sabato 20 aprile 1974

14-Incontro del 20 aprile 1944

Incontro del 20 aprile 1944

Dr. Aboulker: Ho provato a sentire rimorso di coscienza, ma il rimorso mi sopraffà. Non posso dimenticare che fu per rimorso che Giuda si impiccò.

Gurdjieff: Perché parli di Giuda in questo caso? Cosa sai di Giuda? Egli fu un grande iniziato. Egli fu il secondo discepolo dopo San Giovanni il Battista. Tutto quello che è detto su di lui è falso. Se vuoi sapere, era persino il maestro di Cristo.

PAGINA 58

Dr. Aboulker: La ricerca del rimorso mi porta alla depressione. Devo aver fatto l'esercizio in modo sbagliato. Come posso trovare il rimorso?

Gurdjieff: Per esperire il rimorso è necessario svegliare la vera volontà, ricordare il vero scopo. Devi distruggere la tranquillità.

Dr. Aboulker: Ho sentito a sprazzi il rimorso due o tre volte. Ma non so come farlo venire. Quando lo cerco intenzionalmente, non riconquisto questa qualità ma trovo il tipo che mi deprime.

Gurdjieff: Quando il rimorso arriva senza amor proprio, ci dà il desiderio per qualcosa di migliore. Ma quando è mischiato con l'amor proprio, ti butta giù. L'effetto del vero rimorso è odio di te stesso, ripugnanza di fronte a sé. Queste due cose fanno il vero rimorso di coscienza.

Dr. Aboulker: Una volta, quando l'ho provato, fui nauseato, letteralmente.

Gurdjieff: Devi sentirne molto di quello per uccidere il tuo nemico. Quando senti questa depressione, dovresti fare il "Io sono", poi non dovresti spaventarti di diventare più depresso. Solo attraverso questo impulso puoi trascendere la tua nullità. Dovresti gioire che un impulso abbia svegliato in te  una vera volontà di cambiare. Non devi fare cerimonie con l'amor proprio. L'amor proprio è il tuo più grande nemico. Si dovrebbe punire impietosamente questa peccaminosa creatura. Non solo tu - ma tutti. Il sentimento di rimorso può fare da riparazione per tutte le cose, tutti gli sbagli dei tuoi genitori, dei tuoi educatori, dei tuoi compagni d'infanzia. Devi acquisire la libertà interiore che ti renderà degno di diventare un candidato uomo futuro. Mio caro dottore, questo è quel che consiglio ed è una cosa molto difficile. Non è piacevole, ma non è colpa mia. Se vuoi avere un futuro, prova questo nel presente. Più esperisci questo, più possibilità hai per il futuro. Devi riuscire a portare il rimorso di coscienza a un punto dove esso diventa odio di sé e odio del tuo passato, dei tuoi genitori, dell'educazione che hai avuto. Condanna (tormenta) ogni cosa. Chiama il tuo ideale ad aiutarti a sopportare le difficoltà e divenire degno di esso. Da una parte maledici il tuo passato; dall'altra, nel nome del tuo futuro, dai la tua parola - nei confronti di questa condanna - di aiutarli più che puoi. (i genitori?)

PAGINA 59

Devi raggiungere il punto dove la coscienza parla impietosamente in te.

Mme. Etievan: Ho provato la stessa depressione del dottore, ma non l'ho più. Mi sento come ero prima.

Gurdjieff: Sospetto qualcosa; forse ti sei abituata automaticamente. Il che è pure sbagliato - una idee fixe. Non ci si può abituare al rimorso; esso deve penetrare al Sé interiore. Se ti abitui, lo rendi automatico; diventa esteriore, senza peso, lo fai solo con la testa. Stai sprecando il tuo tempo. Per essere ancora più impietoso, devi farlo con i tre centri, non solo con la testa.

Kahne: Quando esamino i pochi anni che sono stata nel lavoro, noto che non scarseggiavo mai nella forza (?) guida, ma quella parte di me è sempre scappata dal lavoro. Ho visto questo quando mi ha detto che scarseggiavo di volontà fisica. dove posso trovare la forza che mi darà volontà fisica?

Gurdjieff: Solo una cosa ti può aiutare. Devi soffrire fisicamente. Per esempio, non mangiare abbastanza, sii affamata. oppure, se al tuo organismo non piace l'acqua fredda, renditi sopportabile l'acqua fredda. Lo stesso con l'acqua calda. Fai l'opposto di quello che il tuo corpo è abituato a fare. Fallo soffrire. E' il solo e unico modo di fare la forza che ti manca. Non sofferenza mentale. Abbiamo sette tipi di sofferenza. Per te è necessaria la sofferenza corporea. Con la tua mente puoi governare il tuo corpo spietatamente, farlo soffrire. In te lavorano due parti, ma il corpo no. Hai capito la tua emozione? Se l'hai osservata, se mi credi, fallo, lotta, soffri. Dopodiché sarai capace di lavorare su te stessa. Sono contento che sei arrivata da sola a questa domanda.

