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INCONTRI A PARIGI Si tratta dei verbali di venti incontri, tenuti il giovedì e il sabato tra il 1920 e il 1946 circa, da Gurdjieff. Dal contesto si deduce che fu proprio lui stesso, contrariamente a disposizioni prese in altri periodi del suo insegnamento, a stabilire che si trascrivessero gli incontri. Ultimamente i post degli incontri sono in ordine di data, posticipata di trent'anni poiché così permette l'interfaccia di Blogger. - Gianni S. luglio 2010
sabato 1 settembre 2012
lunedì 9 aprile 2012
I RACCONTI DI BELZEBU' A SUO NIPOTE (Beelzebub's Tales to His Grandson)
Key
Anulios = reverse anul and you have Luna Ios, the true I (Anulios is introduced with the identical words of the real I in the first chapter, note that is written but rarely times as Anulios and not Anoolios)
Lunderperzo = Luna + under personality, the essence is hidden under personality e viceversa (see In search of ...), the moon has ever a dark side. This can be the Essence, in fact we only see Personality (from our terrestrial point of view)
Earth = the ordinary conscious
Atlantis = subconscious (see Moore, Anathomy of a mith, infact this is the first key of lecture I found).
The comet that crash on Earth is (try to draw the scene in your storyboard) a spermatozoid that enter in a feminine cell.
High beings that wrong calculations are mother and father
The hystory of cosmos in the book is the story of every human being.
Now: what can be Etherokrilno and Okhinadok (JG Bennett write that Okinadok is obstinacy) but I think is thought before the division in the three center, before division in affirming etc.
The catastrophes and the fludd? A fludd of hormones in puberty?
The Egypt before the sands and its map?
Lunderperzo = Luna + under personality, the essence is hidden under personality e viceversa (see In search of ...), the moon has ever a dark side. This can be the Essence, in fact we only see Personality (from our terrestrial point of view)
Earth = the ordinary conscious
Atlantis = subconscious (see Moore, Anathomy of a mith, infact this is the first key of lecture I found).
The comet that crash on Earth is (try to draw the scene in your storyboard) a spermatozoid that enter in a feminine cell.
High beings that wrong calculations are mother and father
The hystory of cosmos in the book is the story of every human being.
Now: what can be Etherokrilno and Okhinadok (JG Bennett write that Okinadok is obstinacy) but I think is thought before the division in the three center, before division in affirming etc.
The catastrophes and the fludd? A fludd of hormones in puberty?
The Egypt before the sands and its map?
venerdì 24 dicembre 1976
20-ALCUNE DOMANDE E RISPOSTE DAL GRUPPO FRANCESE
PAGINA 39
ALCUNE DOMANDE E RISPOSTE DAL GRUPPO FRANCESE
Domanda: Non ho mai fatto un compito per intero. Ci penso, lo faccio, ma solo per un secondo. Non riesco a mantenere un pensiero o un sentimento. ("un compito", evidentemente significa uno degli esercizi del signor Gurdjieff.)
Gurdjieff: Tu dimentichi, non hai memoria, dimentichi. Devi ripetere, ripetere, ripetere. Tu vuoi dire che non hai potere di concentrazione. E' lo stesso per tutti. Questo è lo scopo del lavoro. Se un uomo potesse concentrarsi soltanto per un quarto o per un'ora, sarebbe grande come la vostra Notre Dame, come Cristo. Gli chiederei di essere il mio maestro. Se tutti potessero farlo, sarebbero tutti santi. In tre secoli ci sono stati forse tre santi e mezzo. Devi provare a raggiungere forse un secondo al mese ripetendo, ripetendo, ripetendo.
Domanda: Quando vedo un'emozione negativa, vedo molto chiaramente che non è l'oggetto che conta. Esso non esiste, è la copertura. Appena lo vedo, esso scompare, ma l'emozione negativa rimane e va ad occuparsi di un altro oggetto, non importa quale, poi di qualcos'altro ancora. Ho notato che la stessa emozione negativa ritorna più volte tramite associazione e queste sembrano corrispondere a una tendenza. Vedendole, posso pensarle come se fossero degli "io"?
Gurdjieff: Non ci sono tutte queste complicazioni. (Per esempio) sei affamato. Ci sono diversi tipi di fame; la fame del mattino, di mezzogiorno, della sera. Non sono tutte uguali. L'Inglese mangia molto al mattino, il Francese alla sera. Tu hai l'opportunità di avere questo materiale. E' già pronto per te. Altrimenti avresti dovuto farlo. (Mme de Salzmannn) Dalle emozioni negative si comprende qualcosa che non si potrebbe comprendere senza averle. Invidia, paura, rabbia, eccetera. Si deve separare questo da sé stessi cosicché non rimanga nell'essenza e possa essere usata quando necessaria rimanendo distaccati.
Domanda: Io vedo quanto sono vuoto, pieno di piccoli desideri mondani, contraddizioni, come un mulino dove tutti vanno e vengono. Non ho volontà e non ho rimedi per questo. mi manca la forza.
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Gurdjieff: Il compito è stato dato per quello. Se non fai il compito, che ti faccia partire, apra una vena (venatura?), sarà più facile. Posso darti una pillola che ti tenga sveglio per sempre. Una pillola costa poco per dormire bene da soli. Una notte costa molto di più. Se uno dorme bene per una notte, uno può avere poi un buono stato di veglia.
Domanda: Quando vedo la mia nullità, sono completamente scoraggiato. Poi, il vedere che ho visto questo, mi ridà speranza e grande soddisfazione di me stesso. Me lo dovrei permettere?
Gurdjieff: No. Osserva, impara a vedere sempre di più. Ricerca il tuo passato. Nella tua intera vita. Soffri per tutti i tuoi fallimenti. Dì a te stesso che hai già venticinque anni, che è troppo tardi per fare qualcosa; che il tempo è contato. Ogni volta che si è un anno più vecchi, è già tardi. Guarda sempre di più i tuoi sbagli e ripara.
Domanda: io vedo me stesso nei miei sogni con tale chiarezza, con tale forza e disgusto, che questo mi sveglia.
Gurdjieff: Io ho impiegato quindici anni per imparare a non sognare. Non si dovrebbe sognare, si deve fare. Ci sono due stati: Sonno e stato di veglia. Quando uno dorme, deve dormire. Fai una doccia fredda, datti una strofinata vigorosa, stai per dieci minuti con le braccia allargate e tu dormirai. Se si dorme bene, si vede bene. Se si sogna, ogni cosa è fatta a metà. Le associazioni non si fermano mai fino alla fine. Questa è la vita. Ma si può smettere di prestare attenzione alle associazioni. I sogni o associazioni che continuano sono quelle che sono le più abituali e (di conseguenza) che ricorrono. C'è anche (il libro) la Chiave dei Sogni e i Modelli per Lettere d'Amore. Puoi scegliere.
Domanda: Solo la mia testa partecipa (agli esercizi). Posso evitarlo?
Gurdjieff: La testa è solo il regista. E' il poliziotto col suo manganello che indica la strada. Uno deve percepire e provare (One must sense and feel, forse è la distinzione tra l'atto del pensiero e l'atto del sentimento). Lavora sul sentimento, sul percepire-sentire te stesso.
PAGINA 41
"Io-sono", "me-sono". Non solo la tua testa - l'intero uomo. Ripeti, ripeti, ripeti. Esercitati, esercitati, esercitati, migliaia e migliaia di volte. Solo questo porterà dei risultati.
Domanda: Come si deve capire "riparare il passato"? E' con il rimorso?
