domenica 1 luglio 1973

03-Incontro di Giovedì 1° luglio 1943

Giovedì, 1° luglio 1943

S: Mi inganno spesso nella mia opinione su altri. Questo è brutto per me. Dò credito alle persone per qualità che non possiedono; lo vedo solo più tardi quando le conosco meglio. Non so come riconoscere l'ipocrisia e la vedo sempre troppo tardi. Mi piacerebbe avere un mezzo per giudicare le persone e riconoscere chi può essermi utile e chi inutile.

Gurdjieff: Tu non puoi, devi prima preparare te stesso a vedere la realtà. Nel frattempo, recita esteriormente una parte. Interiormente, riconosci la tua non-entità (non entityness). Tu non sai niente. Se hai l'abitudine di fare le cose in un certo modo, falle in questo modo. Dì “Buongiorno" come dici sempre buongiorno. Ma allo stesso tempo lavora per rimanere nel lavoro che stiamo facendo qui e poi sarai capace di riconoscere le persone. Per ora, ognuno è come te: niente, zero. Non importa se è un operaio, o un senatore, egli è una merde come te. Lavora per non essere una non-entità; lavora, così che sia tra un giorno, un mese o un anno tu non sartai una non-entità.  Fai tutto esattamente come sei abituato a farlo. Ma devi recitare una parte, senza partecipazione, senza identificarti interiormente: e ricorda che il tuo valore è - zero. Lavora, lavora e ancora lavora, al fine di cambiare quella nullità in qualcosa di definito.
L'educazione fa una maschera. Quando guardi la gente, tu credi a questa maschera. Dopo un po' la maschera cade e tu vedi che sono la stessa merde che sei tu. Non importa chi tu stia guardando, egli rappresenta una maschera. Se lo osservi a lungo, con imparzialità e attenzione, vedi che non è sempre capace di tenersi la maschera; nello stesso istante, la merde verrà mostrata attraverso, è la stessa che è in te. Egli è niente, come tu sei niente, fosse anche un colonnello, senatore o milionario. E' solo le combinazioni di vita che ci sono qui (?). Ma egli stesso rappresenta soltanto una nullità.
Non è nulla soltanto chi ha compreso la propria nullità e ha lavorato su di sè per cambiarlo. Quell'uomo è un'altra qualità di merde: con "rose". E' ancora merde ma non ha lo stesso odore.

PAGINA 07

Lavoro, metti ogni cosa a confronto con esso, e stai certo che tutti quelli che non lavorano sono nullità come te. Tu non sei nulla, ma anche lui non è nulla. Egli è un generale, un colonnello, queste sono cose esteriori: non valgono (costano) nulla.
Nella vita, ogni cosa è accidentale - occupazione, posizione, tutti gli obblighi; che uno sia il sindaco o il poliziotto all'angolo. E' la vita che crea queste anormalità. Interiormente, ogni cosa è sempre la stessa cosa. Le cose esteriori non cambiano le cose interiori. Solo il lavoro cosciente è capace di cambiare l'interiorità - lavoro cosciente e sofferenza volontaria.

Sim: Ho notato per un lungo periodo che molto spesso, e riguardo faccende molto diverse tra loro, una voce interiore mi ha detto quel che dovevo fare. Io la percepivo, ho sentito quel che diceva, ma senza eseguire quello che mi diceva. Ho agito diversamente e poi ho visto che la voce ha sempre ragione. Mi piacerebbe sapere se non devo prestarle attenzione o al contrario darle più retta.

Gurdjieff: Non fare nulla di tutto questo. Compra un quadernetto, fai una registrazione. Scrivi ma non fare niente. Quella voce è il tuo istinto; qualche volta l'istinto può apparire attraverso la coscienza, ma è raro. Forse essa proverà che tu hai un vero istinto. Guarda se le registrazioni lo dimostreranno. Ora forse troveremo un esercizio. Ma non fare niente prima.

Sim: Ma per scriverlo, devo farlo al momento (rendermi conto).

Gurdjieff: Fai una nota, parlerò dopo. Forse è suggestionabilità, fantasia, idiozia. In base al risultato io dirò matematicamente che cos'è. Qualche volta l'istinto è una cosa molto indipendente. Ma come sia per te, non lo so. Parlerò dopo. Prima di quello, continua come stai facendo, prima di quando non noti niente (Before that, continue as you are doing, before you noticed anithing.).

Sim: Sarebbe meglio dopo se io ho eseguito quello che essa mi dice.