Mme. D.: Non riesco a dominare l'esercizio. Divento identificata. Quando sono tranquilla ci riesco meglio.

Gurdjieff: allora è meno utile.

Mme. D.: Un'altra difficoltà. Quando visualizzo una persona che è morta, non ho contatto con essa. ho l'impresione di non averla mai vista. (viste)

Pagina 60

Gurdjieff: Un esempio molto buono per te. Forse conosci quelle persone solo con una parte di te stessa - la parte intellettuale, per esempio - e ora vuoi cambiare e raffigurartele col sentimento. Avrai contatto con tutti i tuoi centri, ma uno per volta.

Mme. D.: Devo trovare qualcuno che soddisfi le condizioni.

Gurdjieff: Forse non troverai mai una tale persona. Forse tu sei monolaterale (un lato). Se non puoi trovare una persona, prendine due o tre. Con una sarai nella parte del sentimento, con un'altra nel pensante, e così via.

Pomereu: Ho notato che quando guardo il mio respiro sono meglio capace di ricordare me stesso. Dovrei fa questo?

Gurdjieff: Non se pensi che ci sia il rischio che diventi un'idea fissa (una fissazione). Se ti aiuta, continua. Solo tu puoi giudicare?

Pomereu: Come faccio a sapere che è un'idea fissa?

Gurdjieff: Ora ho capito. Dalla tua domanda. Ho capito il tuo stato interiore. Qual è il centro di gravità del tuo lavoro?

Pomereu: L'esercizio consiste nel nutrire l' "Io" e i sette respiri.

Gurdjieff: Qual è quello che ti interessa di più, che ti dà più fiducia?

Pomereu: Non li faccio nelle stesse condizioni. Sono entrambi importanti per me.

Gurdjieff: Cambia le condizioni in cui fai gli esercizi. Fai quello che hai fatto nel tempo riservato al lavoro, nella vita e viceversa. Cambia il tempo (l'ora) per superare l'automatismo. Sospetto qualcosa e questo me lo chiarirà.

Mme. Vera Daumal: (Fa una domanda sull'esercizio dei sette respiri) E' il modo giusto per continuare o devo pulire di più?

Gurdjieff: Continua. Forse lo stai facendo solo con parte di te. Ora cominci a svegliarti, questo produce incomprensione. Vai avanti fin quando non hai un contatto oggettivo con i tuoi tre centri. Il contatto con uno solo è isteria. 

PAGINA 61

Una persona reale è sé stessa. Io sono me; se io amo, è con l'interezza del mio essere; se odio anche.

Mme. Vera Daumal: Di quello non ne voglio più.

Gurdjieff: Allora fallo sempre, fissa una nuova abitudine. Dopodiché ti aiuterò.

Mme. Vera Daumal: Ho fatto un grande sforzo tutta la settimana. Ho sentito qualcosa di nuovo.

Gurdjieff: Per la prima volta si è svegliato in te qualcosa di nuovo. Ma non sei ancora abituata a questo, non hai ancora abbastanza materiale. Sei sulla buona strada. Se sei capace di condannare un errore ed essere disgustata dal tuo passato, questo ti aiuterà. Realizza quanto tempo hai perso. Quello è rimorso di coscienza. In questo modo prepari un buon futuro. Senza brutte cose, le cose buone non vengono mai.

Wack: C'è una parte di me che non sono mai riuscito ad educare intenzionalmente quando cerco di ricordare me stesso. Questa parte si sveglia soltanto come risultato di uno shock esterno. Come posso farlo apparire?

Gurdjieff: Devi uccidere qualcosa in te. Devi fare spazio per questo nuovo sentimento. Noi abbiamo nel nostro sistema (organismo?) un numero di fattori definito. In te tutti i fattori sono già stati incisi, come dischi del grammofono, e queste incisioni sono già false. Devi distruggere una di queste incisioni, mettine un'altra al suo posto.

Wack: Come si può distruggere?

Gurdjieff: Tramite una forza definita. Scegli un ideale esterno. Fede religiosa, per esempio. Qualcosa di cui sei sicuro che sia esterna a te. Quindi liquida questa credenza, distruggila. Non perderai niente, per questo è falsa. Prima o poi ogni cosa deve essere nuova in te. Per il momento ogni cosa è merde. Fai spazio, così da cristallizzare un nuovo fattore per una nuova vita. A te consiglio di prendere la fede; forse tu hai un altro sentimento di cui sei sicuro. In ogni caso, ce n'è uno in cui devi avere successo nel distruggerlo e sostituirlo, cosicché avrai un reale contatto col sentimento.