Gurdjieff: Sei troppo complicato. E' molto semplice. Il presente è il risultato del passato. Se hai acquistato una cattiva abitudine in passato, devi fermarla. Vedo che ho l'abitudine di girarmi i pollici nella stessa direzione. La fermo. Questo è riparare. Non fare ancora lo stesso errore e prepararsi per il futuro, preparare il futuro. Pratica, pratica come se volessi suonare il piano. Devi sviluppare la forza delle tue dita. Ripeti, ripeti.
Domanda: Vedo come trascorro ore intere al giorno con sentimenti molto piccoli e insignificanti, molto disgustoso. Potrei cominciare un compito per rimediare a questo, o non c'è nient'altro da fare?
Gurdjieff: E' la stessa cosa per tutti. E' sempre stato così. Per te adesso è solo che tu lo vedi. Questo è quello che vogliamo cambiare. Fai qualcosa che tu sai fare bene, anche fosse mangiare. Se mangi bene, preghi bene. Sii appassionato in ogni cosa che fai. Si deve lavorare precisamente su qualcosa di preciso. Il lavoro non dovrebbe essere un desiderio, ma un bisogno, una necessità. Quando diventerà un bisogno avrai una risposta. Non hai il diritto di avere solo desiderio. Non è abbastanza. Non ti darà niente. Crea un bisogno in te. Ripeti, ripeti, ripeti. Non si ripete mai abbastanza. Ogni cosa che ti viene facile, fai "tchick". (Distruggila). Scegli qualcosa che ti costa qualcosa, che sia uno sforzo. Quello che è facile è cattivo per la tua vita interiore.
LO SCOPO. Avere sempre uno scopo immediato. Questo è il tuo obiettivo. Devi raggiungere questo. Ci sono molti zig-zag sulla strada. Non indugiare. guarda sempre lo scopo. Sappi dove stai andando e troverai i mezzi per andarci. Prima devi raggiungere il primo; lo scopo dovrebbe essere chiaro e sempre di fronte a te.
Domanda: Quando provo a lavorare sul rimorso, c'è sempre qualche parte di me che si rifiuta, che mi dice che è inutile, che non mi porterà da nessuna parte o a nulla. Vorrei comprendere meglio l'uso del rimorso, la sua necessità, per rendermi capace di convincermi e lottare contro questo rifiuto.
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Gurdjieff: E' molto semplice: Guarda. (Prende uno spicchio di mandarino dal suo piatto). Questo è destinato a diventare marmellata, deve diventare marmellata, è stato fatto per quello. Ma è pieno di sale. Che fare? Dovrebbe essere lavato, messo a mollo, pulito per rimuovere il sale. Dopodiché può diventare marmellata. Con il sale è impossibile. Il rimorso è quello che toglie il sale. E' quello che purifica. Capito?
Domanda: Quando tengo lezione devo fermarmi per un momento a raccogliermi. Mi sembra vuoto, inutile, vano. Come posso prevenire questo?
Gurdjieff: Devi fare in modo che i tuoi obblighi entrino nel tuo lavoro. Questo deve essere il tuo compito. La tua classe deve essere parte del tuo compito. Il tuo compito è di aiutare. Non devi vedere i bambini nelle loro manifestazioni, ma nel loro futuro. Devi desiderare di aiutare quel futuro. Devi metterti al loro posto. Ricordati come eri alla loro età. Poi farai in modo che vedano diversamente.. Quando pensi "io sono" allo stesso tempo desidera aiutare. Dopo vedrai come i bambini ti ameranno. Sarai capace di andare a dire loro di andare a uccidere i loro padri e madri e loro lo faranno. Non sarà niente per loro. Ho visto questo laggiù con i veri Maestri. (Magi) Questo è il lievito del lavoro, i bambini. E' un'opportunità per te. Devi diventare una buona lavoratrice.
Domanda: Quando provo a mettermi al posto di qualcuno, c'è sempre una parte di me che si rifiuta, che non partecipa, che nasconde, che è occupata con sé stessa e che gode di sé stessa. E' qualcosa che scivola via e che non posso afferrare. D'altra parte, non appena ho un piccolo risultato nel mio lavoro, la vanità prende il suo posto. "Sono io che ho fatto questo" - e questo sciupa tutto.
Gurdjieff: Ti darò un sacro segreto. Ricordi Belzebù - ci sono due correnti, due fiumi. Tu devi attraversare da uno all'altro; sei come il pesce il cui elemento naturale è l'acqua e che è costretto a vivere nell'aria.
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Devi imparare a vivere in entrambe le correnti contemporaneamente. C'è la corrente abituale che è la vita ordinaria nella quale vivi, e poi in te deve esistere l'altra corrente, che è la tua vita interiore. Finora hai avuto contatto con te stesso solo quando eri da solo, va bene, ora devi imparare con gli altri. Quando sei con una persona, rimani nella tua propria corrente, la tua corrente interiore.
Domanda: Nel sistema, sembra che la soddisfazione, i piaceri, siano rigettati. Tutti quanti? Ho capito correttamente?
Gurdjieff: Tutti i piacere sono merda. Tutti i piaceri fanno di te uno schiavo. La tua soddisfazione. Ci sono due qualità di piaceri, due qualità di sensazioni piacevoli. Da un parte il piacere oggettivo; se lavori bene e ottieni un risultato, puoi avere soddisfazione di te stesso. Questa è buona soddisfazione che corona lo sforzo. Gli altri, i piaceri meccanici, ti distruggono. Sei perso in loro. Sono tutti dannosi, eccetto che per dare a sé stessi rilassamento volontario, necessario per uno scopo.
Domanda: Noto (in me stesso) una aridità, una assenza di emozioni. Vivo o nell'indifferenza o nell'ostilità. Che si deve fare?
Gurdjieff: Tu mi interessi. Voglio aiutarti. I tuoi genitori sono ancora vivi? Noi non li abbiamo conosciuti, ma forse avevano un'anima. Forse hanno sofferto. Loro non possono fare più niente dove sono, non hanno corpi. Tu devi fare qualcosa per loro. Devi pensarli. Devi raffigurarteli in te stesso, rivederli, avere le loro facce davanti ai tuoi occhi, devi pensare che tutto quello che sei lo devi al oro. Tu sei un piccolo pezzo di loro, della loro vita. Li devi amare, esprimere loro la tua gratitudine. Ripensa a tutto quello che hanno fatto per te. Devi vedere tutti i tuoi sbagli nei loro confronti. Persisti in questo, ricostruisci la scena di quando li hai fatti soffrire, forse piangere. Rivivi i tempi in cui fosti un bambino cattivo. Devi avere rimorso di coscienza. Rimorso. Si deve soffrire volontariamente per riparare. Si deve pagare per il passato. Il passato deve essere riparato. Cerca nel tuo passato. Crea il rimorso. Dottore, fai anche tu questo esercizio.
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Per il momento, i tuoi genitori sono il tuo dio. Non puoi conoscere Dio. E' troppo lontano. Non c'è posto per lui in te. I tuoi genitori sono Dio, essi sono il posto futuro per Dio in te. Tu devi loro ogni cosa, la vita, tutto. Lavora prima con loro; dopodiché ci saranno altri esercizi.
