martedì 16 settembre 1975

18-Incontro di Giovedì 16 settembre 1945

Giovedì, 16 settembre 1945.

Gurdjieff: (Guarda verso Mme. V. seduta al lato opposto e dice a Mme. F.): Ora, dopo le vacanze, tua sorella ti assomiglia di più. Al primo sguardo, ho visto che la sua espressione è cambiata. Ho pensato che eri tu seduta laggiù. (Agli altri): Ero sicuro che fosse Blonde, ma è sua sorella. (A Mme. V.): Di solito ti siedi sempre al lato. Ora sei all'opposto. Sei in buona posizione per beneficiare. Ora, Mr. District Attorney, se nessuno fa una domanda, chiedi a uno il quale domanda una risposta facile da formulare, una risposta buona per ognuno. (Mentre J. sta scrivendo la domanda, Gurdjieff chiede a L. di prendere il posto di B. che è in cucina. B. ritorna, si siede dietro Gurdjieff che chiede a K. di cambiare posto con lui). Tu capisci, io non lo conosco ancora. Se lui pone una domanda e non è di fronte a me, io non vedo la sua faccia e non posso formulare una risposta che sarà soggettivamente buona per lui.

PAGINA 11

E' una regola che non è ancora stata formulata. Eccola: la gente nuova si dovrebbe sedere qui. Per esempio, lui non ha ancora bevuto alcun alcolico. L'alcol apre, mostra aspetti molti del tuo interiore; è molto importante per conoscere qualcuno. Non è colpa mia, l'alcol costa troppo, ormai 1.800 franchi la bottiglia. Hai scritto la tua domanda Mr. Specialist?

Ja: Signore, Lei mi ha grandemente illuminato sul modo in cui si dovrebbe compiere il proprio compito. Fino a un certo punto, ci riesco. Ma durante la giornata, le proprie attività qualche volta assorbono molto. Uno non vede la persona che ha scelto per il proprio compito e poi vede che la giornata è stata vuota. Come si può mantenere, in assenza della persona, il fuoco necessario per il proprio compito? Come si può mettere qualcosa al suo posto?

Gurdjieff: In generale, è una cosa molto importante. Tu hai scelto un compito verso qualcuno. Ma non sei sempre con quella persona. Ci deve essere una pausa. E' impossibile lavorare sempre, su un soggetto; non hai abbastanza energia. Per questo motivo, metà del tuo tempo andrebbe al tuo compito e metà alla preparazione al compito. E' una combinazione molto buona. Devi usare il tempo in cui non vedi la persona, a prepararti. Come prepararsi? Puoi fare solo una cosa - puoi consciamente aumentare il desiderio di vedere quella persona.  Puoi aumentarlo dicendo a te stesso: "Io sono". Respiri consciamente. Dici "Io sono". Quando dici "io", respiri nell'aria tutti i suoi elementi attivi consciamente. Quando dici "sono", accumuli dell'energia nella batteria e pensi a come usarla. Rappresentati la persona con cui stai lavorando e pensa che quando la vedrai sarai molto concentrato, avrai molto più contatto con essa. Così, quello che dovresti aver fatto in sette volte, l'avrai fatto in una. E ora, dottore, spiegagli in buon francese cosa ho appena detto.

Ab: Il compito è composto di due parti; nella prima, svolgi il compito verso la persona che hai scelto, e nell'altra ti prepari ad avere una relazione più diretta con lei.

PAGINA 12

Gurdjieff: No, dottore. Non spiegare così. Quella non è una parte. Non ci sono parti. La persona è assente. Tutto il suo tempo è libero. Se tu dici "una parte", è come se dicessi, per esempio, una parte tu pensi, una parte tu fai. Non usare questa parola (non dirlo così (?)). Lui come ha posto la domanda? Ha detto che a volte la persona è via e ha chiesto come impiegare il suo tempo. Tutto il suo tempo per quello; non una parte.
(Dialogo in russo)
Mme. de Salzmann: Il signor Gurdjieff dice, why did he hook unto that?
(Silenzio)

Ja: Ho notato - è una constatazione - che, oltre al fatto che sto lavorando meglio, nella realtà ci sono un migliaio di motivi che non ho mai visto e che ora mi appaiono, ragioni per l'interesse a quel ragazzo. Primo, facilita il mio lavoro esteriore e mi dà una migliore relazione con lui.

Gurdjieff: Comunque sia, hai notato qualcosa (di particolare) dall'ultima volta che ti ho assegnato un compito? Questo tempo trascorso è stato produttivo?

Ja: Certamente sì.

Gurdjieff: Ma non teoricamente - seriamente, solidamente.

Ja: Sì.

Gurdjieff: Se ti dico che se lavori sempre così, farai in un anno quello che avresti forse fatto in cinquanta, mi credi?

Ja: Posso sempre dire che l'ho visto come una nuova porta.

Gurdjieff: Fratello, ascolta quel che dice. Se continua a lavorare bene, quello potrebbe anche aiutarlo a continuare bene. Ora, prendilo come un compito, l'aiutarlo; e comprendi bene che lo stai aiutando egoisticamente, che lo stai aiutando per te stesso, cosicché dopo lui può aiutare te. E per quello, perché tu possa ricordarlo, ti darò un mezzo molto buono. Vado a ripeterti qualcosa che Blonde mi ha ricordato per associazione. Ogni giorno tu e tuo fratello vi vedete. Prendi come compito di non incontrare mai tuo fratello senza fare quello che ti sto per dire.