Gurdjieff: Vedremo. Tu la pensi così, ma forse è il contrario. Forse è psicopatica. Io non voglio credere a niente tranne che a i fatti dati dalle registrazioni. (Statistica). Tu parli soggettivamente. L'oggettivo non lo conosco.

PAGINA 08

Lu: Io provo a mantenere il sentimento di non-entità e sofferenza volontaria quanto più spesso possibile. Ma noto che dà un paralisi lunga tanto quanto l'azione implicata. Mostra la futilità di tutte le azioni e occupazioni. Se, prima, dovevo fare uno sforzo per fare una data cosa, oggi mi devo anche portare il collare di ferro di questa non-entità. Lo sforzo è raddoppiato. Cosa dovrei fare perché questo sentimento di nullità non mi paralizzi, non interferisca con la vita esteriore?

Gurdjieff: Fai quello che ti ho già detto. Uno deve lavorare solo la terza parte del proprio stato di veglia. Stabilisci un tempo speciale per il lavoro. Non mischiare le cose: stabilisci un tempo: domani tra le dieci e le undici, vita ordinaria. Le altre idee, il lavoro, mandale al diavolo.

Lu: Non si è mai liberi di mandare via il sentimento della propria nullità?

Gurdjieff: Metti da parte il tuo nuovo stato. E fai quello che ti ho detto prima, quando non avevi cominciato il lavoro. Non si devono mai mischiare le faccende. Per adesso non usare ancora i risultati del lavoro interiore per il lavoro esteriore. Non ancora. Tu sei a scuola, come un bambino. Non è per la vita, non per guadagnare soldi. Tu vorresti sapere un grande segreto che non useresti. Quello è una cosa, la vita un'altra cosa. Mercoledì, venerdì, domenica, fai quel che ti piace, manda al diavolo tutti gli altri pensieri; se li mischi, uno ostacolerà l'altro.

Lu: Il sentimento di nullità, non chiamato, che viene da sé, è davvero automatico e quindi distruttivo?

Gurdjieff: Nel tempo accantonato per il lavoro, fai un commento più vivace. Il resto del tempo, al diavolo. E' psicopatia.

Gurdjieff a An: Non ho mai sentito il suono della tua voce. Io conosco la tua voce nella vita, ma non nel nostro circolo. Puoi dirmi qualcosa?

An: Non ho lavorato ancora abbastanza per fare una domanda.

Gurdjieff: Come lo sai?

An: Perché non oso.

PAGINA 09

Gurdjieff: Prima avevi una domanda.

An: Non oggi.

Gurdjieff: Bene, prima, ieri.

(Mme. de Slzman dice a Gurdjieff la domanda che aveva posto An)

Gurdjieff: Chi lavora diventa un attore, un vero attore nella vita. Essere un attore è recitare una parte. La vita è il teatro dove ogni uomo recita una parte. Ogni giorno essi la cambiano. Oggi una parte, domani un'altra parte. Solo che lui è un buon attore che è capace di ricordare sé stesso e recitare consciamente la sua parte, non importa quale possa essere.

An: Ma come si può conoscere la parte che si deve recitare?

Gurdjieff: Tu parli con Boussik - tu sai chi è lei, come uno dovrebbe essere con lei, cosa le piace. Bene, poi fallo. Interiormente lei è nulla per me, è una merde per me. Le piace la gente che le fa il baciamano; io glielo faccio perché le piace. Sono gentile con lei. Interiormente voglio insultarla, ma non lo faccio. Recito la mia parte. Così poi lei diventa (la) mia (schiava). Interiormente io non reagisco.

An: Non ho successo nell'essere buona con gli altri.

Gurdjieff: Forse non sei ancora libera.

An: Vorrei approfittare trarre profitto da ogni cosa, egoisticamente per me stessa.

Gurdjieff: Devi lavorare. Ammazza il cane in te. Tu reciti la tua parte solo teoricamente, ma ti dimentichi in fretta e torni alla tua nullità. Il tuo compito sarà di ricordare più a lungo.

Dr. Ab: Che c'è di buono nell'avere schiavi?

Gurdjieff: Per la vita; se tu non hai nessuno schiavo, sei schiavo di qualcuno.

Dr. Ab: Non si può semplicemente essere uguali?

Gurdjieff: Mai. Come è possibile? Tu hai quattro occhi e io due. Questa è già una differenza. Tuo padre amava tua mamma se si sdraiava a sinistra; mio padre amava mia mamma se si sdraiava a destra. Il risultato: io sono uno, tu un altro. Per me una legge, per te un'altra.