Domanda: Ho fatto il lavoro che ci ha detto. Io amo i miei genitori veramente molto e ho scoperto un'emozione di una qualità veramente speciale; per un secondo, forse, una particella di amore reale, anche grande sofferenza, una vera sofferenza per i miei peccati verso di loro. Di rimorso. C'erano le due emozioni allo stesso tempo, sofferenza molto viva e felicità data dal sentimento d'amore. E? stato il rimorso che ha portato la felicità, per sparire quando è sparita anche la felicità. Qualche volta quando aspetto i miei pazienti ho scoperto in me stesso per un secondo emozioni d'amore della stessa qualità. E in quel momento potevo avvertire la loro sofferenza fisica e portare loro un sentimento di felicità. C'è un nesso.
Gurdjieff: L'amore reale è la base di tutto, il fondamento, la Sorgente. Le religioni hanno pervertito e deformato (l'amore). Fu con l'amore che Gesù fece i miracoli. Amore reale unito al magnetismo. Tutte le vibrazioni accumulate creano una corrente. Questa corrente porta la forza dell'amore. L'amore reale è una forza cosmica che ci attraversa. Se noi la cristallizziamo, diventa un potere - il più grande potere del mondo. Più tardi studierai il magnetismo sui libri, non importa quali, vi darà materiale. E con l'amore come base, sarai capace di curare i paralitici e far vedere i ciechi.
Domanda: Sono rimasto sorpreso dell'acutezza delle sensazioni osservate a lungo, così intense, così vivide, con tutte le impressioni che avevo in me e che ritornavano.
Gurdjieff: Questo è normale. I nostri centri registrano ogni cosa, dall'ora della nascita. Se ti metto in un sonno ipnotico, tu puoi dirmi cosa accadde intorno a te una settimana dopo la nascita. Ogni cosa è scritta, ogni cosa è lì. Un soggetto, messo a dormire da me, mi ha detto le pulsazioni della persona che era vicino a lui al momento che io gli ho fatto rivivere.
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Ogni cosa è scritta, come su una fotografia, ma un migliaio di volte più sensibile. Questo è il motivo per cui devi stare attento alle iscrizioni. Sceglile. (Belzebù: "Guarda la purezza dei tuoi rulli".)
Domanda: Il fare questo lavoro porterà qualcosa ai miei genitori? Li riguarda, dà loro qualcosa?
Gurdjieff: Tu devi farlo per te stesso, per riparare. Avere rimorso. Lascia che il tuo rimorso sia il più forte possibile. E' il rimorso che conta; è la sofferenza che conta; la sofferenza volontaria che paga il passato, che ripara gli errori.
Domanda: Ho scoperto la stessa qualità di emozioni delle quali stiamo parlando, ma questo mi dà un tale pienezza interiore, un tale sentimento di felicità che non sento più il rimorso; mi risento di me stesso per questa felicità, per non averla meritata.
Gurdjieff: Tu hai immaginazione e fantasia. io ho sempre detto così. Tu sei un rappresentante dell'arte. Foufou. Non c'è peso. E' leggero. Filosofia, immaginazione. Uno stato è un risultato. E' questo che dà peso. Questo è il contrappeso di una felicità reale che va al passo con esso. Allo stesso tempo, al fine che sia genuino, non si dovrebbe avere l'uno senza l'altro. La tua natura ha una tendenza (il risultato dell'inerzia); tu ti lasci andare di fronte a queste tendenze di avere stati straordinari senza una base reale, senza peso. Devi eliminare questo, caccialo. Non appena appare uno stato di soddisfazione, fai"tchick". Schiaccialo, eliminalo. Lavora sul rimorso, ricorda te stesso, rivivi la scena di quando eri un bambino cattivo, quando hai fatto piangere i tuoi genitori, forse. Senti ancora tutti i dettagli, ritrova le tue colpe.. Cerca nel tuo passato. Soffri. In quella sofferenza puoi avere vera felicità data dal vero amore.
Ci sono due cose diverse sotto leggi diverse: 1) Il corpo organico; 2) il corpo psichico. Il corpo organico obbedisce alle sue leggi. Desidera soltanto soddisfare i suoi bisogni - mangiare, dormire, sesso. Non conosce altro. Non desidera altro. E' un vero animale. Dovremmo sentirlo come un animale. Si dovrebbe sentire come un estraneo. Lo si deve assoggettare, allenarlo e farlo obbedire, al posto di obbedirgli.
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Il corpo psichico conosce qualcos'altro rispetto al corpo organico. Ha altri bisogni, altre aspirazioni, altri desideri. Appartiene a un mondo diverso. E' una lotta che si dovrebbe volontariamente rinforzare. Con il nostro lavoro; con la nostra volontà. E' questa lotta che esiste naturalmente, che è uno stato specifico dell'uomo, che dobbiamo usare per creare una terza cosa, un terzo stato diverso dagli altri due, che è il Padrone (Master, maestro), che è unito con qualcos'altro.
Il compito è quindi qualcosa di preciso che rinforza questa lotta, perché dalla lotta e SOLO dalla lotta può nascere una nuova possibilità di essere. Per esempio, il mio organismo ha il vizio del fumo. Quello è il suo bisogno. Io non voglio fumare - elimino questo vizio. Il bisogno è sempre lì, ma io mi rifiuto di soddisfarlo. Questa è una lotta, una volontaria lotta conscia che richiama la terza forza. E' la terza forza che sarà il fattore - "io" - che concilierà e equilibrerà.
Il corpo è un animale. La psiche è un bambino. Uno deve educare sia uno che l'altro. Prendi il corpo, fagli capire che deve obbedire, non comandare. Metti ognuno al suo posto. Uno dovrebbe conoscersi. Uno dovrebbe vedere cosa va. Prendi un compito che è nelle tue possibilità, molto piccolo per cominciare. Sul mangiare. Su un vizio. Ognuno conosce sé stesso e può trovare un compito; è la sua cosa interiore, una volontà che opposta a un bisogno crea lotta.
La sola possibilità di creare un secondo corpo è tramite l'accumulazione di una sostanza diversa. Il solo scopo è che ogni cosa dovrebbe servire a questo scopo.
Domanda: Ho accuratamente capito tutto durante la settimana in cui ha parlato sul corpo fisico e il corpo psichico e per tutta la settimana ho lavorato in questa direzione; ho lottato. Una notte ero sveglio.
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Ero stato svegliato da mio figlio - ho un figlio di quattro anni - che era stato punto dalle zanzare e sentiva male, ha cominciato a piangere e chiamarmi. Stava soffrendo e piangendo. Sono andato da lui perché piangeva e soffriva, prima di rendermene conto, l'ho picchiato. Non mi sono permesso di andare di nuovo a letto. Come posso annientare questa violenza in me stesso? Ho visto quel che è il mio corpo, di cosa è capace e la sua reazione dopo una settimana di lavoro su di esso.
Gurdjieff: Ci sono forze intorno a te, estranee a te. E' possibile che quando un uomo lavora veramente, desidera realmente lottare, esse producano un evento come quello. Possono anche creare le zanzare. In ogni caso, che sia stato questo o altro, niente poteva andare meglio. Lì hai sentito, hai capito, non solo con la tua testa. Sono molto contento e ora ti chiedo di prendere nota di tutto quello che succede nel tuo lavoro per una settimana, due settimane, tre settimane, e ne parlerai qui, perché questo sarà utile ai tuoi compagni. E non dimenticare che ora tuo figlio è il tuo maestro. Ringrazialo. Per me, lui è mio amico. E ti incarico di una commissione per lui; cinque caramelle al giorno per un anno.
giovedì 9 dicembre 1976
19-Incontro di Lunedì 9 dicembre 1946
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Meeting of Monday, December 9, 1946
G.: Who wants to say something. How is the exercise going? It interests me to know
what you have ascertained.