PAGINA 13

Gli dirai: "Ricorda te stesso". E quando lo hai detto, pensa interiormente, "io sono te, tu sei me" con tutto il tuo essere. E continuerai questo processo il più a lungo di cui sarai capace.

Al: Per tutto il tempo che lui e lì?

Gurdjieff: Sì. E con queste parole, è necessario che le tue emanazioni escano anche verso di lui. Fai un contatto con tuo fratello. Ha il tuo stesso sangue; attraverso il sangue tuo fratello riceverà questo contatto. Il tuo aiuto può consistere in quello. Dopodiché, se esce per affari o per qualcos'altro, dal momento in cui rientra, fallo di nuovo. Ogni volta che lo rivedi dopo che è stato assente, anche se fosse per cinque minuti, comincia di nuovo. Se è presente un estraneo, diglielo piano; ma se siete soli diglielo forte. Se c'è qualcuno, puoi sempre fargli un segno. Puoi pestargli il piede, agitare le mani. Ti puoi mettere d'accordo in anticipo con lui. Puoi sempre dargli una pacca… dopodiché cominci il compito. E non dimenticartelo mai: quello che stai aiutando non è lui, ma te stesso. Se lui potrà stare solidamente in piedi da solo, ti potrà aiutare dopo. Lui è l'unica persona che puoi aiutare. Dottore, ha qualcosa da dire?

Ab: Signore, la preparazione di cui parlava poco fa, uno deve provare a farla per tutto il resto del tempo, quando non si è con la persona?

Gurdjieff: Dipende dall'individuo, quanto è occupato nella vita, che tipo d'affari uno ha. Tu hai forse cento cose (da fare); dividile in cento parti, dividi il tuo tempo. Una parte del tempo fai quello; un'altra parte, un'altra cosa. All'inizio, dovresti preparare te stesso. Ma lui ha un compito, tu ne hai un altro. Tu sei un dottore, hai qualcosa da fare, hai molte attività; lui è solo un parassita di suo padre, non fa niente. Tu, tu non sei un parassita. Lui ha forse più di altre cose. Ma tu, tu hai un'occupazione. (A Ja) Se formuli bene quel che ho appena detto, c'è in essa una buona filosofia che può servire per comprendere molte cose. Colui che può afferrarlo comprenderà molte cose riguardo l'educazione.

PAGINA 14

Qualche volta ti spiegherò perché sei, tu, un parassita. Qualcun altro un semi-parassita. Un altro ancora un quarto di parassita. L'unica persona che non lo è; il vostro stimato Mullah Nassr Eddin. Lui è imparziale.

Ba: Chi è?

Mme. de Salzmann: Un uomo saggio dell'Oriente che tu non conosci ancora, di cui si parla nel libro. Ha sempre una frase appropriata per ogni cosa.

Gurdjieff: E' un uomo saggio, unico sulla Terra.

Mme. de Salzmann: Ha una massima per tutte le circostanze della vita. Per esempio, dice che se al padre piace ballare al suono del violino, il figlio finirà sempre battendo il (gran) tamburo.

Gurdjieff: (A Zuber) Bene, cara nuova persona, non ti sei ancora seduto sulle galosce.

Zuber: Sì, con un poggiapiedi.

Gurdjieff: Non ricordo che...
E' candidato per essere messo in galosce. Le galosce di un vecchio ebreo. Forse hai qualcosa da chiedere.

Zuber: Quando uno comincia a lavorare qui (qui o fuori) la relazione che uno può avere con diverse persone sembra essere cambiata rispetto a prima, incerta. Si dovrebbe mantenere la stessa impressione come in passato (è imbarazzante, per uno che si sente cambiato), o si dovrebbe fingere e mettere sé stessi in una confusione e in una prova che non sarebbe capace di portare avanti?

Gurdjieff: Bene, non hai capito il compito che ti ho dato. Io ti ho detto di imparare, di prepararti a recitare esteriormente una parte e interiormente di non identificarti, Interiormente, fai il lavoro dato qui. Esteriormente non devi cambiare niente, dovresti essere come prima. Prima facevi cosà, ora fai lo stesso. Recita una parte senza che nessuno si accorga di cosa sta avvenendo in te.

PAGINA 15

Non cambiare niente. Rimani come prima, ma reciti una parte. Bene, poi capirai cosa significa recitare una parte. Farai le stesse cose che facevi sei mesi fa. Cambi solo interiormente.

Zuber: Mi ha dato un consiglio per una persona, ma vale anche in generale?

Gurdjieff: Per quelle persone che potrebbero essere come quella. Fino a quando sarai interiormente cambiato. Poi, in quel momento, se altri notano che sei cambiato, ti possono soltanto rispettare. Altrimenti, se si nota oggi che sei cambiato, ti prenderà per un idiota; crederà che tu hai una nuova fissazione. Gli darai l'impressione di allegria, tristezza, o idiozia, o che ti sei innamorato, o che hai perso a carte. La gente non deve accorgersi che sei cambiato. Per loro, prima e dopo lo stesso. Dottore, tu che hai capito. Lui no. Le due cose devono essere ponderate, interiore e esteriore.