PAGINA 62

Wack: Cosa sarà il nuovo fattore?

Gurdjieff: La coscienza. Fino ad ora tu hai cristallizzato solo abnormalità provenienti dall'esterno.

Mme. DaviDomanda: Cosa si deve fare per seguire il consiglio che hai dato nel tuo libro; convincere tutte le cose, tutte le parti inconscie della propria presenza a lavorare come se fossero conscie, e così via?

Gurdjieff: Non è il mio libro, è del signor Belzebù, ed è il consiglio che sta dando a suo nipote.

Mme. DaviDomanda: Quindi è solo per suo nipote?

Gurdjieff: Te lo spiegherà Belzebù. In quanto a me, ti do un altro pezzo di consiglio: abìtuati a chiamare Belzebù "mio caro nonno". Questo ti aiuterà. La condizione è che tu ti rivolgi a lui rispettosamente, "mio caro nonno, con tutti i dettagli". Poi forse risponderà.


venerdì 8 febbraio 1974

Incontro dell'8 febbraio 1944

Gilles: Ho un po' di conoscenza di me stesso, specialmente della mia essenza. Non so mai come essere certo riguardoa me stesso. Quali mezzi di indagine posso usare per sapere se una cosa viene da me o no?

Gurdjieff: Ora stai filosofando. E' necessario cominciare da qualcosa di reale. Ora questo è vuoto per me perché tu sei vuoto. Non ti sei avviato sulla via di un uomo reale. Questa è l'educazione: mancavano sette fattori alla tua educazione. Posso dirti il primo. Non ti è stato insegnato che per te, tuo padre è il tuo dio. Per ogni uomo, sopra una certa età, suo padre deve essere il suo dio. Dio ama chi stima suo padre. Quando il padre muore, poi c'è un posto nel quale può entrare Dio. Tu non hai questo rapporto con tuo padre e la tua domanda nasce da questo. Ora prendi come compito di criticare (mortificare) tutti quei fattori in te che ti intralciano; stabilisci un rapporto vero con tuo padre.

Mme. Debeau: Ma se il padre è indegno, spregevole?

Gurdjieff: Anche se è il peggior criminale, se è una merde, il più spregevole degli uomini, tu devi riconoscere il tuo debito. Tu non sai perché è diventato così. C'è una legge. Lui ti ha creato. Devi a lui la tua esistenza. E lui è garante della tua vita in un altro mondo.

PAGINA 65

Se lui è il peggiore degli uomini agli occhi di tutti, lascia che sia così - ma interiormente tu devi sentire il tuo debito. Devi ripagarlo per la tua esistenza.

Gilles: Ma per stabilire un giusto rapporto con qualcuno si deve essere sicuri di quello che si è.

Gurdjieff: Dividi te stesso in due parti. Interiormente non identificarti, esteriormente devi recitare una parte. Prendi tutte le cose come una guida. Il tuo compito ora è di acquisire libertà interiore. Questo è il punto di partenza per andare oltre. E per questo devi fare quel che ti ho detto. Cosa significa recitare una parte? Prova a capirlo in senso generale. Fai ogni cosa che gli dà piacere. Se gli piace che tu ti sieda alla sua destra, siediti a destra. Se in un altro momento gli piace il contrario, fallo. Ruolo soggettivo. Con ogni persona una parte diversa. Abìtuati a compiere i tuoi doveri. E' uno degli aspetti del futuro di un uomo libero. Non è necessario filosofare. Dopo, sì. Prima prepara il terreno. Il terreno ha sette aspetti. Dopo quello puoi andare come ti pare. In futuro, con ogni uomo devi recitare una parte; per il tuo egoismo. Per rendere ogni persona tua schiava. non fai quel che piace a te, ma quel che piace a lui.

Mme. D.: Verso il proprio padre, è un dovere interiore o esteriore?

Gurdjieff: Ho detto che interiormente hai un dovere oggettivo. Ma allo stesso tempo reciti una parte con lui esteriormente, come con tutti. Questo è difficile all'inizio, ma poi verrai a vedere come tutto cambia. Forse in seguito tuo padre diverrà tuo schiavo.

Denise: Così per ora non dovremmo fare quel che ci piace.

Gurdjieff: Ora non hai il tempo per soddisfare la tua debolezza. Devi ucciderla. Se lavori, non puoi perdere tempo con la tua debolezza. Devi essere spietato.

Denise: Anche se lo scopo è consolare qualcun altro?

