Incontro di giovedì 9 dicembre 1943
Lettura: I Santi lavori del Santo Ashiata Shiemash.
Cena.
(Scherza con Miss Gordon e Boussik sullo sbucciare uva secca.)
Hignette: Signor Gurdjieff, mi piacerebbe farti una domanda.
Gurdjieff: Scusami, puoi aspettare? Vorrei dire qualcosa a quel signore (Indica Jacques Baratier). Oggi posso verificare qualcosa. Io lo conosco, l'ho visto più di una volta e allostesso tempo non sono sicuro che sia lui. Non mi è mai successo. Io fotografo le persone. Ma nella mia testa questa foto di lui era solo trasparente e per parecchi giorni mi sono detto: “Perché questo". Oggi ho capito.
Baratier: Perché, signor Gurdjieff?
Gurdjieff: Ho visto là tuo fratello; non sapevo che fosse qui. Ho creduto che tuo fratello fossi tu e tu fossi lui. Non ho fissato tuo fratello. Ma oggi vi vedo indipendentemente, uno a sinistra, l'altro a destra: non avete niente in comune esteriormente, ma nell'essenza siete simili. Si può scommettere che è lo stesso padre. Perché ridete tutti? Quel che ho detto è molto normale. Ha! È abbastanza. Oggi è giovedì e allo stesso tempo, un giovedì che comincia in modo nuovo. È il giovedì di una sequenza di giovedì che saranno di nuova qualità. I giovedì di prima sono morti. Non potremo più ricominciare. È una qualità diversa di giovedì, con più dettagli. Tra gli altri, per questo giovedì, parecchie persone mi hanno detto: "Non posso rispettare la condizione, che era stata stabilita, di interessare e portare sette persone al lavoro". Ho posto come condizione che sarebbero venuti di giovedì solo quelli che speravano di essere capaci di portare e interessare sette nuove persone, senza spiegare loro niente di strano riguardo le idee, interessandole solo con le idee, le mie idee, con quello che ha studiato qui, fatto qui, gli strumenti che gli abbiamo dato e nient'altro. Sette persone in sei mesi. Questa era la prima condizione. E certuni mi hanno fatto questa domanda: e io rispondo che è un idiota chi mi chiede questo. Non è questione di portare sette persone in sei mesi;se veramente uno interessa una singola persona a venire, questa persona può aiutarti a portarne quattordici. Non è difficile. Non è una questione di sette. Basta una per cominciare. Solo che deve essere una persona che sarà stata veramente avviata, ben iniziata, che si può interessare alle nostre idee. E automaticamente sarà capace di assisterti, poi tu sarai, tu, come un presidente francese - che è come dire, non avrai niente da fare. Non farà niente. (a Hignette) Ora, mia cara, cosa desideri?
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Hignette: Mi sento troppo calma e troppo felice; senza il desiderio di continuare, come acqua stagnante. E ancora, ho sentito che devo fare qualcosa. Ho scelto un compito intellettuale e primitivo, e specialmente in condizioni spiacevoli. Ora mi sento estremamente stanca. In più, non si accorda col mio lavoro. Vorrei dormire venti ore al giorno se potessi. Vorrei sapere, ora come diminuire il mio compito, non ne ho più la possibilità e non lo voglio, ma come sopportarlo meglio e riposarsi meglio?
Gurdjieff: In generale il tuo lavoro procede bene?
Hignette: Intellettualmente, sì.