Mme de S: Who has ascertained something that might be interesting to the others, concerning
the exercise?
G.: That can show who works, what? Horande?
Mme de S: Then, do you want to say if you have something to ask? One at a time.
G.: Then, if you have ascertained nothing, it is because you have not worked. If you
have not worked, what have you done? (Mme de S repeats) Masturbated. (To
Mme de S) Can one say it? Even over against good taste?
Mme de S: Yes, why not, in this case?
G.: (To Sheaffer) You have just arrived, perhaps you have something to say? Have
you ascertained something?
Shaeffer: I ascertain a result in the first part of the exercise. Something turns up in each
limb. What I don't know how to acquire is the inclination. When I feel
something, it is imaginary. I have renounced all voluntary action. Before, I made
effort with my head. I do it no longer.
G.: Your head must be like a policeman. That is all. It must repeat to you all the time
that you are occupied by this work. It must not go away.
Shaeffer: Then I wait for something to happen.
G.: By means of sensation?
Shaeffer: Yes, rather than to manufacture artificially. Then, for me, "to exhaust", I do not
see very well what that can be. I feel sometimes something which stirs. I feel it
in the place where one pulls something. The second phase is more difficult.
After, I know nothing to do about it.
G.: The importance, at the beginning, is the sensation. Then, if you have contact with
the sensation, if you verify how you feel, then, a second thing is important; it is
the way by which you pour out. Up till now no one has spoken of this important
question this way.
Edith: I have ascertained a greater need to relax in life.
G.: If it is thus, you have the inclination. It is only when you relax consciously, and
when your head retains its role of policeman, that the relaxation has value. If you
relax generally, it is weakness.
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Edith: I am conscious of being rather tense in general.
G.: You must not relax unconsciously. Yet when you are in your state of awakening,
you must relax consciously. When you sleep, everything relaxes without you;
that has no value. It is your bondage.
Zuber: Sir, in this exercise, the difficulty for me is always the turning of the limbs. On
the contrary the (sucage) and the flowing out are easy. I am happy to do it. The
great effort is the beginning of the exercise. In life, I flow out generally much
more vitality and force and I have something of a bent for the exercise and that I
have very often, or else all is, on the contrary, mad, cacophonous, much madder
than before. I made an ascertaining. It is the need, if I am in bed, of closing a
circuit, by putting the right leg against the left, the right arm against the left.
G.: How to close a circuit, how to understand? I tell you the same thing; do not give
your head permission to wander.
Zuber: This is done without any will.
G.: Then, why verify it? Why speak of it? It is an obsession. This can only give you
many chances of entering an insane asylum. You must never do unconsciously.
Even half consciously, I advise you. All or nothing. Between the two is only
psychopathy, obsession. Never believe. Do not have confidence. You are a very
weak person. If, during one moment, your center of gravity is in your head, then
if it moves to you plexus etc., it is masturbation. The conscious effort consists in
giving the initiative to all your centers. That is activity. All the rest, it is material
for being a candidate for insane asylums.
Zuber: In spite of what you have just said, I think that it is bound up with work.
G.: I know not. But I know that that must not happen. Not yet. Expect nothing.
Send the rest to the devil. For you, there exists only your exercise. Do it until
you are entirely content. All these combinations and manipulations can come
after, but not yet.
One must not let himself be carried away. It is a very dangerous moment. On
one side you have the strength to fix and something can enter forever into you.
Then, you would be obliged to become my client and I can never do for less than
three English zeros and there exists only one remedy to rule these things;
hypnotism. And I advise it not.
Godet speaks.
G interrupts Your question costs nothing. Wait. You do not come enough. You come here
once in three months. Collect some material. For you this work is one thing
among others. You disturb with your question. Here there is another degree of
comprehension. What you say interests no one. These people make efforts for
years and work seriously. With your question, you only cause disturbance.
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In this exercise, it is very important to understand the way by which can be made
the inclination. This thing that you suck in with the air that you breathe. How?
What is it? It is not your business. From the lungs you cause to flow this result. It
must go from each side of the navel, without touching it. Then, below, these two
lines unite and from there, that spreads itself throughout all the sphere of the
sexual organs. You must feel the whole sphere.
With your thought, you must journey everywhere as if you were painting quickly.
You circulate everywhere. From there, you go to the solar plexus in exactly the
same way. You go up again from the two sides of the navel to a little forward of
the sternum. (G. Indicates the periphery of the solar plexus.) Like this, under the
skin. Through the back, one cannot transmit to the solar plexus. Then, always in
front, from each side.
Now, in order to nourish the head. You start from the coccyx in leaving the bone
sideways. To the left and to the right of the vertebra column, from two sides, the
path. goes up again to each side of the cerebellum to the brain. (G. Indicates on
Tchekovich the path to travel over (en partant), from each side of the vertebra
column, to mid-buttock).
To cause to flow in the vertebra column, you must first do an exercise in order to
get accustomed to having the sensations of the Kundalini. You know what that
is? We used to have there a tail, formerly. It is necessary to do this only as an
exercise, to have the sensation of this spot.
Do the exercise from two sides, alongside of the vertebra column to the root of
the head (the cervical vertebras). The vertebra column must be felt in the center,
the sensation must be equal from two sides. The density must be equal also.
These things are very important. It is necessary now to train oneself especially to
feel and to establish a contact with this path. After, it will be easy for you to send
something by these paths.
Parallel with this exercise, one thing is necessary. It is possible that someone
obtains a result. But then this result is going to disappear. In order that it may
continue to exist, one must do a special thing with the voluntary thought. At the
beginning and at the end of each exercise, you must pretend, be compelled, to
close again. Think that what you have done stays with you until the next time and
that the next time you will obtain more. You must be certain, that what you have is
not sufficient. Then, consciously, you close again. Instinctively, you can feel it and
already that will help you.
And it is desirable that you would remember to do nothing which might cause you
to emanate a great deal. If you really want to accumulate this thing, you must have
all the time a concentrated state, consciously, unconsciously, instinctively.
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Something can be obtained then disappear. It never accumulates nor settles down.
On the one hand, this comes and on the other this evaporates to the devil. Like the
smoke of a cigarette.
It will even be very useful, in finishing the exercise, for each to pronounce his
subjective prayer and ask his ideal to help him to guard this thing until the
following exercise.
If by chance you remember, between two exercises, you can repeat your prayer.
Then you will be inured. You shall be able to always remember. You shall even be
able to succeed in making appear a factor of recall.
In general, it is necessary to create some automatic factors of recall. It is necessary
for you. to undertake this quality of work. It is very easy. For example, how do
you sit down to the table? You have never ascertained with which foot you sit
down. You observe, that there also, you have automatism. You will connect
something with this automatism, for a reminder of your work. With each time that
you sit down to the table, this thing will be able to act as a factor of recall. Another
example, when you wash, you take a towel. Look to see with which hand. See
how you automatize. You will see that each time, you do the something. Do it
consciously, take it with the left hand, instead of the right. In this manner you
make a contact with your work, in order to self-remember.
Another example: you dress in the morning. Which sock do you put on first? The
right or the left? You have not noticed? Observe now. You find out that you begin
with the left, always. Set a task: begin with the right. And connect this new way of
doing with the recall of your work. Whether you wanted it or not, you are obliged
to put on your socks. If you change the way of doing it, you self remember. Then
you find something else etc ....
Then, you will be able, perhaps, to self-remember five minutes. Now, you can only
do it one second. We try to arrive at five minutes. When you can do it, perhaps
you, will be capable of sending back this instrument.