Ab: La difficoltà sta nel fatto che uno non sa che persona era prima. Si era inconsci. Non si sapeva chi si era. Finché non si è osservato sé stesso. Come può uno imitare il sé stesso di prima?

Gurdjieff: Se tu avessi un gusto oggettivo, sapresti cosa sei. Puoi ricordare guardando all'indietro.

Ab: Ma la personalità aveva qualcosa di spontaneo che è inimitabile. Forse col tempo riusciremo a imitarla. Ma è difficile. L'imitazione è (wretahed, wretabed, wretched?) pessima.

Gurdjieff: C'è una sola cosa che ti può aiutare. Ogni giorno prima di andare al lavoro siediti per quindici minuti sul bidet. (A Denise, che sta ridendo): e tu, suora della carità, tu capisci bene le faccende mediche. Il tuo dottore deve consultarti spesso. (A Jacques): Hai scritto? Anche quel che ho detto del bidet? Bravò! Una parola contiene molte spiegazioni per chi è intelligente. Una parola può spiegare più di mille parole. Una sola figura. (A Mme. Vis): Comunque, ho appena notato qualcosa. E' passata mezz'ora: io ricordo che un momento fa avevi lo stesso colore di tua sorella.

PAGINA 16

Da mezz'ora sei diventata pallida. Blonde, tu sei rimasta come prima. Tua sorella è impallidita. E' molto possibile che alla sua destra o alla sua sinistra sia seduto un vampiro che la sta dissanguando. Può essere trovato a cinquantaquattro centimetri a destra o sinistra.

Ab: Io non credo che Luoise sia una vampira. Sono proprio sicura che non lo è.

Gurdjieff: Non devi mai essere sicura. Questo prova che tu non sai cosa sia un vampiro. Il vampirismo è una scienza. Può essere praticata inconsciamente. La scienza medica non sa niente al riguardo. Per esempio, voi siete marito e moglie. Lei è magra così e tu anche. Tre mesi dopo, lui è magro come questo, lei è grassa come quella. O al contrario. O tra fratello e sorella. O due amici. Sei mesi dopo tutto è cambiato. Inconsciamente. Il vampirismo esiste conscio e inconscio. Qui dove siamo noi succedono certi vampirismi... E' una legge molto spiegabile. Noi siamo tutti attorno al tavolo. C'è una catena che collega ognuno. Se io prendo la mano al mio vicino e ci stringiamo tutti le mani, io posso dissanguare il dottore (Andree) fino a morirne. Forse è lei quella che, senza somigliare a un vampiro, lo è. Non lo so. Sarebbe necessario esaminare la questione dans l'ordre. Io vedo il fatto. Se succede che noto qualcosa di più, lo noto. Se due volte, commento. Se tre volte, per me è un fatto. Poi io studio seriamente e specificamente. La prima volta può essere un caso; lo percepisco, ma è unico, non dico niente. Lo vedo una seconda volta. Così faccio attenzione, cerco una ragione, e se succede una terza volta lo studio specificatamente. (A Jacques): Il tuo lavoro è molto difficile, nostro stimato capo segretario. Mi metto nei tuoi panni. Ho pena per te per il presente. ma sono felice per te per il futuro. Il tuo conto in banca sta crescendo senza che tu abbia depositato alcun denaro reale.

Ba: Mi piacerebbe fare una domanda. Mi piacerebbe sapere... io ricordo me stesso molte volte al giorno, ma credo che il mio ricordare non sia volontario. E' solo il risultato di un'associazione che mi porta a lavorare.

PAGINA 17

Come posso avere un ricordo che dipenda dalla mia volontà e non dalle mie associazioni?

Gurdjieff: Esiste un modo molto buono. Tua madre e tuo padre sono vivi?

Ba: Entrambi

Gurdjieff: Buono, puoi essere felice. Ti darò un esercizio. Impara a farlo, Poi ti spiegherò i dettagli. Prima di tutto fissa un contatto con tuo padre e tua madre

Ba: E quando sono con loro?

Gurdjieff: Con o senza di loro. Lo fai interiormente. Per esempio, "io sono". Quando loro ci sono, tu li osservi. Quando non ci sono, tu li rappresenti a te stesso. Tu dici a te stesso: per ognuno di loro, "io sono te, tu sei io". Tu sei il risultato dei tuoi genitori. tu sei lo steso sangue. Ricordalo. Più tardi ti spiegherò. Nel frattempo, fai questo. Abitua te stesso interiormente a essere molto calmo e vedere sinceramente e con affetto tuo padre, tua madre. Oggettivamente, essi sono più di Dio. Dio stesso disse: finché tua padre e tua madre sono vivi, io non esisto per te.

Ba: Perché ci si dovrebbe rappresentare i propri padre e madre?

