa cosa per tutti. E' sempre stato così. Per te adesso è solo che tu lo vedi. Questo è quello che vogliamo cambiare. Fai qualcosa che tu sai fare bene, anche fosse mangiare. Se mangi bene, preghi bene. Sii appassionato in ogni cosa che fai. Si deve lavorare precisamente su qualcosa di preciso. Il lavoro non dovrebbe essere un desiderio, ma un bisogno, una necessità. Quando diventerà un bisogno avrai una risposta. Non hai il diritto di avere solo desiderio. Non è abbastanza. Non ti darà niente. Crea un bisogno in te. Ripeti, ripeti, ripeti. Non si ripete mai abbastanza. Ogni cosa che ti viene facile, fai "tchick". (Distruggila). Scegli qualcosa che ti costa qualcosa, che sia uno sforzo. Quello che è facile è cattivo per la tua vita interiore.
LO SCOPO. Avere sempre uno scopo immediato. Questo è il tuo obiettivo. Devi raggiungere questo. Ci sono molti zig-zag sulla strada. Non indugiare. guarda sempre lo scopo. Sappi dove stai andando e troverai i mezzi per andarci. Prima devi raggiungere il primo; lo scopo dovrebbe essere chiaro e sempre di fronte a te.

Domanda: Quando provo a lavorare sul rimorso, c'è sempre qualche parte di me che si rifiuta, che mi dice che è inutile, che non mi porterà da nessuna parte o a nulla. Vorrei comprendere meglio l'uso del rimorso, la sua necessità, per rendermi capace di convincermi e lottare contro questo rifiuto.

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Gurdjieff: E' molto semplice: Guarda. (Prende uno spicchio di mandarino dal suo piatto). Questo è destinato a diventare marmellata, deve diventare marmellata, è stato fatto per quello. Ma è pieno di sale. Che fare? Dovrebbe essere lavato, messo a mollo, pulito per rimuovere il sale. Dopodiché può diventare marmellata. Con il sale è impossibile. Il rimorso è quello che toglie il sale. E' quello che purifica. Capito?

Domanda: Quando tengo lezione devo fermarmi per un momento a raccogliermi. Mi sembra vuoto, inutile, vano. Come posso prevenire questo?

Gurdjieff: Devi fare in modo che i tuoi obblighi entrino nel tuo lavoro. Questo deve essere il tuo compito. La tua classe deve essere parte del tuo compito. Il tuo compito è di aiutare. Non devi vedere i bambini nelle loro manifestazioni, ma nel loro futuro. Devi desiderare di aiutare quel futuro. Devi metterti al loro posto. Ricordati come eri alla loro età. Poi farai in modo che vedano diversamente.. Quando pensi "io sono" allo stesso tempo desidera aiutare. Dopo vedrai come i bambini ti ameranno. Sarai capace di andare a dire loro di andare a uccidere i loro padri e madri e loro lo faranno. Non sarà niente per loro. Ho visto questo laggiù con i veri Maestri. (Magi) Questo è il lievito del lavoro, i bambini. E' un'opportunità per te. Devi diventare una buona lavoratrice.

Domanda: Quando provo a mettermi al posto di qualcuno, c'è sempre una parte di me che si rifiuta, che non partecipa, che nasconde, che è occupata con sé stessa e che gode di sé stessa. E' qualcosa che scivola via e che non posso afferrare. D'altra parte, non appena ho un piccolo risultato nel mio lavoro, la vanità prende il suo posto. "Sono io che ho fatto questo" - e questo sciupa tutto.

Gurdjieff: Ti darò un sacro segreto. Ricordi Belzebù - ci sono due correnti, due fiumi. Tu devi attraversare da uno all'altro; sei come il pesce il cui elemento naturale è l'acqua e che è costretto a vivere nell'aria.

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Devi imparare a vivere in entrambe le correnti contemporaneamente. C'è la corrente abituale che è la vita ordinaria nella quale vivi, e poi in te deve esistere l'altra corrente, che è la tua vita interiore. Finora hai avuto contatto con te stesso solo quando eri da solo, va bene, ora devi imparare con gli altri. Quando sei con una persona, rimani nella tua propria corrente, la tua corrente interiore.

Domanda: Nel sistema, sembra che la soddisfazione, i piaceri, siano rigettati. Tutti quanti? Ho capito correttamente?

Gurdjieff: Tutti i piacere sono merda. Tutti i piaceri fanno di te uno schiavo. La tua soddisfazione. Ci sono due qualità di piaceri, due qualità di sensazioni piacevoli. Da un parte il piacere oggettivo; se lavori bene e ottieni un risultato, puoi avere soddisfazione di te stesso. Questa è buona soddisfazione che corona lo sforzo. Gli altri, i piaceri meccanici, ti distruggono. Sei perso in loro. Sono tutti dannosi, eccetto che per dare a sé stessi rilassamento volontario, necessario per uno scopo.