Gurdjieff: Per ora stiamo parlando di noi stessi.

PAGINA 66

Denise: Per esempio, vivo tra persone che parlano sempre di devozione e mutuo soccorso. E' stato anche il mio scopo. Ora so che si può fare poco per gli altri.

Gurdjieff: Questo è vero, è un'idea fantasiosa. Primo, non puoi fare niente di buono per alcuno. Ora dai la tua parola di non fare niente tranne che per te stessa; metti i piedi per terra, prepara il tuo futuro.

Domanda: Ora la gente mi considera indifferente.

Gurdjieff: Poi tu non hai recitato una parte. Altrimenti non avrebbero notato il cambiamento. Tu sei aperta. Gli altri non devono vedere cosa succede in te.

Domanda: Queste sono le persone che sono sempre intorno a me.

Gurdjieff: E' esattamente con quelle persone.

Domanda: E' difficile.

Gurdjieff: Sono facili le brutte cose.

Mme. D.: Quando confido a qualcuno qualcosa che mi è accaduto, sento che quel che dico perde la sua forza per me. Sento che contagio gli altri a ottenere brutte cose dal mio togliermi un peso dallo stomaco (Traduzione letterale che pare avere significato incerto in italiano, il testo originale è "I feel I affect others in getting bad things off my chest").

Gurdjieff: Perché hai recitato male la tua parte.

Mme. D.: Sì, ma prende forza da quel che c'è di brutto in me.

Gurdjieff: Oggi devi sacrificare ogni cosa nell'interesse del futuro. Tutti i piaceri di adesso. Non si può entrare nel regno dei cieli e allostesso tempo mangiare dolci. Stabilisci un buon rapporto con tutti e impara a non identificarti mai. Questo sarà un buon strumento per cambiare te stessa. Allo stesso tempo crescerà in te una certa energia che ti consentirà di lavorare meglio. Le cose facili non danno mai energia.

Pomereu: Mi piacerebbe sapere se c'è un modo migliore di usare l'energia fisica che facendo sport.

Gurdjieff: Gli esercizi con numeri, nomi e così via. Per farlo bene si deve avere cinque volte più energia di quella che hai tu.

Pomereu: Ma non lo abbiamo ancora fatto.

PAGINA 67

Gurdjieff: Bene, fai quello che è stato dato domenica. In mezz'ora posso pompare in te dieci volte più energia di quella che hai. Se ti senti come dici, vuol dire che non hai capito.

Mme. D.: A lungo non ho lavorato perché sentivo di fare correttamente l'esercizio del riempire il corpo. Poi ho ricominciato.

Gurdjieff: Riprovaci. Viene a poco a poco. Può non venire per dieci volte - devi farlo e fare tutti gli esercizi. Prima devi averne il gusto, e poi diventa facile. Attieniti strettamente alle regole; rilassati e così via, e quello ti aiuterà. Prima o poi ci riuscirai. Non ci si deve risparmiare.

Mme. D.: Non ho realmente la sensazione di riempire il corpo, ma una sensazione generale.

Gurdjieff: All'inizio puoi usare quella.

Gerbeau: Si può avere una tenue conoscenza della propria essenza? La mia sensazione si confonde con una sorta di immaginazione e con sensazioni molto diverse, spesso completamente opposte. Come posso riuscire a farlo meglio?

Gurdjieff: Hai un esercizio.

Gerbeau: Non riesco a farlo tutto al meglio.

Gurdjieff: Forse perché stai pensando ad altre cose; filosofia, fantasia - non hai ancora alcuna essenza. Sei un cagnolino - un piccolo pezzo di merde di cane.

Gerbeau: E' perché la mia attenzione è naturalmente distratta da cose molto piccole.

Gurdjieff: Attieniti al due per due fa quattro. tu vai troppo avanti. Per cui hai questi malintesi.

A: Ancora in molti modi rimango su un punto.

Gurdjieff: Perché vai oltre in anticipo.     (Marvellous)

A.: A proposito dell'esercizio di domenica, mi meraviglierebbe se non fosse una questione di sesso che mi impedisce di farlo bene.

PAGINA 68

Gurdjieff: Non filosofare. Per te in particolare do un esercizio. Ogni volta che senti l'inizio di debolezza, rilassati, e poi pensa seriamente: "Io voglio che il risultato della mia debolezza divenga la mia propria forza." Questa si accumulerà in te per il lavoro futuro. Ogni uomo sa quale debolezza c'è in lui. Ogni volta che questa debolezza appare, fermati e fai questo esercizio. E' un esercizio che ti è molto necessario. Parlerai di esso sinceramente un giorno con Mme. de SalzmannSalzmann.

Horande: Ho una bambina di quattro anni. Che parte dovrei recitare con lei?