- Silence -
Speak. Talk about something. Speak of it. Fasten there. With Tchekhovitch, I have
something to do.
Shaeffer: I understand well everything that concerns the conservation of concentrated state.
-- But Mr. G. would he want to explain more than that which is fixed in a limb?
Mme de S: For the moment the necessary thing is to feel the path along which something
must move and that you grow familiar with the sensation of this path.
Lemaitre: There is no flowing in the different centers? Only the leg and the sexual organ?
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Gurdjieff: It is the same thing. Tomorrow you shall do this exercise to the end. Gradually
as you have need of it, you shall use this path.
Mme de S: It is for training, for exercising in feeling these passages. You must know how
you can flow.
Gurdjieff: It is important to know these paths. Later we shall speak of stations and of forks.
From here to there, there are three stations. From each station, one must go in one
direction and not in another. If you go to the left, instead of going to the right,
you can crush a dog or breathe the stink of a sewer.
Godet: Does the way of the solar plexus compromise the lungs and the interior of the
chest? Or must one feel this passage?
Gurdjieff: The plexus is a sphere. We do not meddle with the organs. In the plexus there
are many nerves of which the total constitutes a brain. Previously, all the
collection was here. (G. shows the approximate height of the diaphragm.) But we
have degenerated. It is not quite dispersed. This is distributed in different places.
(G. shows the circumference of the chest from the beginning of the neck, in back
of the clavicle to a little above the sternum.) Then we shall be able to study
details. For example, one point is your appetite, another your love, another still,
all your impulses. Like in an electric station. The commanding post of your
internal life is there. It is like machinery.
Shaeffer: Gurdjieff speaks of ways for flowing. And in order to suck in, how does one do it?
G.: Imagine that you take in air. Consciously, if you do it consciously, you feel that
you suck in. It is the same occasion. Good breathing leads to better sucking in.
Good sucking in leads to better breathing.
Mme de S: This is done all alone.
Shaeffer: All that one sucks in is concentrated in the lungs?
Mme de S: That mingles.
G.: It is transformed at the same time. There are millions of thins. Many details. It
is much more complicated than your car. Feel the sphere only. Do not
manipulate. Do nothing in the sphere. Concern yourself only with the way of one
sphere in the other.
Plaidge: (Asks for details on breathing)
Gurdjieff: You take in air. In expiring, pay attention only to the process of flowing
Respiration becomes automatic. Only the inhaling is conscious. I repeat again:
get used to this; when I say consciously, this means that all initiative comes from
the three centers. In the beginning, in order to do it better, feel the site of the
three spheres and mobilize, feel that everything comes from there. Train yourself.
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Then, if you ascertain that you work only with one or two centers, know that this
is not consciousness. There is only real consciousness with the same intensity in
three places.
Per esempio, ecco un esercizio: io sono - Quando dici "io" senti i tre centri. Quando dici "sono", senti anche i tre centri ma diversamente. "Io", è come se qualcosa stood up. "Sono", è come se, nei tre centri (posti) qualcosa si fosse seduto. Questa è una spiegazione originale. Hai capito?
Horande: (Chiede spiegazioni sulla circonferenza della sfera del plesso solare)
Gurdjieff: È come in chirurgia. (Gurdjieff mostra la circonferenza dei lati. All'altezza del diaframma, la linea discende sullo stomaco e rimonta loro per ricongiungere i lati)
Horande: Le due linee rimangono nella sfera?
Gurdjieff: No. Solo la sfera. Ho mostrato la circonferenza della sfera. Quando è inserita non importa molto.
Lebeau: I due tracciati si uniscono l'un l'altro prima di entrare nel plesso solare?
Gurdjieff: No. Entrano indipendentemente. Poi se ne vanno altrettanto separatamente. Come in una città. Due vie per entrare, due vie per andarsene.
Zuber: Se c'è qualcosa come una brutta contrazione su uno dei due percorsi, ci si deve astenere di dominare la contrazione?
Gurdjieff: Non fare a caso a questo. Fa l'esercizio. Non fare niente di particolare per questo.
Mechin: Le spalle devono essere lasciate all'esterno?
Gurdjieff: Passa solo da qui (Mostra il tracciato situato vicino al collo, un poco sopra la clavicola.) Per le spalle, è la colonna vertebrale. C'è il posto di comando.
Tracol: Posso avere la sensazione del plesso solare e sentire che il mio sentimento non è lì. A quel momento mi piacerebbe capire cosa dice Gurdjieff.
Gurdjieff: È normale. Se tu hai la sensazione del tuo plesso solare, hai già mobilitato il posto del sentimento. È occupato. Non puoi sentirlo. Non devi sentirlo tranne che per avere la sensazione. Se, da questo posto, vuoi sentire la tua colonna vertebrale, puoi ri-esperire l'iniziativa da lì, ma non puoi esperirla. Per esperirla, è necessario che la cosa sentita sia calma e non funzioni.
Tracol: Quindi, non è possibile che i tre centri possano essere presenti quando ho la sensazione delle tre localizzazioni?
Gurdjieff: No.
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Tracol: Allora come posso essere attento?
Gurdjieff: Si deve avere la sensazione di tre cose. O li vedi o li senti. La cosa importante è un contatto. In ogni momento. Tu osservi diverse forme di contatto. Una volta, tu senti. Un'altra volta hai la sensazione.
O puoi vederli, or you might guess at them. È necessario che tu sia occupato tutto il tempo, che ti occupi con questa obbligazione. Se tu lo vuoi, se lo decidi, la parte di te che stimi è obbligata a farlo. Altrimenti, punisci te stesso. Se non lo fai, è colpa della tua individualità. Devi educare la tua individualità. Rifiutale quel che le piace. Non darle nulla. Opponiti in tutte le cose. Per esempio, quel che fai alla destra, fai alla sinistra. Ogni cosa per opporlo. E la tua individualità può trovarsi in una situazione molto brutta. Peggio che in prigione.
Mme de S: Non c'è peggior sofferenza.
Gurdjieff: È difficile ma utile.
FINE PRIMA PARTE
martedì 16 settembre 1975
18-Incontro di Giovedì 16 settembre 1945
Giovedì, 16 settembre 1945.
Gurdjieff: (Guarda verso Mme. V. seduta al lato opposto e dice a Mme. F.): Ora, dopo le vacanze, tua sorella ti assomiglia di più. Al primo sguardo, ho visto che la sua espressione è cambiata. Ho pensato che eri tu seduta laggiù. (Agli altri): Ero sicuro che fosse Blonde, ma è sua sorella. (A Mme. V.): Di solito ti siedi sempre al lato. Ora sei all'opposto. Sei in buona posizione per beneficiare. Ora, Mr. District Attorney, se nessuno fa una domanda, chiedi a uno il quale domanda una risposta facile da formulare, una risposta buona per ognuno. (Mentre J. sta scrivendo la domanda, Gurdjieff chiede a L. di prendere il posto di B. che è in cucina. B. ritorna, si siede dietro Gurdjieff che chiede a K. di cambiare posto con lui). Tu capisci, io non lo conosco ancora. Se lui pone una domanda e non è di fronte a me, io non vedo la sua faccia e non posso formulare una risposta che sarà soggettivamente buona per lui.
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E' una regola che non è ancora stata formulata. Eccola: la gente nuova si dovrebbe sedere qui. Per esempio, lui non ha ancora bevuto alcun alcolico. L'alcol apre, mostra aspetti molti del tuo interiore; è molto importante per conoscere qualcuno. Non è colpa mia, l'alcol costa troppo, ormai 1.800 franchi la bottiglia. Hai scritto la tua domanda Mr. Specialist?