Domanda: Noto (in me stesso) una aridità, una assenza di emozioni. Vivo o nell'indifferenza o nell'ostilità. Che si deve fare?

Gurdjieff: Tu mi interessi. Voglio aiutarti. I tuoi genitori sono ancora vivi? Noi non li abbiamo conosciuti, ma forse avevano un'anima. Forse hanno sofferto. Loro non possono fare più niente dove sono, non hanno corpi. Tu devi fare qualcosa per loro. Devi pensarli. Devi raffigurarteli in te stesso, rivederli, avere le loro facce davanti ai tuoi occhi, devi pensare che tutto quello che sei lo devi al oro. Tu sei un piccolo pezzo di loro, della loro vita. Li devi amare, esprimere loro la tua gratitudine. Ripensa a tutto quello che hanno fatto per te. Devi vedere tutti i tuoi sbagli nei loro confronti. Persisti in questo, ricostruisci la scena di quando li hai fatti soffrire, forse piangere. Rivivi i tempi in cui fosti un bambino cattivo. Devi avere rimorso di coscienza. Rimorso. Si deve soffrire volontariamente per riparare. Si deve pagare per il passato. Il passato deve essere riparato. Cerca nel tuo passato. Crea il rimorso. Dottore, fai anche tu questo esercizio.

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Per il momento, i tuoi genitori sono il tuo dio. Non puoi conoscere Dio. E' troppo lontano. Non c'è posto per lui in te. I tuoi genitori sono Dio, essi sono il posto futuro per Dio in te. Tu devi loro ogni cosa, la vita, tutto. Lavora prima con loro; dopodiché ci saranno altri esercizi.

Domanda: Ho fatto il lavoro che ci ha detto. Io amo i miei genitori veramente molto e ho scoperto un'emozione di una qualità veramente speciale; per un secondo, forse, una particella di amore reale, anche grande sofferenza, una vera sofferenza per i miei peccati verso di loro. Di rimorso. C'erano le due emozioni allo stesso tempo, sofferenza molto viva e felicità data dal sentimento d'amore. E? stato il rimorso che ha portato la felicità, per sparire quando è sparita anche la felicità. Qualche volta quando aspetto i miei pazienti ho scoperto in me stesso per un secondo emozioni d'amore della stessa qualità. E in quel momento potevo avvertire la loro sofferenza fisica e portare loro un sentimento di felicità. C'è un nesso.

Gurdjieff: L'amore reale è la base di tutto, il fondamento, la Sorgente. Le religioni hanno pervertito e deformato (l'amore). Fu con l'amore che Gesù fece i miracoli. Amore reale unito al magnetismo. Tutte le vibrazioni accumulate creano una corrente. Questa corrente porta la forza dell'amore. L'amore reale è una forza cosmica che ci attraversa. Se noi la cristallizziamo, diventa un potere - il più grande potere del mondo. Più tardi studierai il magnetismo sui libri, non importa quali, vi darà materiale. E con l'amore come base, sarai capace di curare i paralitici e far vedere i ciechi.

Domanda: Sono rimasto sorpreso dell'acutezza delle sensazioni osservate a lungo, così intense, così vivide, con tutte le impressioni che avevo in me e che ritornavano.

Gurdjieff: Questo è normale. I nostri centri registrano ogni cosa, dall'ora della nascita. Se ti metto in un sonno ipnotico, tu puoi dirmi cosa accadde intorno a te una settimana dopo la nascita. Ogni cosa è scritta, ogni cosa è lì. Un soggetto, messo a dormire da me, mi ha detto le pulsazioni della persona che era vicino a lui al momento che io gli ho fatto rivivere. 

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Ogni cosa è scritta, come su una fotografia, ma un migliaio di volte più sensibile. Questo è il motivo per cui devi stare attento alle iscrizioni. Sceglile. (Belzebù: "Guarda la purezza dei tuoi rulli".)

Domanda: Il fare questo lavoro porterà qualcosa ai miei genitori? Li riguarda, dà loro qualcosa?

Gurdjieff: Tu devi farlo per te stesso, per riparare. Avere rimorso. Lascia che il tuo rimorso sia il più forte possibile. E' il rimorso che conta; è la sofferenza che conta; la sofferenza volontaria che paga il passato, che ripara gli errori.

Domanda: Ho scoperto la stessa qualità di emozioni delle quali stiamo parlando, ma questo mi dà un tale pienezza interiore, un tale sentimento di felicità che non sento più il rimorso; mi risento di me stesso per questa felicità, per non averla meritata.