Gurdjieff: Allora, se sì, fai una cosa sola. Il riposo te lo sto per dare. Sto per darti delle pillole da prendere due volte al giorno, al mattino appena sveglia, e la sera quando vai a letto. Ma tu, da parte tua, ogni mattina quando ti alzi, lavati con acqua fredda, poi ti riscaldi facendo ginnastica. Fai solo questo. Questo cambierà ogni cosa in tre giorni. E vedrai che la tua fatica era immaginaria. Come puoi essere stanca? Sei ancora giovane; non hai consumato le riserve degli accumulatori. È psichico. Fa questo: lavati, asciugati bene e prendi le tue pillole. Se non senti niente in tre giorni (niente il primo giorno ma già meglio il secondo, e il terzo, bene) puoi venire a casa mia e sputarmi in faccia. Una cosa somma a questo la fatica; un'ossessione intermittente. È o speranza o rammarico di una persona della quale posso solo pensare, e che occasionalmente durante qualche ora. Non c'è quindi niente da spiegare; devi fare quello che ti ho detto. Ma allo stesso tempo, giustamente, queste cose richiedono una spiegazione che può servire al mondo intero; quindi la spiego per te e allo stesso tempo per tutti. Tu ricordi che dico spesso che devi essere interiormente libera. Tu capisci cos'è essere liberi. Non identificarsi con niente. La parte più importante della nostra schiavitù dipende da fattori cristallizzati in noi e che sono relativi agli estranei, alle relazioni con persone non familiari a noi. E, per essere capaci di essere liberi, il primo lavoro nelle scuole esoteriche di tutti i tempi comincia esattamente con questa questione: "Decristallizzare tutti i fattori che sono consentiti dalle relazioni con altri" (eccezion fatta dei fattori cristallizzati che sono concernenti con persone dello stesso sangue, padre, madre, sorella, fratello, eccetera… è lo stesso sangue, la stessa famiglia, i fattori devono continuare). Ma tutti gli altri fattori devono essere decristallizzati; devi essere un assoluto egotista. Tutto l'amore, tutto il rispetto per chiunque possa essere devi liquidarlo; è necessario che l'amore sia trasformato in odio. Devi influenzarti particolarmente e lavorare al fine di non avere mai un'intima unione con alcuno. Non devi né amare né stimare interiormente, né avere alcuna simpatia o antipatia. Dico interiormente, non esteriormente. Esteriormente devi recitare una parte. ma non interiormente. Chiunque sia estraneo a te, devi rifiutarlo, tranne le persone dello stesso sangue. Lotta in tutti i modi. Conosci te stesso meglio di me; sai come influenzarti e quali pensieri e sentimenti sono necessari per resistere al fine di decristallizzare questi fattori. --------------------------- 14
Quindi comincia e, se vedi che non puoi, ti aiuterò e ti dirò cosa devi fare. La vertà rimane la verità. Tutti quelli che sono coinvolti nel lavoro interiore non devono mantenere fattori di contatto, buoni o cattivi, con chiunque sia; si deve essere liberi, completamente liberi da contatti con estranei. Ripeto, eccetto le persone dello stesso sangue. Per loro, non si devono prendere misure per cambiare queste qualità di relazione. Non dobbiamo cambiare i nostri contatti con i nostri padri, madri, eccetera. Si cambierà solo la forma di contatto con i nostri padri, madri, zii eccetera. È lo stesso sangue. Gli estranei sono di un altro sangue; un'altra sorgente; interiormente ci devono essere completamente indifferenti. Si deve essere liberi da essi. Senza alcuna schiavitù. Esteriormente, puoi recitare una parte e fare quel che è necessario fare. Quello è affare tuo. L'uomo deve sforzarsi di non identificarsi interiormente e recitare una parte interiormente.
Luc: Ma se ci si proibisce la simpatia verso tutti, non ci mancherà un sentimento, in particolare l'impulso di rimorso, che potrebbe riparare il nostro passato e che è un fattore molto importante del lavoro?
Gurdjieff: Per questo, le persone dello stesso sangue ti basteranno. Hai commesso molti errori verso di loro; è a loro che deve andare il tuo rimorso di coscienza.
Luc: Ma io non ho famiglia.