PAGINA 10

Il benessere dell'uomo è che ognuno sia suo schiavo. Tu dici che il lavoro ti ha cambiato. Grazie al lavoro non sei più una merde; grazie al lavoro conscio e alla sofferenza volontaria. Obiettivamente te lo meriti.

Dr. Be: Per ora i nostri cani ci obbligano a usare gli altri per i nostri fini.

Gurdjieff: Lì hai buon terreno per essere-lavoro. Oggi sei un uomo ordinario; nel tuo lavoro prova ad essere un uomo superiore. Dopodiché, forse, sarai un uomo completo, un vero uomo. Per adesso, quando senti i tuoi cani, lotta contro di loro; questo conflitto ti è necessario, per diventare un vero uomo; è buon terreno per il lavoro. E ci sono ancora molti cani in te che sono invisibili.

Dr. Be: Ma uno dovrebbe arrendersi a usare i propri poteri sugli altri?

Gurdjieff: Oggi lo fai inconsciamente; prova a farlo consciamente. Allora sarà buono, sia per gli altri che per te. Non c'è altra giustizia.


domenica 8 aprile 1973

02-Incontro di Giovedì 8 aprile 1943

Incontro di Giovedì 8 aprile 1943

Lebeau: Si può "lavorare" in un bagno turco e cosa è meglio fare?

Gurdjieff: L' "hammam" è un posto eccellente per lavorare se uno ci può lavorare. (In particolar modo quando si è nella stanza più calda o tra le mani del massaggiatore.) Ricordare sé stessi senza smettere. Tutto fa esercizio lì. (Tracol dice che qui teme particolarmente l'immaginazione nel lavoro. Gurdjieff gli risponde che comunque in questo caso non sarebbe molto pericoloso poiché il tempo trascorso lì è poco.) --------------------------- 2 Per essere capace di lavorare lì dà a te stesso la tua parola prima di andarci. Pensa. Mentre sei lì. Datti un compito poiché all'inizio è difficile; comunque, se si è capaci, lì si può fare un eccellente lavoro. L'animalismo si espande, si è completamente dentro la sua piacevole sensazione corporea e lavorare qui pone delle difficoltà.
Phillippe: Come si dovrebbero capire le parole: "sacrifica la tua sofferenza."

Gurdjieff: (Prima, da dove vengono queste parole?) (Da un discorso con Gurdjieff) Sacrifica la tua sofferenza per il tuo prossimo, la tua sofferenza volontaria, non per te stesso, ma per gli altri. (Questa regola faceva parte del giuramento pronunciato in passato dai dottori quando erano astrologi e tanto tempo fa quando dovevano promettere di sacrificare il loro sonno, la loro fatica, la loro sofferenza, per gli altri).

Phillippe: Perché la maggior parte della sofferenza umana gira intorno all'amore e cose di sesso?

Gurdjieff: Perché questa domanda? Non riguarda la tua personalità. Chiedilo in un altro modo.

Phillippe: Perché la maggior parte delle associazioni, che interferiscono con il lavoro, sono associazioni sessuali?

Gurdjieff: Questa domanda è soggettiva. Non è così per tutti gli uomini. È un'anormalità risultato della masturbazione infantile. Ma qual è il nesso tra questo e la sofferenza? Non c'è traccia di sofferenza qui. Ogni uomo ha in se tre escrementi che si elaborano da soli e che devono essere espulsi. Il primo è il risultato del nutrimento ordinario ed elimina sé steso naturalmente, e questo deve essere ogni giorno, altrimenti seguirà ogni sorta di malattia. (I dottori lo sanno bene.) Per lo stesso motivo per cui vai in bagno per questa manutenzione, devi andare al bagno per il secondo escremento che è espulso da te tramite funzione sessuale. È necessario per la salute e l'equilibrio del corpo; ed è necessario certamente per qualcuno farlo ogni giorno, in altri ogni settimana, in altri ancora ogni mese o ogni sei mesi. È soggettivo. Per questo devi scegliere un bagno appropriato. Uno che è buono per te. Un terzo escremento si forma nella testa; è immondizia del nutrimento delle impressioni, e le scorie accumulate nel cervello. (I dottori lo ignorano, come ignorano anche il ruolo dell'appendice nella digestione, e lo rifiutano come immondizia.) Non è necessario farsi coinvolgere nell'atto con sentimento. Qualche volta è anormale farli coincidere. L'atto sessuale è una funzione. Uno lo può considerare come esterno a sé, anche se l'amore è interno. L'amore è l'amore. Non ha bisogno del sesso. Può essere sentito per una persona dello stesso sesso, persino per un animale, e la funzione sessuale non c'entra. Qualche volta è normale unirli; questo corrisponde a uno degli aspetti dell'amore. È più facile amare in questo modo. Ma, allo stesso tempo è poi difficile rimanere imparziali come l'amore richiede. Ugualmente se uno considera la funzione sessuale come necessaria medicalmente,  perché dovrebbe amare un rimedio, una medicina?--------------------------- 3 Originariamente l'atto sessuale doveva essere eseguito solo per la riproduzione delle specie, ma a poco a poco l'uomo ne ha fatto uno strumento di piacere. Dovrebbe essere un atto sacro. Si dovrebbe sapere che questo seme divino, lo Sperma, ha un'altra funzione, quella della costruzione in noi di un secondo corpo, da cui la frase "Felice colui che capisce la finzione degli 'exioeccari' per la trasformazione del proprio essere. Infelice colui che li usa in un solo modo".