Gurdjieff: Tu devi la vita a loro. Ma quella è un'altra faccenda; la vedremo in seguito. E' la legge. Nel frattempo, prendila oggettivamente. Tuo padre e tua madre sono più che Dio. Se tu preghi Dio, Dio stesso può mandarti al diavolo: "dopo la loro morte tu verrai a me" (chez moi). E' un modo di dire. Io ti dò questo esercizio che consiste in questo contatto al fine di prepararti per un altro esercizio. Questo ti aiuterà. E' difficile ricordare sé stessi. Non puoi farlo teoricamente, renderlo automatico. Le associazioni non ti aiuteranno, per ricordare te stesso, dovresti fare uno sforzo di volontà. Hai capito cosa voglio dire. Niente può nascere spontaneamente. Le tue associazioni non sono te, sono automatiche.

PAGINA 18

In seguito (quando avrai lavorato) le tue associazioni rimarranno sempre automatiche, ma il tuo lavoro avrà una relazione, non più con le tue associazioni, ma con te.

Dalle Letture (Domande e risposte del gruppo francese) 9 settembre 1943

Domanda: Vorrei chiedere riguardo lavoro e fatica. mi sembra che sia una differenza tra sforzi di lavoro e sforzi automatici. Il lavoro esteriore si prende la nostra energia; l'altro lavoro, al contrario, accumulerebbe energia. Ma è il contrario. Uno è molto stanco, perde energia.

Gurdjieff: E, nel mentre, la conservi. Consciamente, mangi l'elettricità che hai nel corpo e la trasformi. Questo costituisce la tua forza. Non lo stesso tipo di fatica. La ftica da lavoro reale ha un futuro; tu sei stanco, questo ti darà un solido risultato, ri-carica il tuo accumulatore. E se continui, accumuli una sostanza consistente che riempie il tuo accumulatore (batteria). Più ti stanchi, più il tuo organismo elabora questa sostanza.

Domanda: Quella fatica (stanchezza) è favorevole o no agli sforzi di concentrazione?

Gurdjieff: Se è fatica (stanchezza) ordinaria, non ha valore per lo sforzo. Dipende dagli altri accumulatori. Non sarai capace di fare cose ordinarie. Perderai le tue ultime forze. MA per altri tipi di fatica c'è un'altra legge: più dai, più riceverai.

Gurdjieff: Ho notato che al mattino, quando sono riposato, non posso lavorare. La sera, al contrario, dopo tutta la fatica della giornata, ci riesco di più.

Gurdjieff: Perché una parte di te è stanca e perché lavori senza quella parte. Tu lavori con uno o due centri. Se un centro è stanco, non partecipa al lavoro e non ottieni risultati. Se pensi di poter lavorare meglio di sera, è soggettivo; non ha importanza, è di poco conto.

PAGINA 19

Domanda: Si può dormire consciamente - rimanendo consci durante il sonno?

Gurdjieff: E' possibile, ma non per te ora. Uno può ricordare qualcosa così che entra dentro di te automaticamente. Autosuggestione. Uno può suggerire a sé stesso durante il sonno. Prima di essere capaci di dormire consciamente si deve avere una diversa qualità di sonno. Ci sono dei gradi. Ci sono quattro tipi di sonno; uno può dormire un sesto, un quarto, metà o completamente. Dipende da quale stato di risveglio si ha. Se tu sogni mentre dormi, dormi solo a metà. Poi hai bisogno di un sonno di sette ore e mezzo. Se non sogni, quattro ore e mezza bastano. E' la qualità che è importante. tu dormi sette ore e mezzo. Impieghi due ore a rilassarti di sera, due ore a contrarti di nuovo al mattino. Questo ti lascia tre ore e mezza di sonno. Non ti rilassi consciamente ma automaticamente, e questo richiede tempo. Puoi rilassarti consciamente fino ad addormentarti mentre, d'altra parte, stabilisci la relazione necessaria tra il tuo corpo e la tua coscienza. Al mattino, quando ti svegli, fai la stessa cosa. Fai un programma immediatamente, riflettendo, suggerendo a te stesso in che modo sei determinato a trascorrere la giornata. Fai lo stesso lavoro al quale hai pensato. La tua attività si raddoppierà. Fai un programma reale, non di fantasia. Devi creare l'abitudine. Puoi farlo solo poco a poco. Niente accade tutto in un a volta. Cambia la qualità del tuo sonno. Fatti una bella strofinata prima di dormire. Quando vai a dormire, prega per i tuoi che sono morti. Queste cose sono una buona preparazione al sonno. Altrimenti, proseguirai i tuoi sogni e fantasie della sera.

Due dei presenti dicono di non riuscire a dormire di giovedì, il giorno delle riunioni per domande e risposte. Gurdjieff rivolto a un terzo:

Gurdjieff: Succede a te, dottore?

R: No, appena chiudo gli occhi mi addormento.

Gurdjieff: Bene, non tutti sono un cugino come te. Sai io cosa chiamo un cugino dell'uomo. (la mucca).

PAGINA 20

Domanda: Come possiamo acquisire il distacco?

Gurdjieff: Si deve avere un ideale. Crea un ideale per te stesso. Questo ti preserverà dagli attaccamenti automatici. Pensa a questo consciamente e questo crescerà automaticamente e formerà un centro di gravità.

Domanda: E' più facile distaccarsi dalle cose materiali o dai sentimenti?