Gurdjieff: Anche una persona è sufficiente. Nella tua vita passata, puoi usare molto materiale per il rimorso di coscienza, verso questa persona. (A Hignette) In quel caso, ora, se analizziamo, che motivi avevi per fare la tua domanda? La ragione è che hai avuto un contatto con qualcuno, un contatto di tipo di polarità. Si deve lottare tanto di più, devi usare questa lotta per il tuo lavoro. Uccidi in te stessa i fattori che hanno permesso questo contatto con una persona estranea, se è estranea. Se è del tuo sangue non si tocca, è un'altra cosa. Se non mi avete capito, parlate con Mme. De S. Le ho spiegato tutto quello che era necessario.
Hignette: Vorrei soprattutto avere qualche cosa di concreto e come liberarsi di un'immagine ricorrente.
Gurdjieff: Fa quello che fai per molte altre cose. Siediti, sii tranquilla, rilassati con cura. Poi comincia a suggerire a te stessa come a una persona estranea. Con la tua coscienza, tu spieghi al tuo subcosciente che tutto quello è schiavitù e che è idiota avere contatto con chiunque possa essere. Lo spieghi come a un estraneo. Poi lo spieghi a te stessa. Una volta, te lo spieghi dieci volte. E, sarai capace, in fatti, di ricevere come un estraneo queste cose che sto per dirti, e che dirai a te stessa. Come a un estraneo a cui si spiega dieci volte la stessa cosa. Poiché, la tua individualità e il tuo corpo sono esattamente come te e un'altra persona, un estraneo. Per te, il tuo corpo è una persona estranea, la differenza è che è più facile pungere qualcuno vicino che uno lontano. Ora, il tuo corpo è il più vicino; è quindi più facile. Non una, ma dieci volte al giorno, puoi parlare a te stessa. Si deve fare tutto diversamente in questo lavoro; da voi devono essere uccisi perfino gli obblighi sacri. Chi vuole avere la libertà, deve uccidere ogni cosa in sé stesso. Anche se ami Dio o la Madonna, devi ucciderli in te stesso. Anche l'idea da fusi (sic) di credere a un Santo, devi mandarlo al diavolo e il Santo non avrà niente contro di te per questo.
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Luc: Sono molto sorpreso da quello che dici. Poiché io, che vanto di avere molti contatti nella mia vita, ho percepito quindici giorni fa, e sono preoccupato, che non sento più niente per nessuno nelle relazioni con la gente. Sono assolutamente secco e indifferente, continuando sempre a fare le cose che devo fare e continuando a dare il massimo di me stesso nei miei rapporti umani.
Gurdjieff: E pensi di esserci arrivato da solo?
Luc: È il risultato del lavoro.
Gurdjieff: Tranne forse che io ho fatto qualcosa di speciale per te, per farti arrivare a questo? (crede di essere diventato così in modo completamente naturale). Io ho fatto di te un candidato speciale per il lavoro. L'ho fatto di proposito. Come se ti avessi dato una pillola. Tu sei cambiato e io sono contento.
Luc: Ho parlato con qualcuno che mi ha detto che non ha mai provato amore per nessuno. Lo comandava la sua testa. Poi non ho saputo come rispondere, poiché sono colpito dalla stessa incapacità. Qualcosa in me è debole.
Gurdjieff: Perché ricordi questa persona?
Luc: In relazione al lavoro.
Gurdjieff: Il consiglio non ti aiuterà. La tua volontà non basta per cambiarti, devi avere un aiuto esterno.
Luc: Ne sono sicuro.
Gurdjieff: Ho detto a questo giovane uomo che è metà e metà, da una parte l'aiuto esterno: sto per darti qualche pillola, dall'altra parte, lui, da solo, deve lavarsi con l'acqua fredda e fare ginnastica. Le pillole da sole non possono aiutarti. L'esercizio da solo non può aiutarti senza le pillole. Le due cose insieme possono cambiarti in una o due settimane.
Alain: C'è un impulso che sto provando a coltivare per il mio lavoro e che credevo buono. Era il cercare una chiara intelligenza logica, con la logica, che il mio corpo obbedisse. Avevo un modo speciale. Il mio pensiero distaccato dal mio lavoro personale. Ed ho trovato al momento un'inclinazione o piuttosto una sorpresa di esistere, che credevo essere capace di intensificare, che potesse aiutarmi, a richiamare uno sforzo più potente. ma ho capito che è esterno, che il lavoro è diviso in due; che la prima parte del lavoro ha più forza in proporzione a quanto lo si fa, e mi chiedo se è buono continuare.