Gurdjieff: Tu hai immaginazione e fantasia. io ho sempre detto così. Tu sei un rappresentante dell'arte. Foufou. Non c'è peso. E' leggero. Filosofia, immaginazione. Uno stato è un risultato. E' questo che dà peso. Questo è il contrappeso di una felicità reale che va al passo con esso. Allo stesso tempo, al fine che sia genuino, non si dovrebbe avere l'uno senza l'altro. La tua natura ha una tendenza (il risultato dell'inerzia); tu ti lasci andare di fronte a queste tendenze di avere stati straordinari senza una base reale, senza peso. Devi eliminare questo, caccialo. Non appena appare uno stato di soddisfazione, fai"tchick". Schiaccialo, eliminalo. Lavora sul rimorso, ricorda te stesso, rivivi la scena di quando eri un bambino cattivo, quando hai fatto piangere i tuoi genitori, forse. Senti ancora tutti i dettagli, ritrova le tue colpe.. Cerca nel tuo passato. Soffri. In quella sofferenza puoi avere vera felicità data dal vero amore.
Ci sono due cose diverse sotto leggi diverse: 1) Il corpo organico; 2) il corpo psichico. Il corpo organico obbedisce alle sue leggi. Desidera soltanto soddisfare i suoi bisogni - mangiare, dormire, sesso. Non conosce altro. Non desidera altro. E' un vero animale. Dovremmo sentirlo come un animale. Si dovrebbe sentire come un estraneo. Lo si deve assoggettare, allenarlo e farlo obbedire, al posto di obbedirgli.

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Il corpo psichico conosce qualcos'altro rispetto al corpo organico. Ha altri bisogni, altre aspirazioni, altri desideri. Appartiene a un mondo diverso. E' una lotta che si dovrebbe volontariamente rinforzare. Con il nostro lavoro; con la nostra volontà. E' questa lotta che esiste naturalmente, che è uno stato specifico dell'uomo, che dobbiamo usare per creare una terza cosa, un terzo stato diverso dagli altri due, che è il Padrone (Master, maestro), che è unito con qualcos'altro.
Il compito è quindi qualcosa di preciso che rinforza questa lotta, perché dalla lotta e SOLO dalla lotta può nascere una nuova possibilità di essere. Per esempio, il mio organismo ha il vizio del fumo. Quello è il suo bisogno. Io non voglio fumare - elimino questo vizio. Il bisogno è sempre lì, ma io mi rifiuto di soddisfarlo. Questa è una lotta, una volontaria lotta conscia che richiama la terza forza. E' la terza forza che sarà il fattore - "io" - che concilierà e equilibrerà.
Il corpo è un animale. La psiche è un bambino. Uno deve educare sia uno che l'altro. Prendi il corpo, fagli capire che deve obbedire, non comandare. Metti ognuno al suo posto. Uno dovrebbe conoscersi. Uno dovrebbe vedere cosa va. Prendi un compito che è nelle tue possibilità, molto piccolo per cominciare. Sul mangiare. Su un vizio. Ognuno conosce sé stesso e può trovare un compito; è la sua cosa interiore, una volontà che opposta a un bisogno crea lotta.
La sola possibilità di creare un secondo corpo è tramite l'accumulazione di una sostanza diversa. Il solo scopo è che ogni cosa dovrebbe servire a questo scopo.

Domanda: Ho accuratamente capito tutto durante la settimana in cui ha parlato sul corpo fisico e il corpo psichico e per tutta la settimana ho lavorato in questa direzione; ho lottato. Una notte ero sveglio.

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Ero stato svegliato da mio figlio - ho un figlio di quattro anni - che era stato punto dalle zanzare e sentiva male, ha cominciato a piangere e chiamarmi. Stava soffrendo e piangendo. Sono andato da lui perché piangeva e soffriva, prima di rendermene conto, l'ho picchiato. Non mi sono permesso di andare di nuovo a letto. Come posso annientare questa violenza in me stesso? Ho visto quel che è il mio corpo, di cosa è capace e la sua reazione dopo una settimana di lavoro su di esso.

Gurdjieff: Ci sono forze intorno a te, estranee a te. E' possibile che quando un uomo lavora veramente, desidera realmente lottare, esse producano un evento come quello. Possono anche creare le zanzare. In ogni caso, che sia stato questo o altro, niente poteva andare meglio. Lì hai sentito, hai capito, non solo con la tua testa. Sono molto contento e ora ti chiedo di prendere nota di tutto quello che succede nel tuo lavoro per una settimana, due settimane, tre settimane, e ne parlerai qui, perché questo sarà utile ai tuoi compagni. E non dimenticare che ora tuo figlio è il tuo maestro. Ringrazialo. Per me, lui è mio amico. E ti incarico di una commissione per lui; cinque caramelle al giorno per un anno.


2 commenti:

  1. Meravigliosi i ragionamenti e sugerimenti di Gurdjieff. Bisogna capirli in proffondità e metterli in prattica. Grazie mille per la diffusione.

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