Aboulker:Perché le religioni proibiscono l'atto sessuale?

Gurdjieff: Poiché all'origine conoscevamo l'uso di questa sostanza, da cui la castità dei monaci. Ora noi abbiamo dimenticato questa conoscenza e rimane solo la proibizione che attrae ai monaci una quantità di disordini specifici e malattie. Guarda ai preti dove crescono "come grassi maiali", (li domina l'interesse del cibo) oppure sono "magri come il diavolo" (e hanno dentro poco amore per il prossimo), i grassi sono meno pericolosi e più affabili.

martedì 7 dicembre 1971

01-Incontro del 7 dicembre 1941

Incontro del 7 dicembre 1941

D: Accade qualcosa di intollerabile nel mio lavoro. Nonostante i miei sforzi non riesco a ricordare me stesso; ottenere una miglior qualità. Mi ci metto inutilmente per intere ore. Non ottengo risultati. Perché?

G: Questo deriva dal tuo egoismo. Particolarmente il grande egoismo in cui sei vissuto fino ad ora. Tu sei racchiuso in esso, devi uscirne. Per uscirne devi imparare a lavorare. Non solo per te soltanto, ma per gli altri. Comincia con il lavoro sui tuoi genitori. Devi cambiare il tuo compito. Prendine uno nuovo, the same one on the neighbor, non importa chi, tutti gli esseri, o scegli tra le persone tra cui ti trovi. Devi lavorare per te stesso mediante lo scopo di essere capace di aiutarli. Solo questo lotta contro l'egoismo. Io vedo che tu hai un passato molto cattivo, un egoismo particolare. Tutto il vecchio materiale viene a galla. E' per questo motivo che non puoi fare niente. E' normale; in accordo con l'ordine, in accordo alla legge. Prima di raggiungere lo scopo, ci sono molte salite e discese. Questo dovrebbe rassicurarti. Potrebbe rassicurarti completamente, ma tu devi lavorare su te stesso.

D: Per uscire da questo stato di sofferenza, così vivido e così negativo. (Due tipi di sofferenza, una oggettiva, una soggettiva.) Posso fare uso di mezzi esterni, assumere dell'oppio, per esempio?

G: No, tu devi lavorare su te stesso. Distruggere l'egoismo nel quale hai sempre vissuto. Prova quel che dico. Cambia il tuo compito. Ora è necessario raggiungere un nuovo stadio. Voi entrambi siete sulla strada per la Gare de Lyon, ma tu passi per strade diverse, una da Londra e una dall'Opera. Siete entrambi a circa la stessa distanza.

D: Vedo la mia impotenza e la mia codardia. Non posso dire niente e fare niente per un altro. Poiché la mia testa non è pulita. I have a sensation of whether a thing is right or not, ma non posso spiegare chiaramente il perché.
G: Tu non puoi dire niente o fare niente per un altro. Tu non sai di cosa hai bisogno per te stesso, non puoi sapere di cosa ha bisogno un altro. Lavora di proposito per lui. Ma recita la tua parte. Sii distaccato interiormente: Vedi. 

PAGINA 02

Externally speak as he does, in modo da non urtarlo. Devi acquisire la forza di farlo. Recita una parte. Diventa doppio. Per adesso lavori come coordinatore. Fai quello che ti dico, non puoi fare di più. Amore per il tuo prossimo; quella è la VIA. Porta a tutti quello che hai provato per i tuoi genitori.