Ja: Signore, Lei mi ha grandemente illuminato sul modo in cui si dovrebbe compiere il proprio compito. Fino a un certo punto, ci riesco. Ma durante la giornata, le proprie attività qualche volta assorbono molto. Uno non vede la persona che ha scelto per il proprio compito e poi vede che la giornata è stata vuota. Come si può mantenere, in assenza della persona, il fuoco necessario per il proprio compito? Come si può mettere qualcosa al suo posto?
Gurdjieff: In generale, è una cosa molto importante. Tu hai scelto un compito verso qualcuno. Ma non sei sempre con quella persona. Ci deve essere una pausa. E' impossibile lavorare sempre, su un soggetto; non hai abbastanza energia. Per questo motivo, metà del tuo tempo andrebbe al tuo compito e metà alla preparazione al compito. E' una combinazione molto buona. Devi usare il tempo in cui non vedi la persona, a prepararti. Come prepararsi? Puoi fare solo una cosa - puoi consciamente aumentare il desiderio di vedere quella persona. Puoi aumentarlo dicendo a te stesso: "Io sono". Respiri consciamente. Dici "Io sono". Quando dici "io", respiri nell'aria tutti i suoi elementi attivi consciamente. Quando dici "sono", accumuli dell'energia nella batteria e pensi a come usarla. Rappresentati la persona con cui stai lavorando e pensa che quando la vedrai sarai molto concentrato, avrai molto più contatto con essa. Così, quello che dovresti aver fatto in sette volte, l'avrai fatto in una. E ora, dottore, spiegagli in buon francese cosa ho appena detto.
Ab: Il compito è composto di due parti; nella prima, svolgi il compito verso la persona che hai scelto, e nell'altra ti prepari ad avere una relazione più diretta con lei.
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Gurdjieff: No, dottore. Non spiegare così. Quella non è una parte. Non ci sono parti. La persona è assente. Tutto il suo tempo è libero. Se tu dici "una parte", è come se dicessi, per esempio, una parte tu pensi, una parte tu fai. Non usare questa parola (non dirlo così (?)). Lui come ha posto la domanda? Ha detto che a volte la persona è via e ha chiesto come impiegare il suo tempo. Tutto il suo tempo per quello; non una parte.
(Dialogo in russo)
Mme. de Salzmann: Il signor Gurdjieff dice, why did he hook unto that?
(Silenzio)
Ja: Ho notato - è una constatazione - che, oltre al fatto che sto lavorando meglio, nella realtà ci sono un migliaio di motivi che non ho mai visto e che ora mi appaiono, ragioni per l'interesse a quel ragazzo. Primo, facilita il mio lavoro esteriore e mi dà una migliore relazione con lui.
Gurdjieff: Comunque sia, hai notato qualcosa (di particolare) dall'ultima volta che ti ho assegnato un compito? Questo tempo trascorso è stato produttivo?
Ja: Certamente sì.
Gurdjieff: Ma non teoricamente - seriamente, solidamente.
Ja: Sì.
Gurdjieff: Se ti dico che se lavori sempre così, farai in un anno quello che avresti forse fatto in cinquanta, mi credi?
Ja: Posso sempre dire che l'ho visto come una nuova porta.
Gurdjieff: Fratello, ascolta quel che dice. Se continua a lavorare bene, quello potrebbe anche aiutarlo a continuare bene. Ora, prendilo come un compito, l'aiutarlo; e comprendi bene che lo stai aiutando egoisticamente, che lo stai aiutando per te stesso, cosicché dopo lui può aiutare te. E per quello, perché tu possa ricordarlo, ti darò un mezzo molto buono. Vado a ripeterti qualcosa che Blonde mi ha ricordato per associazione. Ogni giorno tu e tuo fratello vi vedete. Prendi come compito di non incontrare mai tuo fratello senza fare quello che ti sto per dire.
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Gli dirai: "Ricorda te stesso". E quando lo hai detto, pensa interiormente, "io sono te, tu sei me" con tutto il tuo essere. E continuerai questo processo il più a lungo di cui sarai capace.
Al: Per tutto il tempo che lui e lì?
Gurdjieff: Sì. E con queste parole, è necessario che le tue emanazioni escano anche verso di lui. Fai un contatto con tuo fratello. Ha il tuo stesso sangue; attraverso il sangue tuo fratello riceverà questo contatto. Il tuo aiuto può consistere in quello. Dopodiché, se esce per affari o per qualcos'altro, dal momento in cui rientra, fallo di nuovo. Ogni volta che lo rivedi dopo che è stato assente, anche se fosse per cinque minuti, comincia di nuovo. Se è presente un estraneo, diglielo piano; ma se siete soli diglielo forte. Se c'è qualcuno, puoi sempre fargli un segno. Puoi pestargli il piede, agitare le mani. Ti puoi mettere d'accordo in anticipo con lui. Puoi sempre dargli una pacca… dopodiché cominci il compito. E non dimenticartelo mai: quello che stai aiutando non è lui, ma te stesso. Se lui potrà stare solidamente in piedi da solo, ti potrà aiutare dopo. Lui è l'unica persona che puoi aiutare. Dottore, ha qualcosa da dire?
Ab: Signore, la preparazione di cui parlava poco fa, uno deve provare a farla per tutto il resto del tempo, quando non si è con la persona?
Gurdjieff: Dipende dall'individuo, quanto è occupato nella vita, che tipo d'affari uno ha. Tu hai forse cento cose (da fare); dividile in cento parti, dividi il tuo tempo. Una parte del tempo fai quello; un'altra parte, un'altra cosa. All'inizio, dovresti preparare te stesso. Ma lui ha un compito, tu ne hai un altro. Tu sei un dottore, hai qualcosa da fare, hai molte attività; lui è solo un parassita di suo padre, non fa niente. Tu, tu non sei un parassita. Lui ha forse più di altre cose. Ma tu, tu hai un'occupazione. (A Ja) Se formuli bene quel che ho appena detto, c'è in essa una buona filosofia che può servire per comprendere molte cose. Colui che può afferrarlo comprenderà molte cose riguardo l'educazione.
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Qualche volta ti spiegherò perché sei, tu, un parassita. Qualcun altro un semi-parassita. Un altro ancora un quarto di parassita. L'unica persona che non lo è; il vostro stimato Mullah Nassr Eddin. Lui è imparziale.
Ba: Chi è?
Mme. de Salzmann: Un uomo saggio dell'Oriente che tu non conosci ancora, di cui si parla nel libro. Ha sempre una frase appropriata per ogni cosa.
Gurdjieff: E' un uomo saggio, unico sulla Terra.
Mme. de Salzmann: Ha una massima per tutte le circostanze della vita. Per esempio, dice che se al padre piace ballare al suono del violino, il figlio finirà sempre battendo il (gran) tamburo.
Gurdjieff: (A Zuber) Bene, cara nuova persona, non ti sei ancora seduto sulle galosce.
Zuber: Sì, con un poggiapiedi.
Gurdjieff: Non ricordo che...
E' candidato per essere messo in galosce. Le galosce di un vecchio ebreo. Forse hai qualcosa da chiedere.
Zuber: Quando uno comincia a lavorare qui (qui o fuori) la relazione che uno può avere con diverse persone sembra essere cambiata rispetto a prima, incerta. Si dovrebbe mantenere la stessa impressione come in passato (è imbarazzante, per uno che si sente cambiato), o si dovrebbe fingere e mettere sé stessi in una confusione e in una prova che non sarebbe capace di portare avanti?