Gurdjieff: La parte del padre.

Horande: Ma io sento di non essere un vero padre.

Gurdjieff: Sii un buon padre. Non incoraggiare, criticare ogni cosa, così la bambina non avrà immaginazione. Ma interiormente, ama la bambina. In questo modo il tuo vero amore verrà nell'essere.

Horande: Ci sono momenti in cui sento che è necessario essere severo. Altre volte lascio che vinca il mio affetto.

Gurdjieff: Non deve essere mostrato. Deve essere giusto (equo). Se mostri per una volta il tuo affetto, la tua autorità sarà a repentaglio. Non devi mai mostrare alla bambina il tuo Sé interiore. La tua debolezza - amare, accarezzare, e così via - lasciala a qualsiasi altro. Non te. L'autorità di un padre è una cosa molto importante. E in questo modo sarai un vero padre.

Hignette: Non c'è il rischio di crescere un bambino timido e soffocare la sua personalità?

Gurdjieff: Se fa come ho spiegato, il bambino non sarà timoroso. Avrà rispetto. E' un'altra qualità di paura. Non devi spaventarlo.


lunedì 28 gennaio 1974

12-Incontro del 28 gennaio 1944

Incontro del 28 gennaio 1944

Dr. Aboulker: Mi hai consigliato di fare una pausa nel mio lavoro questa settimana. Questa pausa mi ha mostrato che stavo lavorando quel giusto per sentirmi soddisfatto e sottomettere le emozioni negative. Quando non lavoro, ho un sentimento di rimorso; le emozioni negative mi prendono per intero. Per esempio, sono preso costantemente dall'invidia per altri.

Gurdjieff: Non è colpa tua. E' colpa di tua madre e tuo padre. Distruggeremo i risultati di questa educazione.

Lanctin: Ho notato che quando lavoro, allo stesso tempo certe rozze tendenze e desideri, certi appetiti di bassa lega diventano più forti e prendono un posto più importante di prima.

Gurdjieff: In questa stanza ci sono dodici persone. Se volessi far entrare due persone in più, sarebbe necessario per due persone che sono già qui, uscire. E' lo stesso per te. Lo spazio è stato fatto per fare spazio, qualsiasi cosa occupi questa stanza deve uscirne. Se una persona vuole uscire mentre un'altra vuole entrare, si bloccano una con l'altra.

PAGINA 63

Essi hanno gli occhi alla porta. Forse tu sei in quella situazione. In questo lavoro non ci devono essere compromessi. A poco a poco, fai spazio. Una persona esce, un'altra entra.

Lecaze: Monsieur Gurdjieff -
Gurdjieff: E' già da molto tempo che sono Gurdjieff.

Lecaze: Questa settimana mi è venuto, molto dagli esercizi e dal lavoro, un certo gusto di me stesso che non avevo mai sentito prima e che mi obbliga ad essere in una parte di me stesso nella quale di solito non sono mai. Questo è stato dissipato perché non so cosa fare con esso; non voglio che si perda ma che mi aiuti ad andare avanti.

Gurdjieff: Devi fermare tutto e fare interiormente quel che si deve fare per il tuo lavoro e che può aiutarti per il tuo futuro.

Lecaze: Ma questo sentimento viene nel momento in cui sto facendo qualcosa di completamente diverso, quando sono impegnato con persone e non posso smettere quel che sto facendo.

Gurdjieff: Non stiamo parlando delle stesse cose della vita. Questo è qualcosa di completamente diverso. Tu devi recitare una parte. Per esempio, tu stringi la mano (saluti) con la mano destra. Non hai bisogno di pensarci.

Zuber:  Questa settimana mi sono trovato in una situazione in cui avrei dovuto sentire rimorso ma di fatto ho sentito solo una leggera fitta che non si potrebbe paragonare al vero sentimento. Vorrei sapere se ci sono mezzi speciali per provare il rimorso.

Gurdjieff: Pensa a tutto quel che hai fatto nella tua vita, tutti i momenti in cui non sei stato come avresti dovuto. Ricorda e allo stesso tempo abbi un sentimento di rimorso.

Solange: Ho notato che ero solita avere un sentimento di rimorso più forte rispetto ad ora che sto lavorando. Avevo sentimenti violenti; Ora essi sono intellettuali. Io giudico le mie azioni ma non sento come ero abituata a sentire.

Gurdjieff: E' una cosa molto semplice. Prima eri abituata a fare un elefante da una mosca e una mosca da un elefante. Questo è come sei di natura. Ora vedi la mosca come mosca e l'elefante come elefante.

