Incontro del 20 aprile 1944
Dr. Aboulker: Ho provato a sentire rimorso di coscienza, ma il rimorso mi sopraffà. Non posso dimenticare che fu per rimorso che Giuda si impiccò.
Gurdjieff: Perché parli di Giuda in questo caso? Cosa sai di Giuda? Egli fu un grande iniziato. Egli fu il secondo discepolo dopo San Giovanni il Battista. Tutto quello che è detto su di lui è falso. Se vuoi sapere, era persino il maestro di Cristo.
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Dr. Aboulker: La ricerca del rimorso mi porta alla depressione. Devo aver fatto l'esercizio in modo sbagliato. Come posso trovare il rimorso?
Gurdjieff: Per esperire il rimorso è necessario svegliare la vera volontà, ricordare il vero scopo. Devi distruggere la tranquillità.
Dr. Aboulker: Ho sentito a sprazzi il rimorso due o tre volte. Ma non so come farlo venire. Quando lo cerco intenzionalmente, non riconquisto questa qualità ma trovo il tipo che mi deprime.
Gurdjieff: Quando il rimorso arriva senza amor proprio, ci dà il desiderio per qualcosa di migliore. Ma quando è mischiato con l'amor proprio, ti butta giù. L'effetto del vero rimorso è odio di te stesso, ripugnanza di fronte a sé. Queste due cose fanno il vero rimorso di coscienza.
Dr. Aboulker: Una volta, quando l'ho provato, fui nauseato, letteralmente.
Gurdjieff: Devi sentirne molto di quello per uccidere il tuo nemico. Quando senti questa depressione, dovresti fare il "Io sono", poi non dovresti spaventarti di diventare più depresso. Solo attraverso questo impulso puoi trascendere la tua nullità. Dovresti gioire che un impulso abbia svegliato in te una vera volontà di cambiare. Non devi fare cerimonie con l'amor proprio. L'amor proprio è il tuo più grande nemico. Si dovrebbe punire impietosamente questa peccaminosa creatura. Non solo tu - ma tutti. Il sentimento di rimorso può fare da riparazione per tutte le cose, tutti gli sbagli dei tuoi genitori, dei tuoi educatori, dei tuoi compagni d'infanzia. Devi acquisire la libertà interiore che ti renderà degno di diventare un candidato uomo futuro. Mio caro dottore, questo è quel che consiglio ed è una cosa molto difficile. Non è piacevole, ma non è colpa mia. Se vuoi avere un futuro, prova questo nel presente. Più esperisci questo, più possibilità hai per il futuro. Devi riuscire a portare il rimorso di coscienza a un punto dove esso diventa odio di sé e odio del tuo passato, dei tuoi genitori, dell'educazione che hai avuto. Condanna (tormenta) ogni cosa. Chiama il tuo ideale ad aiutarti a sopportare le difficoltà e divenire degno di esso. Da una parte maledici il tuo passato; dall'altra, nel nome del tuo futuro, dai la tua parola - nei confronti di questa condanna - di aiutarli più che puoi. (i genitori?)
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Devi raggiungere il punto dove la coscienza parla impietosamente in te.
Mme. Etievan: Ho provato la stessa depressione del dottore, ma non l'ho più. Mi sento come ero prima.
Gurdjieff: Sospetto qualcosa; forse ti sei abituata automaticamente. Il che è pure sbagliato - una idee fixe. Non ci si può abituare al rimorso; esso deve penetrare al Sé interiore. Se ti abitui, lo rendi automatico; diventa esteriore, senza peso, lo fai solo con la testa. Stai sprecando il tuo tempo. Per essere ancora più impietoso, devi farlo con i tre centri, non solo con la testa.
Kahne: Quando esamino i pochi anni che sono stata nel lavoro, noto che non scarseggiavo mai nella forza (?) guida, ma quella parte di me è sempre scappata dal lavoro. Ho visto questo quando mi ha detto che scarseggiavo di volontà fisica. dove posso trovare la forza che mi darà volontà fisica?
Gurdjieff: Solo una cosa ti può aiutare. Devi soffrire fisicamente. Per esempio, non mangiare abbastanza, sii affamata. oppure, se al tuo organismo non piace l'acqua fredda, renditi sopportabile l'acqua fredda. Lo stesso con l'acqua calda. Fai l'opposto di quello che il tuo corpo è abituato a fare. Fallo soffrire. E' il solo e unico modo di fare la forza che ti manca. Non sofferenza mentale. Abbiamo sette tipi di sofferenza. Per te è necessaria la sofferenza corporea. Con la tua mente puoi governare il tuo corpo spietatamente, farlo soffrire. In te lavorano due parti, ma il corpo no. Hai capito la tua emozione? Se l'hai osservata, se mi credi, fallo, lotta, soffri. Dopodiché sarai capace di lavorare su te stessa. Sono contento che sei arrivata da sola a questa domanda.
Mme. D.: Non riesco a dominare l'esercizio. Divento identificata. Quando sono tranquilla ci riesco meglio.
Gurdjieff: allora è meno utile.