Gurdjieff: Bene, non hai capito il compito che ti ho dato. Io ti ho detto di imparare, di prepararti a recitare esteriormente una parte e interiormente di non identificarti, Interiormente, fai il lavoro dato qui. Esteriormente non devi cambiare niente, dovresti essere come prima. Prima facevi cosà, ora fai lo stesso. Recita una parte senza che nessuno si accorga di cosa sta avvenendo in te.
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Non cambiare niente. Rimani come prima, ma reciti una parte. Bene, poi capirai cosa significa recitare una parte. Farai le stesse cose che facevi sei mesi fa. Cambi solo interiormente.
Zuber: Mi ha dato un consiglio per una persona, ma vale anche in generale?
Gurdjieff: Per quelle persone che potrebbero essere come quella. Fino a quando sarai interiormente cambiato. Poi, in quel momento, se altri notano che sei cambiato, ti possono soltanto rispettare. Altrimenti, se si nota oggi che sei cambiato, ti prenderà per un idiota; crederà che tu hai una nuova fissazione. Gli darai l'impressione di allegria, tristezza, o idiozia, o che ti sei innamorato, o che hai perso a carte. La gente non deve accorgersi che sei cambiato. Per loro, prima e dopo lo stesso. Dottore, tu che hai capito. Lui no. Le due cose devono essere ponderate, interiore e esteriore.
Ab: La difficoltà sta nel fatto che uno non sa che persona era prima. Si era inconsci. Non si sapeva chi si era. Finché non si è osservato sé stesso. Come può uno imitare il sé stesso di prima?
Gurdjieff: Se tu avessi un gusto oggettivo, sapresti cosa sei. Puoi ricordare guardando all'indietro.
Ab: Ma la personalità aveva qualcosa di spontaneo che è inimitabile. Forse col tempo riusciremo a imitarla. Ma è difficile. L'imitazione è (wretahed, wretabed, wretched?) pessima.
Gurdjieff: C'è una sola cosa che ti può aiutare. Ogni giorno prima di andare al lavoro siediti per quindici minuti sul bidet. (A Denise, che sta ridendo): e tu, suora della carità, tu capisci bene le faccende mediche. Il tuo dottore deve consultarti spesso. (A Jacques): Hai scritto? Anche quel che ho detto del bidet? Bravò! Una parola contiene molte spiegazioni per chi è intelligente. Una parola può spiegare più di mille parole. Una sola figura. (A Mme. Vis): Comunque, ho appena notato qualcosa. E' passata mezz'ora: io ricordo che un momento fa avevi lo stesso colore di tua sorella.
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Da mezz'ora sei diventata pallida. Blonde, tu sei rimasta come prima. Tua sorella è impallidita. E' molto possibile che alla sua destra o alla sua sinistra sia seduto un vampiro che la sta dissanguando. Può essere trovato a cinquantaquattro centimetri a destra o sinistra.
Ab: Io non credo che Luoise sia una vampira. Sono proprio sicura che non lo è.
Gurdjieff: Non devi mai essere sicura. Questo prova che tu non sai cosa sia un vampiro. Il vampirismo è una scienza. Può essere praticata inconsciamente. La scienza medica non sa niente al riguardo. Per esempio, voi siete marito e moglie. Lei è magra così e tu anche. Tre mesi dopo, lui è magro come questo, lei è grassa come quella. O al contrario. O tra fratello e sorella. O due amici. Sei mesi dopo tutto è cambiato. Inconsciamente. Il vampirismo esiste conscio e inconscio. Qui dove siamo noi succedono certi vampirismi... E' una legge molto spiegabile. Noi siamo tutti attorno al tavolo. C'è una catena che collega ognuno. Se io prendo la mano al mio vicino e ci stringiamo tutti le mani, io posso dissanguare il dottore (Andree) fino a morirne. Forse è lei quella che, senza somigliare a un vampiro, lo è. Non lo so. Sarebbe necessario esaminare la questione dans l'ordre. Io vedo il fatto. Se succede che noto qualcosa di più, lo noto. Se due volte, commento. Se tre volte, per me è un fatto. Poi io studio seriamente e specificamente. La prima volta può essere un caso; lo percepisco, ma è unico, non dico niente. Lo vedo una seconda volta. Così faccio attenzione, cerco una ragione, e se succede una terza volta lo studio specificatamente. (A Jacques): Il tuo lavoro è molto difficile, nostro stimato capo segretario. Mi metto nei tuoi panni. Ho pena per te per il presente. ma sono felice per te per il futuro. Il tuo conto in banca sta crescendo senza che tu abbia depositato alcun denaro reale.
Ba: Mi piacerebbe fare una domanda. Mi piacerebbe sapere... io ricordo me stesso molte volte al giorno, ma credo che il mio ricordare non sia volontario. E' solo il risultato di un'associazione che mi porta a lavorare.
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Come posso avere un ricordo che dipenda dalla mia volontà e non dalle mie associazioni?
Gurdjieff: Esiste un modo molto buono. Tua madre e tuo padre sono vivi?
Ba: Entrambi
Gurdjieff: Buono, puoi essere felice. Ti darò un esercizio. Impara a farlo, Poi ti spiegherò i dettagli. Prima di tutto fissa un contatto con tuo padre e tua madre
Ba: E quando sono con loro?
Gurdjieff: Con o senza di loro. Lo fai interiormente. Per esempio, "io sono". Quando loro ci sono, tu li osservi. Quando non ci sono, tu li rappresenti a te stesso. Tu dici a te stesso: per ognuno di loro, "io sono te, tu sei io". Tu sei il risultato dei tuoi genitori. tu sei lo steso sangue. Ricordalo. Più tardi ti spiegherò. Nel frattempo, fai questo. Abitua te stesso interiormente a essere molto calmo e vedere sinceramente e con affetto tuo padre, tua madre. Oggettivamente, essi sono più di Dio. Dio stesso disse: finché tua padre e tua madre sono vivi, io non esisto per te.
Ba: Perché ci si dovrebbe rappresentare i propri padre e madre?
Gurdjieff: Tu devi la vita a loro. Ma quella è un'altra faccenda; la vedremo in seguito. E' la legge. Nel frattempo, prendila oggettivamente. Tuo padre e tua madre sono più che Dio. Se tu preghi Dio, Dio stesso può mandarti al diavolo: "dopo la loro morte tu verrai a me" (chez moi). E' un modo di dire. Io ti dò questo esercizio che consiste in questo contatto al fine di prepararti per un altro esercizio. Questo ti aiuterà. E' difficile ricordare sé stessi. Non puoi farlo teoricamente, renderlo automatico. Le associazioni non ti aiuteranno, per ricordare te stesso, dovresti fare uno sforzo di volontà. Hai capito cosa voglio dire. Niente può nascere spontaneamente. Le tue associazioni non sono te, sono automatiche.
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In seguito (quando avrai lavorato) le tue associazioni rimarranno sempre automatiche, ma il tuo lavoro avrà una relazione, non più con le tue associazioni, ma con te.
Dalle Letture (Domande e risposte del gruppo francese) 9 settembre 1943
Domanda: Vorrei chiedere riguardo lavoro e fatica. mi sembra che sia una differenza tra sforzi di lavoro e sforzi automatici. Il lavoro esteriore si prende la nostra energia; l'altro lavoro, al contrario, accumulerebbe energia. Ma è il contrario. Uno è molto stanco, perde energia.