PAGINA 64

Solange: Mi stupirei se continuassi con il lavoro che sto facendo o prendo qualcos'altro di più adatto alle mie capacità. Mi piacerebbe avere uno scopo nella vita.

Gurdjieff: Il mio consiglio è di fare qualcosa di completamente nuovo, senza alcun collegamento con quello che stai facendo adesso. Meno sei soddisfatta del tuo lavoro, più grande è la possibilità di fare di più. Ricomincia a imparare per il futuro. Una nuova carriera è la cosa migliore per te. Nella vita uno può fare ogni sorta di compromessi, ma con questo lavoro non ce ne sono. Tu devi cambiare la tua intera vita esteriore e ricominciare ancora una volta.


venerdì 18 gennaio 1974

10-Incontro del 18 gennaio 1944

Incontro del 18 gennaio 1944

Mme Dubeau. E' difficile per me separare quello chge sento, cosa è vero, da quello che è immaginario; difficile vedere se quel che percepisco ha una base reale. Per esempio, sembra impossibile nell'esercizio del riempire le mie braccia...

Gurdjieff: Ti ho detto di non aspettarti niente da questo esercizio. E' l'esercizio che ti darà comprensione. Altro verrà dopo. Poi forse troverai possibile capire cos'è la fantasia e cos'è reale. Per capire, è necessario FARE, fare esperienza. L'esercizio ti darà l'esperienza. Questo esercizio fu stabilto secoli fa, prima che esistesse l'Europa.

PAGINA 48

Pomereu: Vorrei sapere se il lavoro è compatibile o no con l'ambizione - un desiderio di potere -  nel mondo esteriore.

Gurdjieff: Se ti aiuta con il tuo esercizio, puoi farlo. Per esempio, puoi sempre ammazzare qualcuno. Io ti ho dato questo esercizio categorico: Sii un egoista. Non puoi fare niente al presente. Prima reggiti in piedi solidamente. Dopodiché, puoi fare qualcosa. La tua domanda è astratta.

Pomereu: Si può avere ambizione fuori del lavoro?.

Gurdjieff: Puoi darla a te stesso come compito ma non puoi contare sul successo - potresti o non potresti. Forse può essere compatibile con il lavoro.

Pomereu: Quindi non è necessario provare a distruggerla subito?

Gurdjieff: No. Ma se sorpassa il tuo lavoro vero, se è una debolezza, devi ucciderla. Se lo fai consciamente, puoi tenerla.

Pomereu: Ma se è una cosa fisica...

Gurdjieff: Può essere una cosa fisica, ma non automatica. Datti un compito conscio e portalo avanti, even by inertia.

Pomereu: Come posso sapere se la mia decisione è conscia? Se voglio i soldi, per esempio, è sicuramente per stupidità.

Gurdjieff: Un'altra questione. Quello che hai acquisito con il lavoro non deve essere usato nella vita ordinaria. So long as you have to do with me, tu devi esteriormente recitare una parte, ma interiormente devi imparare a non identificarti mai. Durante il lavoro avvengono tali cose - possibilità straordinarie - non devi usarle mai per la vita ordinaria.

Mme Dollinger: Nel lavoro si può essere aiutati dalla preghiera e come si dovrebbe fare?

Gurdjieff: Puoi pregare solo con i tuoi tre centri, e allo stesso tempo è un esercizio. Quello che mi interessa non è la tua preghiera, è la tua concentrazione con i tuoi tre centri. La tua preghiera non va più lontano della tua atmosfera. (aura) Quando la tua preghiera può andare più lontano dell'America, sarai capace di pregare il Presidente.

PAGINA 49

Mme Dollinger: Come si può pregare con i tre centri?

Gurdjieff: Ora devi fare una cosa seria. Impara, per il bene futuro, a concentrarti non solo con un centro ma con tre. Devi pensare, sentire e percepire. Questo è importante. Per questo ci sono diversi esercizi. Puoi pregare, cantare - quello che ti va - ma con tre centri.

Hignette: La regola formulata ora mi lascia stupita. Mi sembra che qualche volta uno non possa aiutare usando certi risultati del lavoro. Sto pensando alla mia classe e come riesco a gestirla adesso rispetto a prima.

Gurdjieff: Quel che voglio dirti è qualcosa di diverso. Non parliamo di quello. Questa è una cosa naturale. Avresti potuto farlo anche senza di me. Ogni anno sei più grande, più pratica. Acquisti esperienza e cambi il tuo modo di fare le cose.

Alain: Qualche volta riesco ad arrivare ad una specie di pensiero che è più chiaro e più grande, nel quale capisco molte più cose. Posso usarlo?