Gurdjieff: Tutto ha lo stesso valore. Tu hai attaccamento con un centro o l'altro. Devi vedere l'argomento in questo modo, senza filosofare. Tu non hai né un ideale né uno scopo serio. Così ogni cosa ti tocca (ha contatto con te) - tu sei uno schiavo. Devi abituarti a prepararti per il lavoro. Una certa parte del giorno deve essere consacrata al lavoro; non fare altro. Sacrifica questa. PENSA al lavoro. Leggi qualche cosa di collegato al lavoro. E permetti a tutte le associazioni connesse al lavoro di scorrere. Non è ancora lavoro. Ma fissa una data in cui il futuro sarà riservato al lavoro. Prepara il terreno. Consacra questo tempo al lavoro. Accetta l'idea che un certo tempo deve essere consacrato al lavoro. E se ti è dato un compito, o se ne fai uno per te stesso, lo farai durante il tempo che hai stabilito per esso. Il posto sarà fatto. E' FACENDO che l'uomo comprende. Vedrai il risultato che ti porterà. Dì a te stesso di lavorare. Pensa così. Ma qui nessuno lavora ancora. Tutto questo è solo un gioco da bambini. E' un po' meglio della titillazione. Nel lavoro vero il sudore cola sulla fronte, arriva perfino ai tacchi.

Domanda: Quando incontro delle persone che sono un pochino interessate a queste questioni, oppure inquietati da questo soggetto, non appena accenno a qualche piccola esperienza, tutto quello che ho imparato qui diminuisce e dopo mi sento più piccolo.

Gurdjieff: Qui c'è una regola; qui la nostra vita è eccezionale. Quello che diciamo qui, quello che facciamo, nessuno deve saperlo.

Domanda: Ma non dico niente di quello che facciamo.

PAGINA 21

Gurdjieff: Ma questa regola concerne anche le idee. Quel che ti interessa diminuisce se lo dai alla mamma, e ti senti vuoto. Tieni per te le nuove idee. Nella vita puoi usare le idee come strumenti. Ma senza identificartici. Ogni cosa esce da te con le tue parole.

Domanda: Penso che io sia spinto dal mio sentimento di superiorità, è per questo che lo faccio.

Gurdjieff: Ti dirò anche un'altra cosa. Tu hai una debolezza che chi lavora con me deve distruggere. Tu credi. Tu non devi mai credere. Devi criticare ogni cosa, non accettare nulla che non puoi provare come che due più due fa quattro. Il credere non conta niente, non vale niente. Tu credi, tu ti identifichi e desideri passare sul tuo credere, con le tue emozioni. Ti identifichi, dai tutte le tue energie. Se tu non credi, se rimani del tutto imparziale, nel desiderare di trasmettere qualcosa a qualcuno, fallo come se stessi rendendo loro un servizio (a qualcun altro). Have you experienced this? Lo hai provato?

Domanda: Ho notato che si perde quel che si ha se lo si dà agli altri.
Domanda: Ho l'impressione di non potermi impedire di usare le forze datemi dal lavoro al fine di essere superiore alle persone che frequento.

Gurdjieff: Sei una piccola persona. E' cresciuto in te un aspetto. Ne devono crescere altri sei. Dopo questo, puoi immaginarti di non essere come gli altri. Non devi dimenticarti che la prima cosa da ricordare è la tua nullità. Tu hai molta immaginazione. Se tu avessi la comprensione della tua nullità, questa idea di te stesso ti mostrerebbe meglio che gli altri ti hanno superato.

Domanda: Quando sono da solo, o con persone notevoli, vedo la mia nullità. La dimentico quando sono con persone mediocri.

Gurdjieff: Ti darò un compito. Lavora su questo. Riconosci la tua debolezza e lavora. Se incontri ostacoli sul cammino, ti aiuterò correggendoti.

sabato 10 maggio 1975

17-Incontro di giovedì 10 maggio 1945

Incontro di giovedì 10 maggio 1945
Mme Dub.: Non posso venire di sabato, come da Lei permesso, per motivi di lavoro. Ho trovato un impulso per lavorare di giorno, ma mi confondo con l'esercizio del ricordarmi di me, ho la stessa difficoltà che all'inizio. Cado addormentata quando faccio l'esercizio del rilassamento.
(Gurdjieff dice a Mme. de Salzmann di andare avanti con la lettura)

Mlle Tal: L'insegnamento ha causato in me la nascita di una specie di testimone che mi osserva spietatamente e che mi ostacola grandemente. Devo lottare contro questo testimone. Non posso più fare l'auto-ricordo. Non mi posso più rilassare. Sono in uno stato di rivolta assoluta.

Gurdjieff: Along with this witness, perhaps something else has closed up in you? (traduzione incerta: E con questo testimone, forse qualcosa in te appare più grande)

Mlle Tal: Sì, c'è una lotta tra due cose. Il testimone mi fa vedere come sono a tal punto da disgustarmi. Ma io non ho nessuna forza.

Gurdjieff: Il desiderio di cambiare a qualsiasi prezzo è cristallizzato in te?

Mlle Tal: Sì, ma non abbastanza fortemente. Prima, avrei potuto. Ora non posso.

Gurdjieff: Devi lavorare duro. Ancora più duramente. Così da vedere quale non-entità tu sei. Tu senti che esiste una possibilità di cambiare. tu forse ne hai il gusto. Cambiare è possibile solo grazie a un duro lavoro interiore. Se tu non hai desiderio di esso, stai sprecando tempo. Non devi andare oltre.