D: Si ha questo desiderio fin dall'inizio del lavoro.

G: Certo, è la stessa cosa; sempre la stessa cosa che ritorna in gradazioni diverse. Ora a un altra gradazione. Tu devi superare questa crisi. Tutto arriva dal falso amore di se', dall'opinione che si ha di se' stessi, che è menzogna.

D:  Ogni cosa in me è stata messa sottosopra dall'esercizio - in tutto il mio lavoro. Ha portato via la gioia del lavoro, l'ha reso doloroso, senza speranza, mi sento come un asino che tira una pesante carretta su per la collina.

G: E' perché in te ci sono altre parti che sono state toccate. E' come un pittore che mischia sempre gli stessi colori e non c'è mai nessun rosso. Quando ci metter dentro il rosso, esso cambia ogni cosa. Devi continuare.

D: Questo esercizio mi ha fatto sentire qualcosa che per me è nuovo; quando provo a farlo e pongo la mia attenzione su quel piccolo punto immobile e vedo che non posso trattenermi davanti ad esso, ho la sensazione della mia nullità e ho visto come comprendere meglio l'umiltà. Questo piccolo punto è più grande di me.

G: Perché in te hai un cane che ti ostacola in ogni cosa. Si chiama insolenza verso se' stessi. Devi distruggere questo cane. Dopodiché ti sentirai padrone di questo puntino, che tu sei più forte ed esso è nulla. Io non ho fiducia nel tipo artistico che vive nell'immaginazione, ha idee dietro la propria testa, non dentro, pensa di sentire ed esperire, ma in realtà è solo occupato con cose esteriori. Vive solo sulla superficie, al di fuori, non dentro, non in se' stesso. Gli artisti non sanno niente della realtà e immaginano di conoscerla. Non ti fidare di te stesso. Entra dentro te stesso, in tutte le parti di te stesso. E' assolutamente necessario imparare a sentire e pensare nello stesso momento in ogni cosa che fai, in ogni giorno della vita. Sei una persona vuota.

PAGINA 03

D: Come si dovrebbe pregare?

G: Lo spiegherò, ma è per dopo. Nel nostro sistema solare alcune sostanze emanate dal sole e i pianeti, come quelle emanate dalla terra, fanno contatto in certi punti del sistema solare. E questi punti possono riflettersi in immagini materializzate che sono le immagini invertite del Tutto Più Alto - L'Assoluto. Vi dico che è sempre esistita in immagine materializzata nella nostra atmosfera. Se la gente potesse avere abbastanza concentrazione da entrare in contatto con queste immagini, riceverebbe questa sostanza; in tal modo ricevendo, ??non stabilendo una linea telepatica come il telefono????.

D: Queste immagini si materializzano in forma umana?

G: Sì.

D: Se qualcuno mette se stesso in contatto con questa immagine, e una seconda persona può mettere se stessa in contatto con lui?, e una terza e una quarta, posso loro tutti ricevere questa immagine?

G: Se sette persone possono concentrarsi abbastanza da mettersi in contatto con quesyta immagine, essi possono comunicare, a qualsiasi distanza, tramite la linea stabilita tra di loro, e le sette ne formano una. Essi possono aiutarsi tra loro. Comunque, è solo spiegando qualcosa agli altri che uno comprende e assimila da sè completamente.

D: Voglio sapere se materializzando l'immagine di un santo, questo mi porterà quello che desidero particolarmente.

G: Tu pensi come una persona ordinaria. Non hai l'idea????? di materializzare niente ora. Per adesso prendi un compito di autosuggestione, così che una parte convince l'altra e ripete e ripete all'altra che cosa hai deciso. C'è una serie di sette esercizi per lo sviluppo successivo dei sette centri. Citiamo il primo, il cervello, che è quello che conta nella vita ordinaria. (la testa è un lusso) gli altri, anche l'emozionale, che è il solo che è necessario è la corda spinale, quella che devi sviluppare è sofferenza per prima. Questo esercizio la rafforzerà. Allarga le braccia orizzontalmente ad un angolo preciso, contemporaneamente, fissa lo sguardo in un punto di fonte a te.

PAGINA 04

Dividi la tua attenzione esattamente tra il punto e le braccia. Troverai che non ci sono associazioni, non c'è posto per loro, così tu sarai occupato con il punto e la posizione delle braccia. Fallo da seduto, da in piedi, poi sulle ginocchia. 25 minuti ogni posizione, parecchie volte al giorno - o meno. Una volta ho avuto un allievo che poteva stare per due ore senza muovere le braccia du un centimetro. Su altre cose era una nullità.