Mme. D.: Un'altra difficoltà. Quando visualizzo una persona che è morta, non ho contatto con essa. ho l'impresione di non averla mai vista. (viste)
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Gurdjieff: Un esempio molto buono per te. Forse conosci quelle persone solo con una parte di te stessa - la parte intellettuale, per esempio - e ora vuoi cambiare e raffigurartele col sentimento. Avrai contatto con tutti i tuoi centri, ma uno per volta.
Mme. D.: Devo trovare qualcuno che soddisfi le condizioni.
Gurdjieff: Forse non troverai mai una tale persona. Forse tu sei monolaterale (un lato). Se non puoi trovare una persona, prendine due o tre. Con una sarai nella parte del sentimento, con un'altra nel pensante, e così via.
Pomereu: Ho notato che quando guardo il mio respiro sono meglio capace di ricordare me stesso. Dovrei fa questo?
Gurdjieff: Non se pensi che ci sia il rischio che diventi un'idea fissa (una fissazione). Se ti aiuta, continua. Solo tu puoi giudicare?
Pomereu: Come faccio a sapere che è un'idea fissa?
Gurdjieff: Ora ho capito. Dalla tua domanda. Ho capito il tuo stato interiore. Qual è il centro di gravità del tuo lavoro?
Pomereu: L'esercizio consiste nel nutrire l' "Io" e i sette respiri.
Gurdjieff: Qual è quello che ti interessa di più, che ti dà più fiducia?
Pomereu: Non li faccio nelle stesse condizioni. Sono entrambi importanti per me.
Gurdjieff: Cambia le condizioni in cui fai gli esercizi. Fai quello che hai fatto nel tempo riservato al lavoro, nella vita e viceversa. Cambia il tempo (l'ora) per superare l'automatismo. Sospetto qualcosa e questo me lo chiarirà.
Mme. Vera Daumal: (Fa una domanda sull'esercizio dei sette respiri) E' il modo giusto per continuare o devo pulire di più?
Gurdjieff: Continua. Forse lo stai facendo solo con parte di te. Ora cominci a svegliarti, questo produce incomprensione. Vai avanti fin quando non hai un contatto oggettivo con i tuoi tre centri. Il contatto con uno solo è isteria.
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Una persona reale è sé stessa. Io sono me; se io amo, è con l'interezza del mio essere; se odio anche.
Mme. Vera Daumal: Di quello non ne voglio più.
Gurdjieff: Allora fallo sempre, fissa una nuova abitudine. Dopodiché ti aiuterò.
Mme. Vera Daumal: Ho fatto un grande sforzo tutta la settimana. Ho sentito qualcosa di nuovo.
Gurdjieff: Per la prima volta si è svegliato in te qualcosa di nuovo. Ma non sei ancora abituata a questo, non hai ancora abbastanza materiale. Sei sulla buona strada. Se sei capace di condannare un errore ed essere disgustata dal tuo passato, questo ti aiuterà. Realizza quanto tempo hai perso. Quello è rimorso di coscienza. In questo modo prepari un buon futuro. Senza brutte cose, le cose buone non vengono mai.
Wack: C'è una parte di me che non sono mai riuscito ad educare intenzionalmente quando cerco di ricordare me stesso. Questa parte si sveglia soltanto come risultato di uno shock esterno. Come posso farlo apparire?
Gurdjieff: Devi uccidere qualcosa in te. Devi fare spazio per questo nuovo sentimento. Noi abbiamo nel nostro sistema (organismo?) un numero di fattori definito. In te tutti i fattori sono già stati incisi, come dischi del grammofono, e queste incisioni sono già false. Devi distruggere una di queste incisioni, mettine un'altra al suo posto.
Wack: Come si può distruggere?
Gurdjieff: Tramite una forza definita. Scegli un ideale esterno. Fede religiosa, per esempio. Qualcosa di cui sei sicuro che sia esterna a te. Quindi liquida questa credenza, distruggila. Non perderai niente, per questo è falsa. Prima o poi ogni cosa deve essere nuova in te. Per il momento ogni cosa è merde. Fai spazio, così da cristallizzare un nuovo fattore per una nuova vita. A te consiglio di prendere la fede; forse tu hai un altro sentimento di cui sei sicuro. In ogni caso, ce n'è uno in cui devi avere successo nel distruggerlo e sostituirlo, cosicché avrai un reale contatto col sentimento.
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Wack: Cosa sarà il nuovo fattore?
Gurdjieff: La coscienza. Fino ad ora tu hai cristallizzato solo abnormalità provenienti dall'esterno.
Mme. DaviDomanda: Cosa si deve fare per seguire il consiglio che hai dato nel tuo libro; convincere tutte le cose, tutte le parti inconscie della propria presenza a lavorare come se fossero conscie, e così via?
Gurdjieff: Non è il mio libro, è del signor Belzebù, ed è il consiglio che sta dando a suo nipote.
Mme. DaviDomanda: Quindi è solo per suo nipote?
Gurdjieff: Te lo spiegherà Belzebù. In quanto a me, ti do un altro pezzo di consiglio: abìtuati a chiamare Belzebù "mio caro nonno". Questo ti aiuterà. La condizione è che tu ti rivolgi a lui rispettosamente, "mio caro nonno, con tutti i dettagli". Poi forse risponderà.
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