Mlle Tal: Ma quello è proprio ciò che voglio fare.

Gurdjieff: Allora lavora. Lotta, lotta.

Mlle Tal: Il mio lavoro è teorico, al momento.

Gurdjieff: Allora, lotta. Hai capito che sei due persone. Il risultato della tua lotta sarà una sostanza che cristallizza in te diversi fattori per una reale funzione di associazione. (In russo)

Mme de Salzmann: Associazioni conscie.

Gurdjieff: Tu hai fattori meccanici. Tu sei una macchina. Ora puoi cristallizzare fattori per associazioni conscie. (In russo)

PAGINA 37

Mme de Salzmann: La coscienza è una proprietà di un uomo senza virgolette.

Mlle Dol: Lei mi ha consigliato, per fare meglio l'esercizio del ricordo, di allargare le braccia e vigilare contro il rilassamento, principalmente nella nuca (nape of the neck). Nella mia nuca ci sono molte "crepe". (Gurdjieff è stupito dalla parola "crepe" e dice a Mlle Dol. che sta usando espressioni in "slang"). E ogni volta scendo in un livello di associazioni, più profondo di prima. Ora io arrivo sempre allo stesso livello che non riesco a rompere.

Gurdjieff: Perché romperlo?

Mlle Dol: Voglio andare più in profondità.

Gurdjieff: Questo non è il nostro scopo. Le associazioni non possono cambiare. Possono fermarsi solo alla nostra morte. Quando la tua attenzione è consciamente occupata con qualcosa, essa non le vede. Questo è un buon esempio. Le tue associazioni scorrono più liberamente. Ma in questo caso, la tua coscienza è assolutamente a un punto morto. Non nota nulla. Durante il giorno, è la stessa cosa. La tua attenzione è occupata con un lavoro di cui hai bisogno per il tuo scopo. Se tu fai il lavoro consciamente, se non masturbi, allora le associazioni non ti disturberanno. Esse esistono per sé stesse. Puoi sempre formularlo così: l'ostacolo portato dalle associazioni è proporzionale al grado di concentrazione conscia. (In russo)

Mme de Salzmann: Esse ti intralciano tanto più quanto sei poco concentrata.

Mlle Dol: Tuttavia sogno sempre.

Gurdjieff: Lo fai troppo.

Mlle Dol: Sì, sono stremata.

Gurdjieff: Ho detto all'inizio; fai un programma. Lavora non più di undici, diciotto minuti. Qualche volta, accidentalmente, mangi qualcosa che ti permette di lavorare per un'ora. Non farlo, potresti rompere qualcosa. Non usare le possibilità quando si presentano.

PAGINA 38

Per esempio, delle possibilità di prendere un caffè con me. Questo caffè ti agita. Non puoi lavorare un'ora. Non dovresti farlo. Non dovresti usare questa forza. Il tuo progresso è solo undici minuti.

Hor: Signor Gurdjieff, nello svolgere il mio compito ci sono dei momenti in cui non riesco, e poi soffro del fallimento.

Gurdjieff: E' una cosa normale. Ma dovresti avere speranza, a poco a poco, fai crescere la sostanza che ho io. Servirà a far cristallizzare in te i fattori per essere un uomo reale. Lotta. Lotta senza accettare niente. fallo come se fosse un servizio per qualcuno.

Hor: Sì, ma anche quando lotto così, io lo faccio per uno scopo predeterminato; io eseguo un compito. E sono sicuro che se facessi uno sforzo in più non morirei.

Gurdjieff: Non è così, puoi rilassarti. Devi lottare consciamente solo in proporzione all'energia che possiedi. Tu hai delle batterie. Se sono vuote, non poui fare niente.

Hor: Quindi non si deve lottare?

Gurdjieff: Undici minuti, non di più. La prossima settimana, dodici minuti. Abbiamo bisogno del risultato, questa sostanza. In seguito saremo capaci di usarla. Ora tu sei vuoto. Quando ce l'avrai, ti darò un'iniezione ed essa sarà cristallizzata. Devi avere un vero desiderio, un desiderio di tutti i centri. Non solo con la mente. E' necessario desiderare il lavoro reale con tutto il tuo essere. Tu sei giovane. Devi abituarti ad esso poco per volta. Chi va piano, va sano (viene detto in italiano, n.d.t.). Queste domande non sono molto desiderabili. Mi riempiono la testa. La mia testa è già piena di preoccupazioni. La vita è difficile in questo periodo, e se la mia attenzione se ne va a queste difficoltà, non posso rispondere a queste domande.


sabato 13 luglio 1974

16-Incontro del 13 luglio 1944

Incontro del 13 luglio 1944


Mme de S: Ci sono delle domande?

Dr. Blano: Mentre lavoro ho l'impressione della completa sparizione del mio corpo fisico. Sento due cose distinte; una di proporzioni più grandi del mio solito e della quale non conosco i limiti. L'alta più interna, più limitata capace di dirigermi e che non ha una forma precisa, anche se è comparabile al mio corpo. 