Gurdjieff: Fa il tuo esercizio... Esattamente come si impara a suonare il piano. Prima di tutto, fai molto esercizio prima di suonare un accordo. Ora tu devi fare il tuo esercizio e vivere come prima. Nessuno si deve accorgere del tuo lavoro interiore. Questo è il tuo scopo - non identificarti interiormente. Recitare una parte non è uno scopo ma un mezzo.

Alain: Volevo indicazioni più dettagliate su come non identificarsi.

Gurdjieff: Ogni cosa arriva al suo tempo, è solo necessario praticare. Stai filosofando. Ora il tuo scopo e di non identificarti. Considera le tue azioni passate. Cosa puoi dire di esse imparzialmente? Questo servirà da inizio per il tuo lavoro e riconoscerai che tu eri sempre identificato. Per noi è necessario essere interiormente imparziali. Questo al momento è impossibile. Guardiamo ogni cosa, animata o inanimata, parzialmente. Qui è dove giace la nostra debolezza.

Horande. Signore, mi sento male al momento e sono molto stanco.

Gurdjieff: Te l'ho detto all'inizio, dottore, questo lavoro brucia molta elettricità.

PAGINA 50

Horande: Per una settimana non sono stato capace di fare l'esercizio, anche il più piccolo sforzo di ricordare per un quarto o un'ora, perché sono stato intossicato dai risultati che ho avuto. Io penso al lavoro ma non riesco a fare niente di preciso.

Gurdjieff: Non puoi ancora aspettarti risultati. Puoi solo fare gli esercizi.Per essere capaci di suonare accordi occorre molto tempo. Forse ti sei illuso, poi una disillusione. Succede così. Pensa solo al futuro, quando il tuo suonare potrà acquisire diverse qualità e potrai diventare un pianista.

Mme Dollinger: Il mio modo di ragionare qualche volta mi fa pensare che tutto questo è un sogno. Quando non mi sento di lavorare, mi dico che tutto questo non è vero.

Gurdjieff: Hai molti cani in te. Come "Mr. Gurdjieff" non ti posso aiutare, ma solo come dottore. Ma io non ho l'abilitazione in Francia. Accetto solo pazienti inglesi e americani.

Mme Dollinger: Allora potrei proprio arrendermi.

Gurdjieff: Devi superare questa crisi. Ora se hai riconosciuto la tua nullità, puoi prendere una vera decisione per cambiare qualcosa. Se io avessi una pillola per calmarti, non te la darei. Devi ringraziare la natura per l'inizio di questa crisi, e che sia cominciata così presto. Philippe ha una crisi come quella due volte l'anno.

Denise: La sincerità è compatibile con la spontaneità?

Gurdjieff: Possono andare insieme, ma è desiderabile che non lo facciano. La spontaneità non è controllata. Non devi essere sincera con gli altri, ma con te stessa. Non devi fidarti di nessuno, nè sorella nè fratello. Devi essere sincera con te stessa. Se sei sincera con un altro, metti in tavola tutte le tue carte. Lui si siederà sulla tua testa. Questa sincerità è una malattia. Forse non hai dentro niente, ma gli altri si immaginano che tu abbia qualcosa. Lasciaglielo immaginare.


11-10bis-Incontro di Giovedì 18 gennaio 1944

Meeting of Thursday, January 18, 1944

Mme Dubo: It is difficult for me to make a separation between that which I feel and that which is real, on one side, and that which I feel and that which is imaginary, on the other side.
Gurdjieff: The Doctor is a very good specialist for these things, Phillippe, explain; help this poor woman.

Phillippe: In a state of tranquility one does not confuse. It is necessary to remember this state...

Mme Dubo: But, for example, in the exercises it is difficult for me to see if that which I see has some real basis. For example it seemed to me impossible, in the exercise, to fill my arms.

Gurdjieff: I told you never to wait for this exercise. I told you to expect nothing from this exercise. It is the exercise that shall give you understanding. Something else after ...And then perhaps it will be possible to understand that which is fantasy. Do you understand?

Mme Dubo: A little.

Gurdjieff: In order to understand, it is necessary to "do", to have experience. These
exercises shall give you this experience. These exercises were established for some centuries, even before Europe existed.

Pomereu: I would like to know if the work is compatible with ambition, a desire for power, on the external plane?

Gurdjieff: If that helps you in your exercise, you may do it. For example, you may kill someone. I have given as unrestricted advice; be egotistical. You can do nothing. You must first put yourself on solid footing. Then you could do something; your question is abstract.

Pomereu: It is not exactly what I wanted to ask. Can one have an ambition exterior to the work?

Gurdjieff: You can set it as a task, but it is not necessary. It may come and it may not come. It is, perhaps, compatible with the work

Pomereu: It is not necessary then to try to destroy it as early as now?