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Gurdjieff: Posso dirti una cosa. Abbiamo una proprietà. Se sei su un buon percorso, la natura ti mette dentro immediatamente un'idea; essa cristallizza in te l'esatto fattore per calmarti e impedirti dal continuare sulla buona strada. Più sei sulla buona strada, più la natura usa queste cose. Nella vita succede così. Quindi dovrai fare questo: diventerai calmo in un buono stato; ti sederai, molto tranquillamente (lo farai per una o due settimane in un mese). E non crederai più a niente e nessuno. Fai un programma. Quando non hai un programma, qualsiasi cosa, anche idiota, priva di valore, marcia, ti può comandare. Fidati solo del programma che avrai fatto in uno stato speciale. La cosa principale e fare questo programma: come vuoi comportarti, cosa vuoi fare, i rapporti che vuoi avere con ogni persona; questo è un programma. E credi solo a questo. E anche se viene Dio a disturbarti e dirti di fare qualcos'altro, non Gli credere. Forse è venuto giusto per farti uno scherzaccio. Fai solo quello che hai deciso nel tuo stato speciale.
Alain: Ma è difficile credere che lo spostamento del pensiero basterà ........ , l'impulso. (But it is difficult to believe that the movement of thought will suffice to bring about the much sought after fire, the impulsion.)
Gurdjieff: Allora ti perderai sempre; sarai sempre come sei. È il cane, il diavolo che la natura mette in te. A causa di questo, non credete niente. Manda al diavolo anche Dio. Non credere in Dio. Ma solo nel programma che hai fatto. Tu hai capito che sto dicendo una cosa importante. Questo stato non può venire spesso. Ma si può avere una o due volte al mese; seduto, calmo, accorgiti dei tuoi tre tipi di muscoli e poi pensa in maniera assoluta e imparziale. Consiedera il tuo stato, la tua classe, il tuo carattere, e come fare tutto quello che devi fare nei mesi a venire. Che rapporti, per esempio, vuoi avere con questo uomo o quella donna. Il programma stilato, lo metti nella vita e fai solo quello che corrisponde al tuo programma. Nella vita ci sono migliaia di persone che vogliono comandarti. Manda al diavolo il mondo intero; credi solo al tuo programma e alle tue decisioni. È la sola strada esatta per te; le altre non esistono, non esiste nessun altro modo; ci sono molti cani che la natura mette in noi espressamente per indebolirci. Alla natura forse interessa che ci siano meno persone sulla strada giusta.
Lanctin: Signore,
Monsieur, until several months ago, I tried to free myself from external influences and in particular in my relation with others. But I have run up against a rather grave obstacle, the difficulty of establishing a relationship with people. I see well what I ought to ask them, but when I am in contact with them, I do not see what they can ask me and I can never make other than a superficial contact.
Gurdjieff: Then, hurry up and expect nothing of the work. It is only after that you will be able to have results. Do everything without identifying yourself internally and, externally, play a role. This role is to be exactly as you were before. Act around each as you have done until now, without letting him know externally that you are
working. No one must notice that you do something. Expect nothing. Do only
your task. Do not identify internally with anyone or anything. This is your task.
Be exactly as before, it is the role that you must play. Automatically you have
changed and you cannot be as you were before; this will make you understand
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what this is and understand why I call this "to play a role". Do not let him see
that you are doing something exceptional. Search not to enlighten, to send rays
outside, you are not strong enough; you have not the possibility of doing it. One
must never expect; leave things to be done as before. Your friend was idiotic?
Let him be idiotic, and keep the same relationship. He was intelligent? Let him
be intelligent. Show him that nothing has changed. This is called playing a role.