Gurdjieff: Quello che spieghi ora, non sembra il nostro lavoro. Se continui, hai una buona possibilità di diventare una candidato per il manicomio. È lo stato che conoscono gli spiritualisti e i teosofi. Fermati immediatamente. Non devi dimenticare che tu sei un corpo. Devi sempre ricordare il tuo corpo. Non hai ancora un "io", nessun "me". Non dimenticarlo. Soltanto così puoi avere un futuro. Più avanti il tuo corpo avrà un vero "io", un vero "me" come dovrebbe averli ogni persona normale. Ora tu senti l'assenza del corpo, no?

Blano:

Gurdjieff: Bene, devi sentire il tuo corpo dieci volte tanto. Non è necessario lasciare il tuo corpo. È necessario rinforzarlo. C'è tanta gente come te; sono degli psicopatici.

Blano: Come posso intensificare la sensazione del mio corpo quando sento che se ne sta andando?

Gurdjieff: Lavati la testa con acqua fredda. Fai una ginnastica difficile. Per esempio, tieni le braccia a croce per quindici, venti minuti, mezz'ora, mentre pensi "io sono", "io voglio essere". Pensa come con il corpo. Senti il tuo corpo. Caccia via tutte le associazioni psicopatiche; queste sono malattia, debolezza.

Yahne: A me sembra di essere sempre più fisico. La mia sola coscienza è quella delle sensazioni. Nella mia vita ordinaria e nei miei esercizi, provo la scomodità di essere incollato alle mie funzioni e di non essere capace di staccarmene. Come posso raggiungere una vita più spirituale?

Gurdjieff: Yahne, quello che chiedi, che vuoi, lo capisco. Non hai lo psichismo interno del sentimento. Lo vuoi rafforzare. Sto per darti due esercizi che sono solo per te, per nessun altro. È necessario separare le tue funzioni organiche dalla tua individualità. Al momento, quando stai lavorando, quando ricordi te stesso, hai un altro stato rispetto al solito. È necessario separare questi due stati. Per questo c'è un esercizio, una serie intera di esercitazioni persino.

Here is the first: you do it, for example, seated, leaning comfortably
installed in an arm-chair or on a couch. There is a spot where the arms are
attached to the body, (region of the shoulders) and a spot where the legs are
attached to the body, (hip-joint); feel and control these four spots all the time. All
--------------------------- 29
your attention must be concentrated there. Send everything else to the devil.
When you say "I am" imagine that these four spots are like four pillars on which
is supported your "I am". Focus your attention; not on the extremities nor to the
interior of the body. All your concentration is fixed on these four places. Do this
for your future real "me". To begin, learn to know this state; it is like a measure,
a clue. You will self-remember when you can feel well these four places. Leave
all the rest. Live life as before. This is your only exercise, but do it very seriously
so that all of the most concentrated moments of your work be based on those
spots. After, you shall have title to a real individuality. These things could only
serve as a barrier between your individuality and your ex-functions. I say "ex"
because you must have a new quality of functions. The whole world must have a
new quality of functions - because of an abnormal life in the past. It is necessary
to create a barrier. For you, it shall be the result of this exercise. When you feel
and are conscious of this definite barrier, your ground shall be prepared for a
new exercise; then you will be able to have a new interior, independent, and a
new exterior, independent. You shall have a normal body and a normal
psychism, without the abnormal ex-functions. This is solely for her and for no
one else. Do not try to do it out of curiosity. It is a very dangerous thing.

Hignette: I would like to ask how I could be sure that I am self-remembering and that I am
working with my three centers. I have understood, theoretically, the necessity for
this operation, but I would like to know if there exists a criterion for it. (Later) It
was less a question than a doubt; I do not know if it is worth asking.

Gurdjieff: You have understood that it was a naive thing which you asked? Never read
spiritualistic books. This leads to psychopathy, to insane asylums. Who has a
question to ask?

Mme Dubeau: After each time that I work, I have a big revolt and at the same time I am very
. tired in my body. The physical carries along the psychical, and I do not succeed
in emerging from it.

Gurdjieff: It is the scarcity of cold water. You do not like to do this. It is important reason
for bringing up a conflict. The organism does not like it. The head alone,
perhaps, asks it. It is the real reason for your revolt. It does not know it perhaps,
but this is so. The head looks for explanations, for reasons.. The body is very
spoiled, very indolent. Each day now you have a different psychic
state. Continue a week, and now with the coldest water.
Mme Dubeau: I gave up everything two days ago.

Gurdjieff: Forget now that you have not done it for two days. Your body must ask excuses
from your spirit. If it pardons, I shall pardon also. Act as if you had been sick
during these two days. Now I advise a new thing: each day buy, for five francs,
some "flace" and put it in water.

Mme Dubeau: But, Gurdjieff, it seems to me that all this that I am doing, the whole instruction
depends on the will of the head. This grows weaker, and in a moment all
snaps.
--------------------------- 30

Gurdjieff: Your head cannot will for a long time. When the accumulator is discharged, stop.
Only, you decide; I do not want this animal to dominate me. Pardon, it is your
indolent animal: it is like a cat, a dog, a mouse. Now you know that you cannot
be in yourself along time. All that is dignified in man is submissive to this
animal.

Mme Dubeau: Yet, I find good reasons for being in revolt against the work. I lose all
my illusions and I have nothing tangible in exchange.