Gurdjieff: E, nel mentre, la conservi. Consciamente, mangi l'elettricità che hai nel corpo e la trasformi. Questo costituisce la tua forza. Non lo stesso tipo di fatica. La ftica da lavoro reale ha un futuro; tu sei stanco, questo ti darà un solido risultato, ri-carica il tuo accumulatore. E se continui, accumuli una sostanza consistente che riempie il tuo accumulatore (batteria). Più ti stanchi, più il tuo organismo elabora questa sostanza.
Domanda: Quella fatica (stanchezza) è favorevole o no agli sforzi di concentrazione?
Gurdjieff: Se è fatica (stanchezza) ordinaria, non ha valore per lo sforzo. Dipende dagli altri accumulatori. Non sarai capace di fare cose ordinarie. Perderai le tue ultime forze. MA per altri tipi di fatica c'è un'altra legge: più dai, più riceverai.
Gurdjieff: Ho notato che al mattino, quando sono riposato, non posso lavorare. La sera, al contrario, dopo tutta la fatica della giornata, ci riesco di più.
Gurdjieff: Perché una parte di te è stanca e perché lavori senza quella parte. Tu lavori con uno o due centri. Se un centro è stanco, non partecipa al lavoro e non ottieni risultati. Se pensi di poter lavorare meglio di sera, è soggettivo; non ha importanza, è di poco conto.
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Domanda: Si può dormire consciamente - rimanendo consci durante il sonno?
Gurdjieff: E' possibile, ma non per te ora. Uno può ricordare qualcosa così che entra dentro di te automaticamente. Autosuggestione. Uno può suggerire a sé stesso durante il sonno. Prima di essere capaci di dormire consciamente si deve avere una diversa qualità di sonno. Ci sono dei gradi. Ci sono quattro tipi di sonno; uno può dormire un sesto, un quarto, metà o completamente. Dipende da quale stato di risveglio si ha. Se tu sogni mentre dormi, dormi solo a metà. Poi hai bisogno di un sonno di sette ore e mezzo. Se non sogni, quattro ore e mezza bastano. E' la qualità che è importante. tu dormi sette ore e mezzo. Impieghi due ore a rilassarti di sera, due ore a contrarti di nuovo al mattino. Questo ti lascia tre ore e mezza di sonno. Non ti rilassi consciamente ma automaticamente, e questo richiede tempo. Puoi rilassarti consciamente fino ad addormentarti mentre, d'altra parte, stabilisci la relazione necessaria tra il tuo corpo e la tua coscienza. Al mattino, quando ti svegli, fai la stessa cosa. Fai un programma immediatamente, riflettendo, suggerendo a te stesso in che modo sei determinato a trascorrere la giornata. Fai lo stesso lavoro al quale hai pensato. La tua attività si raddoppierà. Fai un programma reale, non di fantasia. Devi creare l'abitudine. Puoi farlo solo poco a poco. Niente accade tutto in un a volta. Cambia la qualità del tuo sonno. Fatti una bella strofinata prima di dormire. Quando vai a dormire, prega per i tuoi che sono morti. Queste cose sono una buona preparazione al sonno. Altrimenti, proseguirai i tuoi sogni e fantasie della sera.
Due dei presenti dicono di non riuscire a dormire di giovedì, il giorno delle riunioni per domande e risposte. Gurdjieff rivolto a un terzo:
Gurdjieff: Succede a te, dottore?
R: No, appena chiudo gli occhi mi addormento.
Gurdjieff: Bene, non tutti sono un cugino come te. Sai io cosa chiamo un cugino dell'uomo. (la mucca).
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Domanda: Come possiamo acquisire il distacco?
Gurdjieff: Si deve avere un ideale. Crea un ideale per te stesso. Questo ti preserverà dagli attaccamenti automatici. Pensa a questo consciamente e questo crescerà automaticamente e formerà un centro di gravità.
Domanda: E' più facile distaccarsi dalle cose materiali o dai sentimenti?
Gurdjieff: Tutto ha lo stesso valore. Tu hai attaccamento con un centro o l'altro. Devi vedere l'argomento in questo modo, senza filosofare. Tu non hai né un ideale né uno scopo serio. Così ogni cosa ti tocca (ha contatto con te) - tu sei uno schiavo. Devi abituarti a prepararti per il lavoro. Una certa parte del giorno deve essere consacrata al lavoro; non fare altro. Sacrifica questa. PENSA al lavoro. Leggi qualche cosa di collegato al lavoro. E permetti a tutte le associazioni connesse al lavoro di scorrere. Non è ancora lavoro. Ma fissa una data in cui il futuro sarà riservato al lavoro. Prepara il terreno. Consacra questo tempo al lavoro. Accetta l'idea che un certo tempo deve essere consacrato al lavoro. E se ti è dato un compito, o se ne fai uno per te stesso, lo farai durante il tempo che hai stabilito per esso. Il posto sarà fatto. E' FACENDO che l'uomo comprende. Vedrai il risultato che ti porterà. Dì a te stesso di lavorare. Pensa così. Ma qui nessuno lavora ancora. Tutto questo è solo un gioco da bambini. E' un po' meglio della titillazione. Nel lavoro vero il sudore cola sulla fronte, arriva perfino ai tacchi.
Domanda: Quando incontro delle persone che sono un pochino interessate a queste questioni, oppure inquietati da questo soggetto, non appena accenno a qualche piccola esperienza, tutto quello che ho imparato qui diminuisce e dopo mi sento più piccolo.
Gurdjieff: Qui c'è una regola; qui la nostra vita è eccezionale. Quello che diciamo qui, quello che facciamo, nessuno deve saperlo.
Domanda: Ma non dico niente di quello che facciamo.
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Gurdjieff: Ma questa regola concerne anche le idee. Quel che ti interessa diminuisce se lo dai alla mamma, e ti senti vuoto. Tieni per te le nuove idee. Nella vita puoi usare le idee come strumenti. Ma senza identificartici. Ogni cosa esce da te con le tue parole.
Domanda: Penso che io sia spinto dal mio sentimento di superiorità, è per questo che lo faccio.
Gurdjieff: Ti dirò anche un'altra cosa. Tu hai una debolezza che chi lavora con me deve distruggere. Tu credi. Tu non devi mai credere. Devi criticare ogni cosa, non accettare nulla che non puoi provare come che due più due fa quattro. Il credere non conta niente, non vale niente. Tu credi, tu ti identifichi e desideri passare sul tuo credere, con le tue emozioni. Ti identifichi, dai tutte le tue energie. Se tu non credi, se rimani del tutto imparziale, nel desiderare di trasmettere qualcosa a qualcuno, fallo come se stessi rendendo loro un servizio (a qualcun altro). Have you experienced this? Lo hai provato?
Domanda: Ho notato che si perde quel che si ha se lo si dà agli altri.
Domanda: Ho l'impressione di non potermi impedire di usare le forze datemi dal lavoro al fine di essere superiore alle persone che frequento.
Gurdjieff: Sei una piccola persona. E' cresciuto in te un aspetto. Ne devono crescere altri sei. Dopo questo, puoi immaginarti di non essere come gli altri. Non devi dimenticarti che la prima cosa da ricordare è la tua nullità. Tu hai molta immaginazione. Se tu avessi la comprensione della tua nullità, questa idea di te stesso ti mostrerebbe meglio che gli altri ti hanno superato.
Domanda: Quando sono da solo, o con persone notevoli, vedo la mia nullità. La dimentico quando sono con persone mediocri.
Gurdjieff: Ti darò un compito. Lavora su questo. Riconosci la tua debolezza e lavora. Se incontri ostacoli sul cammino, ti aiuterò correggendoti.
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