Gurdjieff: Not necessary. But if this disturbs you for serious work, you must kill it. If you can do it consciously, you may keep it.

Pomereu: Ma se è una cosa fisica?

--------------------------- 20
Gurdjieff: It can be a physical thing but not an automatic thing. Set yourself a conscious task and execute the same by means of inertia.
Pomereu: How can I know that my decision is conscious? If I want some money, for
example, it is certainly for the sake of greed.

Gurdjieff: Different question. That which you have acquired through the work, you must not use in external life. As long as you have to do with me, you must externally play a role, but internally learn never to identify. During the work there come those things; some extraordinary possibilities. Never use them for external life.
Mlle Dollinger: Gurdjieff, can one be aided in the work by prayer, and how can one pray?

Gurdjieff: Now it is necessary to do a serious thing. Firstly it is necessary for the future, concentrate not only with one single center; but all three. You must think, feel, and refeel. This is important. For this different exercises; pray, sing, and even masturbate. (Boby laughs) Why do you laugh? When one uses a strong expression in order to make you understand, it is never bad taste. I use the word "Merde" or the word "masturbation" because they are already fixed in me. I can use them without searching for them. One of the words in my dictionary, Mme de S. doesn't like: "dessaler" - (to soak the salt out of). I can speak very freely sometimes with strangers.

Hignette: The rule explained just a moment ago causes me doubts. It seems to me that sometimes one cannot not use certain results of the work. I am thinking for example, of my class that I hold quite differently from last year.

Gurdjieff: I wish to speak of a different thing. We have not spoken of that. That is a normal
thing. You would even have been able to do it without me. Each year older,
more experienced.
Alain: I sometimes succeed in finding a thought more clear, bigger, from which I
understand many more things. Can I make use of them?
Gurdjieff: Do only your exercises.
Alain: I am there as before a wall…
Gurdjieff ..- Do it as an exercise. Exactly as playing the piano. First one does many exercises
before playing a melody. You must do exercises and live as before. No one must
notice that you work internally. It is your internal goal or aim to not identify. To play a role is not an aim or goal; it is a means.
Alain: I would have wished a little more invariable rule for not identifying.
Gurdjieff Everything comes in time and one must practice only.
--------------------------- 21
Alain: :
Gurdjieff You are philosophizing now. I said that our aim now is to not identify. Examine
your past manifestations. What can you impartially say about them? That will
serve you as clue for your work. You find out that you did not identify yourself in
looking at your past manifestations. It is necessary for us to be impartial
internally. Impossible for the moment. Each animate or inanimate thing, we look
at them always partially. That is our weakness. It is not necessary to look for a
new means as an aid. You must acquire it.
Orande: Monsieur, I am actually in a bad situation.
Gurdjieff . First, Doctor, I told you; now much electricity
Orande: For a week I have not succeeded in doing my exercises, even a simple recalling of
a quarter of an hour, because I am guided by the result obtained ..........I think
about
the work but I never succeed in making a determined effort.
Gurdjieff: You cannot as yet expect a result. As yet you can only do exercises. To play
melodies, it takes a long time to do this. You have perhaps an illusion, then a
disillusion, it is thus that it comes. This state comes when a man is enlightened or
disillusioned. You must only think of the future. You can become a good
musician. You must do only exercises. Later you shall be able to have a different
quality of play.
Mme. Dubo: My way of reasoning makes me think sometimes that all this is a dream. When I
have not the desire to work, I tell myself that all this is not true - that it is the fruit
of imagination.
Gurdjieff: You have many "bitches' in you. As "Monsieur G.", I cannot help you. But only
as a doctor. But I do not have the right to practice in France. I take care of only
English and American patients.
Mme.. Dubo: Then I can only give up.
Gurdjieff: You must pass this crisis. Now if you have recognized your nothingness, you can
take up a real decision to change something. If I had a god-daughter to soothe
you, I would not give her to you. One must thank nature that this crisis has begun,
and that It has begun also fast. Phillippe has a crisis like that two times a
year. You now work for me. When the war is finished, I shall give you a good
cheque. Even with American "noughts". Have confidence in me.
Denise: Is sincerity compatible with spontaneity?
Gurdjieff: They can go together but it is desirable that they do not go together. Spontaneity
is not voluntary. One must not be sincere with others but with oneself. You must
not have confidence in anyone, neither in your sister, nor in your brother. You
--------------------------- 22
are sincere with yourself. If you are sincere with another, you lay all your cards
on the table. He will perch on your head. This sincerity is an illness. Perhaps it's
that you have nothing inside, but the other imagines that you have something.
Leave it to fancy.
Mme Dubo, what were your associations, why did you laugh?
Mme Dubo: I cannot tell.
--------------------------- 23