Gurdjieff: The whole world submits to it. You are part of your stool, and you are not still
seated on another. We regret it. It is a very bad state to be between two stools.
Believe me. Buy a mirror; after that, another life shall begin and another illusion.

Mme Dubeau: In life, when people do you harm, must one say to oneself, "I don't care; it is
not harmful", or defend oneself against them?

Gurdjieff: A bit of good advice: look at each of these occasions as a way of working in order
to enlarge your will. It is very easy. You know what relations you used to have
earlier, automatically. Today reply consciously, make yourself known
consciously.

Mme Dubeau: But in the same way?

Gurdjieff: As you wish. Bad, Good. This does not exist. The result of this shall be to
charge your accumulator for the next demonstration. The more consciously you
do this, the more energy you shall have; and that which appeared impossible to
you will appear better than expected.

Boussik: Indeed, these last times, I have tried that. I ascertained that at that time I had no
more identifications or negative emotions, that I had closed off impressions of the
other kind and that I was accusing myself.

Gurdjieff: First you must feel clearer and stop your "idiocy". Then you will increase the
energy in your accumulator.

Mme Dupre: Can everybody do this exercise?

Gurdjieff: That is a good object. I am happy that you perceive it. Control each act. If you
remember to do it consciously and not automatically, you shall have a result quite
different.

Aboulker: I would like to ask you a question on remorse. It is very difficult for me to feel
remorse. Example: one imagines that he loves his parents. The work shows you
your egotism and this assists you in stirring up remorse; but for me, I have not
had any illusions about myself for a long time, since the age of 14 or 15 perhaps.
The work has showed me that there were in some things that I believed entirely
egotistical, something other than egotism.

--------------------------- 31

Gurdjieff: You cannot have the future that you want without retrieving the past. If you
remain as you are, you can have no future. For example, you say that the work
has showed you a part in you that is not absolutely egotistical.

Aboulker: I don't feel, today, a grain of love for my neighbor.

Gurdjieff: Ah, that is another question. Take something other than egotism.

Aboulker: (asks in answer to his question) Having never had illusions about the value of my
sentiments as a son, as a brother, these ascertainings do not give me impulse to
stir up remorse.

Gurdjieff: You have looked here only at big things. It is necessary to look now at the small.
Your worthlessness is related to small things. Certain, positive little things, by
degrees. One must make a beginning; egotism is a big thing.

Aboulker: I do not want to venture out in a hackneyed way. This is why I ask assistance.

Gurdjieff: I understood, doctor, I sincerely understood your need. When you change, when
you become different, you cannot see it. When you say I could not see it; who
cannot, which one? You are many; in you, there are not one but many people.
Try to make some statistics. You are four people. Which can see, which cannot?
When?

Aboulker: In the biggest majority of cases, it is the habitual me that sees the habitual me.

Gurdjieff: The "habitual me" is not always the same; for example, when you have eaten
well .... Usually we speak of the three functions. Today I tell you that you are
four. There are even seven of them in all. In you, there is a function: that of sex.
Take these four functions; thoughts, emotions, instinct, sex. When the one is
boss, when it directs and governs all, how does it see, or does it not see?

Aboulker: I do not understand well

Gurdjieff: Reflect for two days. It is not necessary to reply immediately. Until the present I
had spoken of your three functions, today I speak of the fourth which influences
you even more than your food. Food has less influence for the individual than
this fourth, than sex. Today, your power is below its subordination. You are a
function of this thing.

Aboulker: How does one overcome this thing? Isn't that "to see oneself'?

Gurdjieff: I have given you this principle. Perhaps you have chosen, in order look at your
past life, a line in which this quality of yourself or ego was absent. Now I advise
you to usher it in, to take it into account; also in your observations of your past.
Even in your relations with your father.

Aboulker: Madame, I do not completely understand what is this fourth factor?

--------------------------- 32

Mme de S: Sex.

Aboulker: My attitude with my patients; absence of love, professional sentiment. One time
last year I felt something else. I would like to discover it.

Gurdjieff: I have given you a key to search your past. You have a sexual state always
different. What result do you have in one state? What results in another?
Observe from this point of view. These results will give you a different value.
Now do you understand?
Aboulker: Yes, Monsieur.
Gurdjieff: He who had initiative in the past was this Monsieur. The observations will unfold
for you a secret and this secret will open up a hole from which will depart the
remorse of conscience.
Aboulker: I apologize but I am always afraid of not being understood.
Gurdjieff: Sometimes I have the appearance of not having understood. It is because I want
to bring you to understand something else.
Aboulker: I fear that I am being laughed at:
Gurdjieff: I haven't dealt a single blow to your body with my feet. Doctor, I want to make
you see in your life two sides; one side, filthy, and one side, filthier. What
interests me is that you see yourself. I would not even desire to give you the
impulsion for that. That must come from you, from you alone. Until the next
time, you shall think about this new idea which I give you. You shall put your
question to me again, later; perhaps I shall reply to you aside.
Mlle de I would like to know from where comes this internal voice which dictates to us
Gaigneron our acts and which is more sure and steady than instinct.
Gurdjieff: Philip, how are you? You have grown again a little bit. Three months of
absence; now you are already all changed. When one does not see children for a
certain time, one notices that they grow. I know many children that have become
young women, men. There are even some who have aged.