Lanctin: To tell the truth, I had understood this for the old relations that I knew. But for the new, I did not know them before and I do not know how to establish my role.
Gurdjieff: It is yet easier. You remember how you were six months previously and you do
as you would have done six months earlier. Not more, not less. You remember
how you would have been with her six months ago; and what you have gained,
you hide it from her. When everything shall have been decrystallized you will be
able to be a new person. I have said a million times not to use that which you
have gained; today, be content to work and expect nothing. And if you have
gained something, do not use it in life. It is a serious task that you must
accomplish; that no one notices that you are something. Not only must one do it,
but even as a task, as a special work, without erring. You must do it like a task, to
continue to do that which you did before.
Phillippe: Just now, in speaking of the family, you enumerated the father, mother, uncle, but
not the, wife and the children; are they of the same blood? The children are the
same blood, but the wife?
Gurdjieff: It is the same blood if you have children because the blood is then mixed with that of the wife. But if you marry and you do not have children, it is not your blood, and you can send your wife to the devil. If you have children, she is of your family. With children the relations must be completely different; the whole world knows that. The bloods are mixed when there are children. In that which concerns children, it seems better to decrystallize certain factors, certain weaknesses, about a child. If you work you must work on your weakness: your weakness consists in thousands of things. For example, your child draws always on your love - proper; automatically, you do not love it. This must not exist. If you work, all your work must have the same value for you. These little things prove to me that you work not on yourself; you make differences between your children. One of your children, for example, touches unconsciously one of your weaknesses. Because of this you can arrive at detesting it; this child, little by little, begins to offend you; in continuing, if this repeats itself, it can crystallize in you some factors of hatred; and if these factors continue to crystallize, it can happen that a father kills his son. His worst enemy can be his son. You must do your work. Your children must have the same value for you. All are your blood. Through them you can have a contact with your wife. There exists, pertinent to this, in Asia an original thing. Over there one calls the Fatma. But when she has
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a child, her husband calls her Padgi, that is to say "sister", and the wife calls her husband Kardavate, that is to say, "brother". They are named brother and sister, they are not longer husband and wife. It is absurd and at the same time it teaches. And this comes to us from very remote times.
Phillippe: If a child has horror that the father embrace the mother or touches her arm in front of him, one must avoid it and not touch his mother in front of him?
Gurdjieff: Sì.
Phillipe: And it is right that this be very strong in the child?
Gurdjieff: I am going again to explain to you among other things, something oriental. When a child arrives, after this moment the father and mother must figure that life is finished for them; their life, their satisfactions, all is sacrificed for their children. They do everything for their children and refuse themselves everything. They are . father and mother, their life is finished. Their aim is their child, they must do all for him, even kill, even steal, some bad actions - for their children.
Le Prudhomme: There is a question on the same subject that I want to ask you. Our attitude towards one another. We have to act among ourselves in the teaching as with the people outside?
Gurdjieff: Here, it is not the same thing. Here there are comrades. You can make a
compromise with your conscience. You know that the first commandment is that
the hand wash the hand. Do you understand? If the right hand does not wash the
left, the left does not wash the right. If the right doesn't do this (Gurdjieff makes a
gesture of washing his hands), the left hand does not do that. If you don't do
good to your comrades, your comrades will not do good to you. If you do good,
they are obliged to help you.
Le Prudhomme: Because for me my comrades have become kindred and more dear than my family.
Gurdjieff: It is because you need them, but you must not be a slave.
Le Prudhomme: It is a privilege that I have never felt.
Gurdjieff: But without sentiment, without identification; it is the thought that must be like that.
Le Prudhomme: I cannot distinguish it.
Gurdjieff But with your consciousness, you must not be slavish; that which is good today, can tomorrow be bad. Tomorrow a comrade can behave toward you as to a stranger. And that your sister cannot do. Doctor, I shall talk with you in a week. I am sure that you will agree with; and you, Mme Dubeau, you can do some good work for me if you follow the advice of the mirror.
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