D: Quando desidero fare degli sforzi per il lavoro, si forma una dura barriera nel mio petto, impossibile da superare. Che potrei Fare?

G: Non è niente. Non sei abituato a usare questo centro - è un muscolo che si contrae - solo muscolare. Continua, continua.

D: Ho fatto questo esercizio fino a quando mi facevano male le spalle. Mentre lo facevo, ho avuto una sensazione di Io. Ho sentito me stesso distaccato, realmente Io.

G: Tu non puoi avere un "Io". L' "Io" è una cosa molto costosa. Tu sei a buon mercato. Non filosofizzare, non mi intereressa, e non parlare di "Io". Fai l'esercizio come un esercizio, come un obbligo, non per i risultati (come l' "Io"). I risultati verranno dopo. Oggi è solo servizio. Solo quello è reale.
D:

G: Non è una porta ma molte porte. Devi aprire ogni porta, impara a farlo.

D: Ho lavorato in particolare sull'amor proprio.

G: Senza amor proprio un uomo non può fare nulla. Ci sono due qualità di amor proprio. Una è una cosa sporca. L'altra, un impulso, amore del vero "Io". Senza di questo, è impossibile muoversi. Un antico detto indiano dice - "Felice è chi ama se stesso, per potermi amare" - Vedo dal rapporto di Mme. S. che nessuno mi ha compreso. Si ha bisogno di fuoco. Senza fuoco, non ci sarà mai niente. Questo fuoco è la sofferenza, sofferenza vollontaria, senza la quale è impossibile creare nulla. Ci si deve preparare, bisogna sapere che cosa farà soffrire e quando è lì, fare uso di esso. Solo tu puoi preparare, solo tu sai cosa ti fa soffrire, che fa il fuoco che cuoce, cementa, cristallizza, fa soffrire tramite i tuoi difetti, nel tuo orgoglio, nel tuo egoismo - ricorda te stesso, dello scopo.

PAGINA 05

Senza sofferenza preparata non c'è niente, for by as much as one is conscious. non c'è più sofferenza. No further process, nothing. Questo perchè con la tua coscienza tu devi preparare cosa è necessario. Tu appartieni alla natura. Il cibo che mangi, che nutre la tua vita. Tu devi pagare quaste sostanze cosmiche; tu hai un debito, un'obbligazione, da ripagare con il lavoro conscio. Non mangiare come un animale, ma rendi alla natura quello che ti ha dato. Natura, tua madre. Lavoro - una goccia, una goccia, una goccia - accumulato durante il giorno, mesi, anni, secoli, forse darà risultati.

D: Sono arrivato al punto di essere infelice, ogni cosa mi è disgustosa, di nessun interesse. 

G: E quel fazzoletto sistemato a modo come quello nel tuo taschino? Quello ti interessa. Bene, la natura vuole il tuo bene, ne sono felice. Lei ti conduce al lavoro reale rendendoti tutto il resto disgustoso - è un passaggio che devi fare. Più lavori, più verrai fuori da questa scomodità, questo vuoto, questa mancanza.

D: Anche il lavoro mi è disgustoso.

Mme de Salzmann: Perché tu non lavori, non c'è mai nessun lavoro con te, sempre niente tra noi quando siamo insieme - è il vuoto. Una persona non può portare tutto da sola. Sei tu che devi fare lo sforzo per te stesso. Stasera è lo stesso. Nessuno è lì - nessuno fa lo sforzo.

G: Poi si deve cambiare il modo di lavorare. Invece di accumulare per un'ora, si deve provare a mantenere costantemente la sensazione organica del corpo. Sentire il proprio corpo ancora, senza interrompere le proprie occupazioni ordinarie - mantenere un po' di energia, per prendere l'abitudine. Ho pensato che l'esercizio ti avrebbe permesso di mantenere l'energia a lungo, ma vedo che non è così. Bagna un fazzoletto, strizzalo, mettilo sulla tua pelle. Il contatto ti farà ricordare. Quando è asciutto, ricomincia. LA CHIAVE DI OGNI COSA - ????????? Remain apart Rimani distaccato????????. Il nostro scopo è quello di avere costantemente la sensazione di noi stessi, della propria individualità. Questa sensazione non può essere espressa intellettualmente, poiché è inorganica. E' qualcosa che ti rende indipendente, quando sei con altre persone.